Civiltà del Lavoro, n. 3/2022
28 Il Collegio compie 50 anni IL COLLEGIO E GLI ALUMNI Tra le tante personalità incontrate al Collegio, non è un caso che le sia rimasta impressa la lezione di Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte Costi- tuzionale. Al diritto ha scelto di dedicare la sua giovanissima vita professionale, con risultati già eccellenti. Serena Berenato è infatti stata la più giovane vincitri- ce di concorso in Magistratura, “Anche merito della mia esperienza al Collegio “Lamaro Pozzani”. Mi ha aiutata nella costanza nello studio, senza la quale non avrei potuto raggiungere questi risultati”. LA MAGISTRATA Esperienza unica tra pragmatismo e determinazione Serena Berenato Anno di ingresso al Collegio: 2011 Provincia di provenienza: Messina Laurea: Giurisprudenza Attuale occupazione: Magistrata Se dovesse illustrarne le peculiarità, come descriverebbe il Collegio “Lamaro Pozzani”? Il Collegio è una realtà fondata sul merito e sul confronto tra gli studenti, che hanno l’oppor- tunità di affiancare al proprio specifico percorso universitario d’eccellenza momenti di forma- zione dedicati a tematiche trasversali. Il valore aggiunto del Collegio, poi, è quello di crescere insieme ad altri ragazzi, altamente qualificati, che apportano ciascuno un contributo determi- nante e differente nella formazione di tutti. Tra i momenti caratterizzanti le attività formative, rientrano senz’altro gli “Incontri se- rali” con i Cavalieri del Lavoro e altre personalità del mondo istituzionale, culturale e accademico. Ne ricorda qualcuno in particolare, e perché? Durante gli anni della formazione universitaria, questi incontri hanno permesso di mantenere uno sguardo sempre attento sul mondo del lavoro, offrendo esempi di pragmatismo e deter- minazione. Un incontro che ricordo è stato quello con Giovanni Maria Flick, Presidente eme- rito della Corte Costituzionale, il quale ha dialogato con noi studenti sul concetto di dignità. Tra le tante, quella è una serata che tuttora porto con me, dal momento che la riflessione sull’importanza primaria della dignità della persona è imprescindibile per la funzione che mi accingo a svolgere. A proposito di carriera, è vero che lei è stata la più giovane vincitrice di concorso in Magistratura? Sì, e certamente la costanza nello studio - necessaria per superare il concorso - è un’eredità che mi ha lasciato il Collegio. Quali consigli si sentirebbe di dare ai collegiali del primo anno e, più in generale, ai ra- gazzi che stanno per intraprendere la carriera universitaria? Il mio consiglio a tutti gli studenti che intraprendono il percorso universitario è di usare questi anni per costruire “la cassetta degli attrezzi” che possa poi consentire loro di mettere a frutto i propri talenti in ambito lavorativo; questo vale anche per i collegiali, ai quali però aggiungo il consiglio e l’augurio di vivere a pieno l’esperienza unica di crescere in collegio, che offre la marcia in più di imparare a vivere con rispetto ed entusiasmo in una comunità.
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