Civiltà del Lavoro, n. 6/2021
112 Civiltà del Lavoro dicembre 2021 Meccatronica, manifattura del futuro VISCARDI: L’INNOVAZIONE SIA OPEN C Leader nel settore dell’automazione industriale, la sua azienda investe da sempre quote importanti di fatturato in innovazione di prodotto. Si può dire che, oggi più di ieri, innovare è la premessa per rimanere competitivi? Se fin dall’inizio non avessimo investito in innovazio- ne ora non saremmo dove siamo. Oggi “è quasi di mo- da” parlare di innovazione, per usare una provocazione. Ma noi già negli anni ’80 realizzavamo attrezzature e macchine personalizzate che richiedevano di investire tempo e risorse in nuove soluzioni tecniche. Si conce- pivano nuove idee che si traducevano in disegni mecca- nici realizzati al tecnigrafo. Con l’imporsi dell’elettronica e quindi dell’informatica, è poi emersa la meccatronica. E l’innovazione ha così mu- tato fisionomia: diverse discipline che devono “parlare” tra loro. E non sempre l’azienda possiede tutte le spe- cializzazioni per mettere a terra i propri progetti. Per questo oggi si fa innovazione anche aprendo le porte a collaborazioni con partner esterni. È così che da tempo investiamo più del 10% del nostro fatturato in progetti di Ricerca, Sviluppo e Innovazione, affidandoci alle nostre risorse interne come a centri dedicati di R&D, di trasfe- rimento tecnologico e alle stesse Università. ome nasce la sua avventura impren- ditoriale? L’idea di diventare imprenditore nac- que a seguito di una vicenda poco pia- cevole. Fui infatti coinvolto nella par- tecipazione societaria di un’azienda che scoprii - solo in seguito - essere fortemente indebitata. Errori di gioventù. Per rimediare convinsi anche i miei fratelli, che mi avevano seguito in questa disavventura, a creare una nostra impresa. È così che quella che si prospettava come una concre- ta minaccia per il nostro futuro si convertì in una reale opportunità di ricreare il nostro destino, puntando sul- le nostre passioni professionali. La mia per la meccanica e l’assemblaggio nacque già da ragazzino, quando mi divertivo a smontare e rimontare pezzi per vedere come erano fatti. Ci provai anche con l’orologio di mio padre, senza riusci- re però a rimontarlo… Cosberg viene quindi fondata alla fine del 1982 e per i primi anni il nostro “quartier gene- rale” era una semplice veranda e un piccolo capannone in affitto dove realizzare le nostre prime attrezzature automatiche. Un duro lavoro, tra progettazione e pri- mi clienti. Un esempio di start up, come si direbbe oggi. GIANLUIGI CARLO VISCARDI Industria meccatronica – Lombardia
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