Civiltà del Lavoro, n. 3/2022
E poi ha aggiunto: “Nelle città intelligenti non si potran- no non avere le ricariche per le auto elettriche, le moto, le biciclette o per i monopattini. E poi c’è il grande van- taggio derivante dallo smart working, che permette al- la gente di lavorare da casa riducendo gli spostamenti, il traffico e l’inquinamento. Vivere in una smart city, co- me si vede in moltissime realtà, dalla Norvegia al Giap- pone, è veramente molto meglio che vivere in città dove non si è pensato a come applicare le nuove tecnologie”. BERNABÈ: “Il punto di partenza è la generazione distribuita dell’energia” “Credo che i Cavalieri del Lavoro abbiano individuato il tema centrale di quest’anno e dei prossimi due, tre, quattro anni, che è quello delle implicazioni della tran- sizione energetica – ha esordito il presidente di Acciaie- rie d’Italia Franco Bernabè nella sua presentazione –. Il G7 che si è riunito in Germania è stato dedicato in larga misura proprio alle implicazioni del mercato energetico e credo che questo tema non ci abbandonerà dopo l’in- contro che avremo a settembre con il Convegno nazio- nale, ma sarà destinato a segnare, in profondità, il futu- ro dell’industria nei prossimi anni. Da quando abbiamo cominciato il lavoro di preparazione del convegno sono cambiate tante cose, ma vanno tutte nella direzione di rendere ancora più urgente e rilevante la discussione che stiamo facendo”. “C’è stata l’evoluzione dei prezzi dell’energia e dei com- bustili fossili – ha spiegato –, c’è stato l’embargo sui com- bustibili fossili che vengono dalla Russia, sia il petrolio sia il carbone. Sul gas l’embargo, ovviamente, non si è potuto fare, ma lo stanno facendo i russi con implicazio- ni che, in alcuni casi, per noi saranno drammatiche. Ho suggerito che il governo realizzi un piano di emergenza per il razionamento del gas – sperando di non doverlo attuare – che ha implicazioni enormi su molti settori in- dustriali: carta, ceramica, acciaio, chimica e tantissimi altri settori dove la quintuplicazione del prezzo del gas sta producendo effetti molto importanti, tanto che cre- do che nella seconda parte dell’anno vedremo le conse- guenze di questo aumento”. Bernabè è poi passato ad analizzare la strategia eu- ropea in merito. “L’Ue ha risposto con il programma RePowerEu – ha affermato – che accelera alcune del- le implicazioni del ‘Fit for 55’ ma lo fa utilizzando par- te dei fondi del Recovery Program e cioè i prestiti che non sono stati richiesti da molti dei paesi europei, visto che la maggior parte ha deciso di non utilizzare i presti- ti per i loro Pnrr e ha utilizzato solo i Grants, le risorse senza vincoli. Rimangono 220/240 miliardi, che rischia- no però di ridursi perché diversi paesi, come la Spagna, hanno cambiato idea e hanno deciso di utilizzare anche i prestiti. C’è un dibattito molto forte sull’accelerazio- ne o l’allentamento degli obiettivi – ha sottolineato Ber- nabè –. Il Parlamento europeo ha preso posizione contro una parte del pacchetto della transizione e, soprattut- to la Germania, ha posto con forza il problema dell’ab- bandono dei motori a combustione interna nel 2035. C’è poi il tema degli ETS, il sistema di trading del footprint carbonico che, nella proposta Ue, avrebbe dovuto subi- re un’accelerazione, limitando o addirittura eliminando le allocazioni gratuite di diritti di emissione. Anche que- sto è oggetto di ampia discussione”. “Siamo in un momento in cui convivono due tendenze che hanno entrambe forti motivazioni – ha spiegato –: accelerare la transizione anche per renderci meno di- pendenti dalla Russia, oppure ritarare gli obiettivi in fun- zione dell’effettiva percorribilità del processo di transi- zione energetica. Da questo punto di vista, noi Cavalieri del Lavoro dovremmo porre il tema della natura e del- la trasformazione dell’impresa e chiedere con forza che quando si stabiliscono gli obiettivi e i tempi si ascolti l’in- dustria e le sue necessità”. Per quanto riguarda le città intelligenti, Bernabè ha pro- seguito affermando che “il tema delle smart cities è so- lo una parte del vastissimo tema del rapporto fra Ict e transizione energetica perché la partenza di questo tema è, in realtà, un’altra. Le smart cities sono un po’ il punto di arrivo, mentre il punto di partenza è la generazione distribuita. Il mondo dell’energia, soprattutto l’energia elettrica, era centralizzato, con grandi impianti e picco- 33 FOCUS Civiltà del Lavoro giugno • luglio • agosto 2022
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