Civiltà del Lavoro, n. 3/2022

li impianti che generavano la punta, ma era un mondo dove un’organizzazione unitaria, fortemente centraliz- zata e di grandi dimensioni era la regola. Andiamo verso un mondo completamente diverso – ha spiegato il presi- dente di Acciaierie d’Italia – dove la trasformazione del sistema energetico determina una proliferazione non solo dei punti di consumo, ma anche dei punti di pro- duzione. I punti di produzione, di generazione vengono in parte utilizzati per autoconsumo e, in parte, immes- si in rete creando una situazione di enorme complessi- tà nella gestione della rete. Questa esperienza è molto simile a quella dell’Ict che è stato, per lunghissimo tem- po, un mondo centralizzato, dove la periferia era ‘stu- pida’, mentre tutta l’intelligenza stava al centro. Poi si è andati verso un mondo dove l’intelligenza veniva dif- fusa in periferia e, se vogliamo, non c’era più un centro, ma anche lì ci sono stati dei cambiamenti di architettu- ra molto importanti”. Per il settore energetico Bernabè intravede una rivolu- zione analoga: “Anche la transizione energetica richiede un cambiamento di architettura fortissimo – ha eviden- ziato –, che pone problemi giganteschi e vede un terzo elemento che sinora aveva giocato un ruolo marginale: un sistema intermedio di accumulazione dell’energia, di cui non sappiamo neppure quale sarà la tecnologia do- minante, per essere erogata poi su richiesta, quando le rinnovabili non sono in grado di produrre. Questo mon- do così incerto richiede una capacità previsiva e di simu- lazione di una serie di fenomeni atmosferici complessi, per sapere se ci sarà sole o vento. La necessità di ren- dere funzionale questo mercato è molto maggiore, c’è un problema di manutenzione predittiva molto più dif- fusa e importante di prima. Anche a questo servono la diffusione dei misuratori intelligenti e dei sensori, che fortunatamente hanno beneficiato della rivoluzione dei telefonini, senza la quale non ci sarebbe stata la rivolu- zione dei sensori”. E ha concluso con un esempio: “I 13- 14 importantissimi sensori all’interno di un telefonino una volta sarebbero costati qualche migliaio di euro, og- gi costano pochi centesimi di dollaro e possono essere utilizzati in termini molto diffusi. Questa enorme diffu- sione dell’information technology nel mondo dell’ener- gia, che prima era veramente limitatissimo, comporta anche problemi di sicurezza giganteschi perché Inter- net non era nato per la sicurezza, anzi la sicurezza era in contraddizione con Internet”. CONTI: “Se il nostro Paese non investe, saranno altri a farlo” Dopo l’ampia introduzione di Franco Bernabè, il primo a prendere la parola è stato Ful- vio Conti, presidente del Fondo italiano per l’efficienza energe- tica Sgr e presidente della So- cietà Gasdotti Italia, il quale ha aperto il suo intervento ribadendo l’importanza delle reti, “perché se non si in- 35 FOCUS Civiltà del Lavoro giugno • luglio • agosto 2022 Foto peach123rf © 123RF.com

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