Civiltà del Lavoro, n. 6/2021
70 Civiltà del Lavoro dicembre 2021 Digitale, pronti al salto tecnologico DI FOGGIA: COMPETENZE PRIORITARIE È GIUSEPPINA DI FOGGIA Tecnologie informazione e comunicazione – Lazio tra i più giovani ad aver ottenuto la nomina di Cavaliere del Lavoro. Cam- bia il senso di responsabilità nei con- fronti del proprio lavoro? Un riconoscimento così prestigioso ha certamente una enorme valenza personale e profes- sionale, ma c’è anche un significato più ampio legato al valore sociale del mio ruolo di AD: l’azienda che guido opera privilegiando sostenibilità, inclusione e generan- do valore che produce benessere economico e sociale. Ho sempre sentito fortemente questo dovere e stiamo lavorando per favorire lo studio e la ricerca di soluzio- ni innovative, rafforzare la competitività dell’Italia nel settore delle telecomunicazioni, contribuendo all’alfa- betizzazione del Paese, dalle donne ai giovani, dagli stu- denti ai manager. Ma ora, da cavaliere del lavoro, il senso di responsabili- tà diviene ancora più forte perché il Presidente e quin- di il Paese intero mi conferiscono formalmente questo ruolo che implica aspettative della comunità di cui de- vo e voglio farmi carico. Quanto alla mia età, certo tra i cavalieri sono tra i più giovani, anche questo mi inorgoglisce e sono sicura che insieme agli altri cavalieri creeremo un’osmosi virtuosa per assolvere meglio ed insieme al nostro ruolo. Transizione digitale: quanto è una questione tecnolo- gica è quanto una questione culturale? Nella discussione all’interno dell’Advisory Board del B20, tra i fattori strutturali freno della trasformazione digi- tale sono emersi, al di là di aspetti più tecnici, una limi- tata fiducia nelle tecnologie digitali e una bassa consa- pevolezza digitale. Ci sono quindi due piani di intervento interdipendenti. Il primo è sulla tecnologia e sulle infrastrutture in quanto tali che, in particolare sugli aspetti di connettività, sono un abilitatore essenziale per la trasformazione. Il secondo è sul piano culturale. Non c’è sviluppo senza competenze. Ciò è particolar- mente vero nell’ambito delle tecnologie e della capaci- tà di usarle correttamente. Poiché siamo all’inizio della quarta Rivoluzione industria- le e non si potrà più parlare di “se” ma di “quando” fare il salto tecnologico, l’aspetto culturale diventa centrale. Senza le competenze digitali, c’è il serio rischio di vanifi- care l’efficacia delle grandi risorse economiche del PNRR. Come Nokia in Italia stiamo facendo la nostra parte sul tema dell’alfabetizzazione digitale e ho avviato diver- si progetti di diffusione delle competenze, attraverso collaborazioni con Ministeri e Università per prepararci tutti, nessuno escluso, alla imminente trasformazione.
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