Civiltà del Lavoro, n. 1/2022

37 FOCUS Civiltà del Lavoro gennaio • febbraio 2022 Commercio estero IL GRANDE BALZO A colloquio con Carlo FERRO di Cristian FUSCHETTO esportazione di vino nel 2021 ha segna- to un +12,6% nei primi 11 mesi e una prospettiva record di chiusura d’anno a 7,1 miliardi di euro, in un quadro che vede l’agroalimentare nel suo comples- so raggiungere livelli record di 50 miliardi di euro (nel 2015 era poco sopra i 30 miliardi). Ma la performance del food italiano è solo l’ultima di una serie di successi inanellati dal made in Italy sui mercati di tutto il mondo. L’Italia supera infatti per la prima volta nella sua storia la soglia dei 500 miliardi. Livello superato di slancio, arri- vando a quota 516, quasi 80 in più rispetto all’anno pre- cedente, ma soprattutto 36 oltre i livelli pre-pandemici del 2019. Una crescita che nell’anno vale oltre 18 punti percentuali, con un contributo misto tra valori e quantità. Allargando lo sguardo, è utile ricordare che l’Italia ha ripreso la tendenza positiva delle sue vendite all’este- ro cominciata nel 2010, come se la pandemia avesse so- lo temporaneamente interrotto la crescita che ha ca- ratterizzato il decennio successivo alla crisi finanziaria del 2008. Ma, sottolinea Carlo Ferro, presidente di ICE Italian Trade & Investment Agency, occorre prudenza sugli scenari, consapevolezza delle sfide competitive e visione strategica. Nel 2021 il rimbalzo dell’economia c’è stato, forte e chiaro. Per molti è stata una sorpresa. Non per me. Si tratta fuor di dubbio di una performance straordinaria, di fronte alla quale occorre rispondere con soddisfazione, consapevolezza e visione. La soddisfazio- ne c’è, è ovvio, abbiamo di fronte numeri davvero posi- tivi: il 2021 in crescita del 18,2% e il superamento della soglia dei 500 miliardi di euro, 516 per l’esattezza, sono la chiara testimonianza della grande capacità delle im- prese italiane e della qualità della loro offerta. A questo si aggiunge poi il contributo del sistema paese, che ha giocato un ruolo importante nella capacità di affrontare meglio di altri la crisi pandemica. Ricordo che l’Italia, fra i paesi con più di 20 milioni di abitanti, è fra i primi tre al mondo come percentuale della popolazione vaccinata. Quanto alla consapevolezza? Alla soddisfazione, dicevo, si accompagna una consape- volezza legata agli scenari geopolitici globali, la cui cre- scente complessità è sotto gli occhi di tutti. La stessa uscita a fisarmonica dalla fase pandemica complica og- gettivamente la ripresa delle relazioni con i mercati di molti paesi, si pensi per esempio alla Cina e al Giappone. A queste difficoltà si aggiungono le distorsioni sul fron- te della logisitica e su quello dell’approvvigionamento di energia e materie prime, fattori che possono determina- re impatti sulla prosperità e la competitività del nostro sistema delle imprese. E la visione? Serve visione per capire dove si stanno spostando i me- L’ Carlo Ferro

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