Civiltà del Lavoro, n. 6/2021
80 Civiltà del Lavoro dicembre 2021 Manifattura e Pmi volano della ripresa FERRARI: SERVONO FIGURE SPECIALIZZATE PIETRO FERRARI Industria metalmeccanica - Emilia Romagna ei è un industriale poliedrico. L’azien- da di famiglia è oggi leader nella pro- gettazione e costruzione di impianti industriali destinati ai settori automo- tive, farmaceutico, biomedicale e ali- mentare. Ritiene che il sistema Paese abbia tenuto nella situazione di grande difficoltà dovuta alla pandemia? Il sistema Paese ha reagito bene e, soprattutto, la pan- demia non ha paralizzato l’economia del Paese. La velo- ce ripartenza, dopo i fermi produttivi dei primi mesi, è la conferma di una manifattura resistente e attrezzata a gestire situazioni di forte criticità. Le imprese hanno continuato a produrre, esportare ed investire, con una traiettoria di evoluzione verso una sempre maggiore so- stenibilità: una scelta sempre più strutturale nelle stra- tegie di crescita delle aziende a prescindere dalla dimen- sione. Se forse si può attribuirmi una certa poliedricità lo si può fare non tanto nelle attività del lavoro, che in realtà mi hanno concesso solo raramente cambi di tra- iettoria, quanto nell’impegno pluridecennale nella rap- presentanza degli interessi dell’intraprendere e nell’im- pegno in ruoli di vertice in società bancarie. Ricopre anche il ruolo di Presidente di Confindustria Emilia-Romagna. Vede differenze tra la regione, dove la ripresa è già cominciata, e il resto del Paese? Indubbiamente nella mia Regione siamo riusciti a rialza- re la testa più celermente, nonostante dalle nostre parti il virus abbia picchiato duro. Questo mi ricorda per cer- ti versi l’esperienza del terremoto del 2012, quando in pochi giorni con un impegno straordinario gli impren- ditori e i lavoratori mantennero attive le aziende lavo- rando sotto le tende, con la terra che continuava a tre- mare. Ecco, questa è una caratteristica tipica della mia Regione: la volontà di fare, tutti assieme, con una gran- de capacità di dialogare e unire piuttosto che divide- re. Si presentano però anche per la mia regione due se- ri vincoli alla crescita, che si fanno sentire soprattutto in aree manifatturiere come la nostra: il problema delle materie prime, che da mesi sono introvabili e molto co- stose, e il reperimento delle figure specializzate con le giuste competenze. Per questo dobbiamo intensificare gli investimenti in formazione, innovazione e sostenibi- lità: su queste priorità si deve concentrare un piano per la ripresa che guardi al futuro. L
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