Civiltà del Lavoro, n. 1/2022
16 Civiltà del Lavoro gennaio • febbraio 2022 PRIMO PIANO Foto faithie © 123RF.com gazione e l’adattamento al cambiamento climatico, ed elenca quali sono le attività economiche che fornisco- no un contributo rilevante ai due obiettivi. Il quadro di riferimento sarà completato considerando gli altri quattro obiettivi ambientali (l’uso sostenibile e la protezione dell’acqua e delle risorse marine, la transizio- ne verso un’economia circolare, la riduzione degli spre- chi e il riciclo dei materiali, il contenimento dell’inquina- mento e la tutela degli ecosistemi) e anche quelli sociali. Le norme e le regole di supervisione attualmente non impediscono alle banche di investire o finanziarie attivi- tà che non sono allineate alla Tassonomia. Tuttavia, so- no in corso nelle istituzioni europee alcune riflessioni, se introdurre limitazioni a fronte di finanziamenti che pos- sono comportare un danno rilevante agli obiettivi fissati dall’Unione europea in tema ambientale. Le aspettative dei supervisori bancari prevedono attual- mente che le banche siano consapevoli dei rischi finan- ziari che scaturiscono da eventuali punti di debolezza delle controparti in termini di loro esposizione ai rischi climatici. Per questo è richiesto, in particolare nelle Li- nee Guida dell’Autorità Bancaria Europea (Eba) in tema erogazione e monitoraggio dei crediti, che le banche rac- colgano, tra le altre, informazioni di tipo Esg sulle con- troparti, sia durante il perfezionamento delle operazio- ni creditizie che nel corso dell’intera vita del prestito. Inoltre, è previsto dalla Commissione europea e dall’E- ba, che le banche debbano rendicontare quanta parte delle loro esposizioni sono connesse ad attività econo- miche citate nella Tassonomia e, tra alcuni anni, quante sono quelle allineate alla Tassonomia, cioè che rispetta- no i criteri e le altre condizioni esplicitamente previste. Se un’attività, pur non raggiungendo gli standard del- la Tassonomia, migliora comunque in modo verificabile le proprie performance Esg – e in particolare riduce le proprie emissioni di gas serra e/o aumenta la propria re- silienza agli eventi climatici avversi – questo progresso riteniamo che dovrebbe essere rendicontabile dall’im- presa e dalla banca, che la supporta finanziariamente, in quanto rientra nell’ambito importante della Finanza di Transizione, funzionale al raggiungimento comunque di una maggiore sostenibilità. C’è una notevole difficoltà a definire il “rischio am- bientale” e le agenzie di rating danno valutazioni molto diverse nella definizione di queste categorie di rischi. Come si può ovviare a questo problema? I rischi del cambiamento climatico sulle performance finanziarie delle controparti bancarie sono classifica- ti in rischi fisici, quelli che derivano dagli effetti cronici o acuti del cambiamento climatico, e in rischi di transi- zione, ad esempio quelli che derivano dalle politiche di transizione verso un’economia a basse emissioni di car- bonio e che possono portare anche ad una svalutazione di alcuni asset detenuti dalle banche a motivo, ad esem- pio, di modifiche alla regolamentazione, a cambiamenti delle preferenze del mercato e dei consumatori. Quin- di, con una complessità di prevederne gli impatti futuri, anche perché tali rischi si materializzano in archi tem- porali non brevi. Gli altri aspetti ambientali, come l’uso adeguato e parsi- monioso delle acque o il rispetto della biodiversità, han- no ovviamente altre declinazioni. Esistono poi anche gli aspetti sociali. Se per il rischio cli- matico qualche standard valutativo più robusto è ormai a disposizione, per le altre fattispecie non è ancora così. Quindi le diverse agenzie di rating Esg utilizzano para- metri e metodologie diverse, talora valutano elemen- ti Esg diversi (ad esempio chi considera solo il cambia- mento climatico) o, ancora, utilizzano informazioni solo Le banche sono pronte a fare la loro parte, ma non può essere messa sulle loro spalle una responsabilità sproporzionata rispetto a scelte così importanti, che spettano in primo luogo alle istituzioni pubbliche
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