Civiltà del Lavoro, n. 2/2022

42 FOCUS Civiltà del Lavoro marzo • aprile • maggio 2022 RIDUZIONE DISPOSITION TIME Fonte: Rating pubblico, Fondazione Etica 1800 1600 1000 1200 800 600 400 200 0 Tribunali Corti d’appello 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 610 609 604 591 596 588 758 898 871 875 745 710 654 836 Per accelerare i procedimenti, il PNRR prevede una riforma della Giustizia che modifichi le modalità di svolgimento del processo civile e penale. Entro giugno 2023 andranno adottati tutti i decreti attuativi ed eventuali regolamenti, mentre nel giugno 2026 dovranno essere raggiunti degli obiettivi quantitativi in termini di risultato: per quanto riguarda i procedimenti civili, viene prescritta la riduzione “del 40% dei tempi di trattazione dei procedimenti dei contenziosi civili e commerciali rispetto al valore del 2019” Foto jHarry Huber © Shutterstock il loro lavoro possa ripagare, in due o tre volte, lo sfor- zo che è stato fatto per formarli”. Una situazione difficile, dunque, quella in cui si muovo- no i magistrati, resa ancora più complicata secondo Pa- luchowski dalla “litigiosità intrinseca della popolazione, che determina l’introduzione del più alto numero di cau- se in Europa. “Questi sono fattori che vanno combattu- ti o affrontati attraverso un cambiamento di mentalità – ha puntualizzato il magistrato –. Così come l’impren- ditore deve cambiare mentalità, il giudice deve cambia- re mentalità, deve cambiare mentalità anche il cittadi- no. La giustizia è un servizio, non è semplicemente un diritto del quale ci si avvale”. Nel secondo giro di inter- venti la presidente della Sezione Fallimentare del Tribu- nale di Milano ha espresso alcune considerazioni sull’in- troduzione dell’asta telematica, resa obbligatoria. Uno strumento in grado di garantire l’assoluta anonimia del- la persona, elemento questo da non trascurare quan- do i beni sottoposti ad esecuzione appartengono per esempio a esponenti di associazioni mafiose. Importan- te è stata anche la creazione del portale nazionale del- le vendite, “che consente di avere una sorta di vetrina di tutte le esecuzioni che sono state fatte in Italia”, ha spiegato. Naturalmente ogni mercato ha una sua ricet- tività e le differenze si sono acuite durante la pandemia sicché mentre “a Milano il mercato ha retto”, lo stesso non si può dire in molti tribunali del Sud, dove tutto si è bloccato. Infine, Paluchowski ha concluso con un ul- teriore richiamo alla questione dell’organizzazione, ri- conoscendo che questa non fa parte del bagaglio for- mativo di un magistrato. “Quando un soggetto diventa presidente di sezione, e a maggior ragione presidente di tribunale, – ha spiegato – avrebbe bisogno di una forma- zione rilevantissima sotto il profilo dell’organizzazione, che non viene fornita in alcun modo. Occorre acquisirla con ansie e dubbi, afferrando qua e là notizie, idee, mo- dalità organizzative. È una questione fondamentale che potrebbe essere risolta agevolmente con una scuola di alta amministrazione che fornisca corsi e crei la neces- saria cultura e specializzazione. GIANNI: “Rivedere corpo normativo, non adatto a paese moderno” Dopo l ’ intervento di Palu- chowski ha preso la parola Francesco Gianni, fondatore dello Studio Gianni & Origoni. Prima di rispondere sulla que- stione della “litigiosità” degli italiani, aspetto sul quale era stato stimolato da Mazzan- ti, l’avvocato ha voluto accendere i riflettori su un ele- mento generalmente trascurato nel dibattito pubblico del Paese: la certezza del diritto. La comunità impren- ditoriale, e in particolare gli investitori esteri, conside- ra l’Italia particolarmente carente sotto questo profilo, come dimostrò anni addietro il lavoro di un comitato ad hoc istituito da Confindustria e ricordato da Gian- ni in occasione workshop sulla giustizia. La causa è da rintracciare nella “produzione normativa immensa”, in

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