Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2021
33 Civiltà del Lavoro ottobre • novembre 2021 Un aspetto al quale l’imprenditrice è particolarmente sen- sibile operando in Emilia Romagna. Cita quindi il “Bon- figlioli Digitale Re-training”, programma sottoscritto in accordo con la Fiom, che poi ha dato origine a quella che è oggi la Bonfiglioli Academy, “una piattaforma digitale in tutte le lingue per il training e il re-training”, destina- ta anche a chi presta servizio per poco tempo in azien- da “perché ci piace pensare che una persona, anche se sta da noi tre mesi, esca poi con una cultura orientata alla digitalizzazione”. Per Bonfiglioli, inoltre, le compe- tenze digitali hanno un altro vantaggio, “non hanno ge- nere” e quindi possono contribuire a ridurre il gender gap in settori che tradizionalmente in passato privilegia- vano la componente maschile perché il lavoro richiede- va maggiore forza fisica. Il cofondatore e Ad di Talent Garden, Davide Dattoli, rac- conta la genesi della propria idea imprenditoriale. “Abbiamo provato a costruire un luogo che mettesse in- sieme chi si occupa di innovazione – spiega – che fosse- ro startup, grandi imprese o persone individuali. Non è nulla di nuovo – sottolinea –. Avveniva con i distretti in- dustriali, e ancora prima con i circoli letterari o le cor- ti dei mecenati”. Inoltre, dal suo punto di vista, investire nel digitale è il modo migliore “per garantire successo nel medio-lungo termine alla propria impresa”. Per questo il giovane imprenditore concorda con le os- servazioni del ministro Colao sui livelli di investimento ancora troppo bassi nel nostro Paese e invita a fare qual- cosa di concreto per i propri territori. Interessante, a suo avviso, l’idea lanciata dal presiden- te Sassoli de Bianchi. “Mettere generazioni diverse allo stesso tavolo, che sia un consiglio di amministrazione o una riunione, fare sì che ci siano background diversi – spiega – è quello con cui costruiremo il nostro futuro perché nessuna delle generazioni ha chiaro cosa acca- drà tra vent’anni”. In sostanza è una questione di fiducia, come sintetizza in un secondo giro di tavolo Ambrosini. La differenza più grande tra l’estero e l’Italia è che da noi si rischia poco. “Le startup sono l’errore che ogni tanto tenta di cambiare lo status quo – spiega il business an- gel – ma mentre all’estero si è capito che investendo in queste nuove iniziative si crea quello strato importante di evoluzione imprenditoriale e ogni tanto possono na- scere i cosiddetti unicorni, in Italia si crede poco nell’in- vestire in questo tipo di tentativi”. Con Andrea Riffeser Monti, presidente della Fieg, il di- battito si sposta sull’editoria e gli effetti che l’innovazio- ne digitale ha prodotto nel settore. “In questi dieci anni l’informazione è cresciuta a dismi- sura – spiega – perché non ci sono più solo i giornalisti di testate, ma si sono inserite persone che non rispon- dono penalmente”. La disintermediazione e l’assenza di controllo hanno portato secondo Riffeser Monti all’aumento delle noti- zie false, che circolano in abbondanza sulla rete e spes- so sono difficilmente distinguibili. E tuttavia se da una parte diminuiscono le copie cartacee vendute, dall’altra aumentano gli accessi sui siti. In risposta al ministro Colao, che sprona le aziende ad assumere giovani, l’imprenditore risponde di aver già accolto questo invito con il proprio gruppo editoriale (Gruppo Monrif, ndr), nel quale assumerà 25 ragazze e ragazzi che chiaramente porteranno con sé competen- ze quasi da nativi digitali – “sono quelli che fanno i filma- ti, che sanno usare il digitale” – e una mentalità diversa. In ogni caso, la via sembra tracciata. Investire sulla qua- lità è l’unico modo. Vale per il giornalismo – “la qualità del giornalismo deve essere riconosciuta”, afferma – va- le per tutti i campi. Dattoli: “Abbiamo provato a costruire un luogo che mettesse insieme chi si occupa di innovazione.” Riffeser Monti: “Non ci sono più solo i giornalisti di testate, ma si sono inserite persone che non rispondono penalmente.” Ambrosini: “Le startup sono l’errore che ogni tanto tenta di cambiare lo status quo.” PRIMO PIANO
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