Civiltà del Lavoro, n. 2/2022

51 FOCUS Civiltà del Lavoro marzo • aprile • maggio 2022 Foto Den Rise © Shutterstock I principi-guida sono tutti convergenti sulla importanza del servizio, la cui qualità è il risultato della combinazione di diverse condizioni strutturali, culturali ed organizzative delle politiche di riforma della giustizia, così come la creazione di servizi giu- ridici e giudiziari in rispo- sta alle domande e ai biso- gni dei cittadini. I principi-guida sono tutti convergenti sulla impor- tanza del servizio, la cui qualità è il risultato della combinazione di diverse condizioni strutturali, cultura- li ed organizzative. Oggi, ancor più di quanto non fosse già necessario dopo la crisi economica del 2007-2008, il sistema “giustizia” italiano richiede un piano strategico, in due tempi, rivol- to ad investire sulla funzione giudiziaria che lasciamo in eredità alle nuove generazioni: cittadine e cittadini, im- prese, famiglie, comunità, talenti e intelligenze devono potersi proiettare nel futuro certi che, dinnanzi a pro- blemi con profili giuridici, troveranno la risposta e che, qualora la risposta sia da cercarsi in sede giurisdiziona- le, troveranno ad accogliere la loro domanda istituzioni orientate da garanzia, servizio, qualità. Non si deve mai trascurare di sottolineare, poi, comeuna giustizia di qualità sia in grado di operare coadiuvando dinamiche inclusive e accrescendo la fiducia sistemica dei cittadini nelle istituzioni. Secondo il ‘World Justice Project” ancora vi sono in Italia barriere di carattere informativo e conoscitivo nel per- corso che va dalla insorgenza di un problema alla ricerca di una risposta giuridica e alla eventuale scelta di ri- correre allo strumento giu- risdizionale. Inoltre, esiste un fenomeno di concentra- zione in alcune fasce sociali e in alcuni settori economi- ci della più intensa doman- da di risposte giuridiche e giudiziali a problemi che insorgono sovente in modo ripetuto o in ragione di ef- fetti di moltiplicazione e stratificazione. Proiettandosi verso il futuro, è opportuno mettere l’ac- cento su tre aspetti: 1) il pluralismo delle professionalità portate al tavolo del design delle progettualità organiz- zative, in cui le funzioni direttive si cimentano attraver- so una vera e propria valutazione (e auto-valutazione) nell’attuazione della strategia, nel suo complesso; 2) le professionalità al plurale hanno una importanza partico- larmente elevata in relazione alle azioni legate alla for- mazione e alla valorizzazione delle competenze, anche a fronte delle nuove prospettive di reclutamento che co- stituiscono un inedito straordinario per la traiettoria di- namica degli uffici giudiziari; 3) la priorità della domanda di giustizia nella progettazione di spazi e servizi. Questo significa fare proprio il principio adottato dall’Ocse in risposta alla prospettiva Agenda 2030 none left behind , nessuno deve rimanere indietro. Partire dalla domanda significa dare al sistema “giustizia” la grande opportunità di ripensarsi.

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