Civiltà del Lavoro, n. 1/2022
13 Civiltà del Lavoro gennaio • febbraio 2022 Fotomeinzahn © 123RF.com PRIMO PIANO de dunque di colmare le lacune nei dati, ampliandone la diffusione da parte delle imprese. Attualmente, la di- sponibilità di informazioni è limitata alle grandi aziende. Le imprese più piccole, che spesso operano in settori meno inquinanti, potrebbero pertanto perdere l’oppor- tunità di raccogliere capitali a costi inferiori; per alleg- gerire l’onere della raccolta e della divulgazione dei dati sulla sostenibilità delle loro attività andrebbe intensifi- cato il ricorso alle tecnologie digitali, in grado di fornire soluzioni innovative, creative ed efficienti. Una maggiore quantità e qualità delle informazioni sul- la sostenibilità è fondamentale anche per garantire che il mercato funzioni in modo efficiente. Solo in questo modo le imprese con le migliori pratiche di sostenibilità potranno beneficiare di condizioni di finanziamento più favorevoli, mentre quelle che tarderanno ad adeguar- si saranno penalizzate fino a che non intraprenderanno azioni più credibili o ambiziose per la transizione eco- logica. Migliori informazioni sono essenziali anche per prevenire il rischio di greenwashing , che si materializ- za quando si comunica in modo ingannevole la presun- ta sostenibilità delle proprie strategie. G20, I PROSSIMI PASSI IN TEMA DI SOSTENIBILITÀ La rilevanza di questi temi è stata alla base della intensa azione per la promozione della finanza sostenibile nei la- vori svolti quest’anno nell’ambito del Finance Track del- la Presidenza italiana del G20. Abbiamo chiesto al Fondo monetario internazionale di avviare e promuovere inizia- tive per ampliare le informazioni sui rischi climatici con il lancio di una nuova Data Gap Initiative. Il Financial Stability Board è stato inoltre invitato a pre- parare due rapporti: il primo per identificare le lacune oggi esistenti nei dati utili per l’analisi dei rischi finanziari legati al clima e formulare raccomandazioni volte a col- marle; il secondo per definire gli interventi in grado di migliorare gli standard di diffusione delle informazioni relative a tali rischi a livello di singola impresa. Ma l’iniziativa di maggior rilievo è stata la ricostituzio- ne e la valorizzazione del Sustainable Finance Working Group, presieduto da Cina e Stati Uniti, le due maggiori economie mondiali e le giurisdizioni a cui fa capo, insieme all’Unione europea, circa la metà delle emissioni globa- li di gas serra. Le attività del Gruppo si sono concentra- te in tre aree principali: la divulgazione e la rendiconta- zione di sostenibilità; le metriche per la classificazione e la verifica degli investimenti sostenibili; l’allineamento dell’operatività delle istituzioni finanziarie internazionali agli obiettivi dell’Accordo di Parigi del 2015 e all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Il rapporto di sintesi del Gruppo è stato approvato dai ministri delle finanze e dai governatori delle banche centrali e le sue conclusioni sono state incluse nella di- chiarazione finale dei Leader del G20. Il Gruppo ha inol- tre predisposto una roadmap per la finanza sostenibile che traccia l’agenda futura di questo tema per la comu- nità del G20. Questa tabella di marcia è complementa- re a quella analoga predisposta dal Financial Stability Board, focalizzata sulle azioni e gli interventi necessari per rafforzare la gestione dei rischi climatici e la tutela della complessiva stabilità finanziaria. La roadmap del Fi- nancial Stability Board si basa su una sequenza di azio- ni per migliorare l’informazione fornita dalle imprese, la disponibilità di dati e l’analisi delle vulnerabilità, nonché per individuare le misure di regolazione e supervisione da adottare per la mitigazione dei rischi. UNA SFIDA IMPORTANTE PER LE BANCHE Le autorità di supervisione stanno adottando iniziative per spingere banche e altri intermediari a dotarsi di opportuni presidi per misurare, monitorare e gestire i rischi finanziari de- Le autorità di supervisione stanno adottando iniziative per spingere banche e altri intermediari a dotarsi di opportuni presidi per misurare, monitorare e gestire i rischi finanziari derivanti dal cambiamento climatico
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