Civiltà del Lavoro, n. 3/2022

terconnettono i fenomeni e le capacità che abbiamo di sviluppare tecnologie nuove, il paese rimane sostanzial- mente bloccato”. Nel campo dell’Information and communication techno- logy (Ict), il posizionamento dell’Italia all’interno dell’Eu- ropa presenta luci e ombre, chiarisce il manager. Se a li- vello generale, infatti, ci collochiamo al ventesimo posto su 27 paesi, per quanto riguarda la digitalizzazione delle imprese siamo in decima posizione, “un punteggio su- periore a quello della media europea”, sottolinea Con- ti. “La fatturazione elettronica, ad esempio, viene usata tre volte di più della media Ue”, chiosa. Differente invece la situazione per quanto riguarda il Cloud, dove attualmente sussiste un gap rispetto agli al- tri paesi. In questo contesto il manager ha riassunto an- che i termini della partita attualmente in corso fra due cordate – Tim e Cassa Depositi e Prestiti da una parte, Aruba e Fastweb dall’altra – per la realizzazione e gestio- ne di un’infrastruttura per l’erogazione di soluzioni e ser- vizi cloud per la Pubblica amministrazione. Un progetto che si inserisce nel processo di trasformazione digitale del Paese, come previsto anche dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. A prescindere dall’esito della gara, Conti ne sottolinea l’importanza perché può portare a “un’accelerazione delle reti chiamate VHCN (very high connection network” che consentirebbe l’uso di un si- stema più moderno. Conti ha ripreso anche il tema dello stoccaggio di energia, già introdotto da Bernabè, e il fat- to di poter arrivare in un orizzonte di tempo non trop- po lontano a una produzione distribuita sul territorio, dove “anche la famiglia diventa produttrice di energia”. Il manager si è soffermato poi sulle smart city. Si trat- ta di “un concetto chiaramente vincente perché si riu- scirebbero ad avere non soltanto servizi tradizionali più efficienti, ma anche una diversa capacità di trasporto urbano, approvvigionamento idrico, smaltimento rifiu- ti, sempre nella logica di una digitalizzazione diffusa del sistema”. In sostanza, per l’Italia si tratta di un momen- to cruciale, il Pnrr prevede stanziamenti rilevanti per la transizione digitale, ha ricordato Conti, e “anche la for- za lavoro potrà beneficiare di questo sviluppo”. Ma bi- sogna muoversi perché “se non si investe noi, come si- stema Paese, saranno altri a farlo per noi”. Ecco perché, ha concluso, “credo ci sia bisogno di avere un confronto ampio con i fondi di investimento internazionali dispo- nibili, ma anche con le risorse interne e con un sistema di regole che soltanto il governo può stabilire”. Quello delle smart city è “un concetto chiaramente vincente perché si riuscirebbero ad avere non soltanto servizi tradizionali più efficienti, ma anche una diversa capacità di trasporto urbano, approvvigionamento idrico, smaltimento rifiuti”, spiega Fulvio Conti 37 FOCUS Civiltà del Lavoro giugno • luglio • agosto 2022 Foto olivier26 © 123RF.com

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