Civiltà del Lavoro, n. 3/2022
9 Il Collegio compie 50 anni Qui vi chiedono di essere internazionali, di parlare più lingue, di andare all’estero, di fare espe- rienze all’estero e, diciamolo, questo avviene in un Paese che non è forte da questo punto di vista. In Italia siamo 20 punti dietro rispetto ai migliori paesi europei in profession di inglese, siano 10 punti dietro anche ai meno bravi e in generale, siamo un paese molto conservato- re, molto inward looking, come si dice in inglese, molto introverso, forse perché abbiamo un grande passato ma anche perché non sappiamo e non volgiamo, a volte, leggere molto gli altri mondi. Perché quindi è importante l’internazionalità? Vi sarà importante per due cose: primo, per ac- quisire informazioni più in fretta e meglio, la capacità di andare alla fonte di una informazione e non semplicemente basarsi su altri che te la ripetono magari di seconda, terza, quarta, quinta versione, quindi non necessariamente accurata e questo in un mondo che va molto veloce è essenziale perché si rischia altrimenti di rimanere indietro. Soprattutto, però per la capacità di fare una cosa importantissima, che credo sia la forma men- tis richiesta oggi ma che sarà ancora più richiesta domani, che è la forma mentis di chi vuole, e qui gli imprenditori sono particolarmente bravi. Fare confronto e contrasto tra situazioni, quello che in inglese si chiama il compare and contrast, che è alla base, fondamentalmente di tante innovazioni, di tante capacità che sono state sviluppate, perché andando all’estero, capendo, domandandosi perché un sistema giuridico è diverso da un paese all’altro, un sistema scolastico, un modo di vendere, un modo di fare ricerca, un esperimento, facendo in maniera sistematica il confronto e il contrasto, nascono le idee da cui poi nasce l’innovazione. Penso che questo sia un concetto molto importante. Il vostro merito, il vostro valore è quello che porterà alla carriera il 41% che farà il manager o l’imprenditore, chi farà carriera accade- mica, chi diventerà rettore, chi farà professioni di qualunque tipo e lo farete con successo. Lo farete con successo fondamentalmente per due cose: una è l’impegno che ci metterete, le famose 10 mila o 15 mila. Sappiate che in qualunque campo, chi vuole succedere deve impiegare almeno 10 mila ore su una cosa, che sia un saltatore in alto, un ricercatore o uno che scrive codice. La seconda caratteristica è l’internazionalità. Poi c’è un terzo elemento, che è il concetto del merito e del valore. Celebrazione del 50° anniversario del Collegio Universitario dei Cavalieri del Lavoro "Lamaro Pozzani", Roma 14 giugno. Il tavolo dei relatori INTERVENTI ISTITUZIONALI
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