Civiltà del Lavoro, n. 6/2021
71 Civiltà del Lavoro dicembre 2021 Connettività ultrabroadband, 5G, IoT, cloud, sicurezza, Artificial Intelligence: come affrontare le nuove sfide nell’offerta di tecnologie e servizi digitali? I trend cui stiamo assistendo a livello globale avranno un impatto profondo nei prossimi anni. Stiamo parlando di una vera e propria rivoluzione, resa possibile dal 5G e dalle nuove tecnologie di elaborazione delle informa- zioni, in tempo reale e con la massima sicurezza. Spes- so diamo queste infrastrutture come scontate ma ab- biamo scoperto, a causa della pandemia, quanto siano fondamentali per la nostra vita. Le reti saranno sempre più ‘mission critical’, sia per i consumatori, che potran- no accedere efficacemente e con sicurezza a piattafor- me di servizi, e-commerce e social network, sia per le industrie, che utilizzeranno nuovi modelli di business, grazie anche alla intelligenza artificiale, con un livello di servizio sempre più stringente e garantito. Le competenze digitali sono l’arma fondamentale per affrontare queste nuove sfide. Cogliere le opportunità derivanti dalle nuove tecnologie come il 5G è importan- te non solo per un efficace utilizzo dei fondi del PNRR, ma anche per evitare la perdita di competitività a favo- re di altri Paesi. Nelle discipline Stem in Italia è ancora molto marcato il divario di genere. Non si fa abbastanza per avvicina- re le ragazze alle discipline scientifiche? Certamente dall’ultimo report annuale redatto dall’Istat sui livelli di istruzione e partecipazione alla formazione An- no 2020, risulta un divario. Quasi un laureato su quattro in Italia possiede un titolo nelle aree STEM con una dispa- rità di genere ancora importante: il 37% tra gli uomini (ol- tre uno su tre) e scende al 17% tra le donne (una su sei). Quindi le ragazze sono la metà dei ragazzi! Questa diffe- renza è ancora più marcata nel Mezzogiorno dove siamo al 10% ovvero meno di un quarto, rispetto al 43% del Nord. E’ anche vero, però, che la quota di donne con un una laurea STEM in Italia (17%) è superiore a quella registrata nella media UE22 (12%) e qui le ragazze scelgono scienze naturali, matematica e statistica rispetto ad ingegneria. Ciò dipende dalla prospettiva di occupazione, come tra l’altro discusso nel Forum B20 con la task force “Spe- cial initiative on Women Empowerment”. Meno donne laureate in ingegneria significa non solo minor presen- za femminile in posizione apicale nelle aziende, ma an- che rafforzamento della percezione che le donne non sono tagliate per certi ruoli, tranne eccezioni. Noi, co- me leader dell’industria, dobbiamo creare le condizioni perché sempre più studentesse si iscrivano ad ingegne- ria, aiutare le donne a riqualificarsi e aggiornarsi, pun- tare all’equità di genere nei lavori più specializzati e svi- luppare linee guida etiche sensibili al genere in settori chiave come le tecnologie avanzate. Qual è il ricordo più forte del giorno della cerimonia in Quirinale? È stata per me una grandissima emozione, certamente la più grande della mia vita professionale. Il giorno della cerimonia ha simboleggiato un legame or- ganico tra il passato, il presente ed il futuro. Il ricordo più intenso è legato soprattutto alla solennità del luogo e della onorificenza ricevuta; ho sentito forte il richiamo alla Storia della Repubblica impersonata dal Capo dello Stato, il quale ha diffuso un clima di sacer- tà in quanto rappresentante di tutti gli italiani e in quel momento delle forze produttive e delle potenzialità del- le giovani generazioni. Significativo per me è stato l’essere premiata insieme a giovani talenti che rappresentano il futuro dell’Italia, gli Alfieri del Lavoro. La loro passione e dedizione allo studio, i loro desideri di contribuire al progresso economico e spirituale dell’Ita- lia, come da statuizione costituzionale, negli ambiti più svariati mi ha molto toccato.
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