Civiltà del Lavoro, n. 3/2022
alizza. Per dare il senso immediato e concreto del pro- blema, è necessario tener presente che per una fonderia di fusione e pressofusione di leghe d’alluminio, i rinca- ri delle energie nel 2022 comportano una spesa aggiun- tiva di circa due milioni cinquecento mila euro ogni 10 milioni di fatturato calcolati al costo energetico 2021. Il valore rilevato l’8 luglio 2022, infatti, per l’energia elet- trica, confrontato allo stesso valore di un anno prima, evidenzia un incremento del 278% che ne aumenta di 3,78 volte il costo. Similmente avviene per il gas natu- rale, con un incremento del 456% e un aumento del co- sto di 5,56 volte. La convinzione degli operatori istitu- zionali è che questi aumenti non siano contingenti, ma strutturali, e che siano destinati a stabilizzarsi ai livelli attuali o superiori. In questo scenario, come è necessario muoversi? Come si può immaginare il problema deve essere affron- tato immediatamente, con provvedimenti coraggiosi che coinvolgano l’intera struttura dell’offerta del setto- re fonderie. I costi di produzione, divenuti insostenibili, non possono incidere solo sul produttore del semilavo- rato ma devono essere assorbiti nel prezzo di vendita del prodotto finale di cui fanno parte, così come oggi avvie- ne sostanzialmente in tutti gli altri settori merceologi- ci. La clientela che ancora non lo ha fatto deve valutare l’indicizzazione dei costi energetici sul prezzo del pro- dotto acquistato. In un settore competitivo come il no- stro, già penalizzato in questo momento da volumi va- riabili subordinati agli approvvigionamenti incostanti di materiali strategici e dall’aumento generalizzato dei co- sti, un’azienda media che fatturi 50, 100 milioni di euro/ anno è impensabile che possa recuperare 12,5/25 milio- ni di utili per affrontare la crisi generata dall’aumento dei costi di produzione. La logica “più produco più per- do” non può essere alla base di un processo industriale sano e profittevole. La transizione ecologica può rappresentare una svol- ta? La Fondalpress come si sta muovendo? Io credo nel progresso. Alla voce “progresso” il diziona- rio Sabatini Coletti ci dice: “Positivo avanzamento in un determinato campo, miglioramento, perfezionamento: progresso tecnologico e progresso morale”. Nella nostra azienda i miglioramenti tecnici e ambientali sono obietti- vi che camminano insieme, da perseguire indipendente- mente dalle sollecitazioni esterne, perché sono un’atti- tudine mentale. Ad esempio, solo per citare alcuni temi che fanno parte di un’agenda di investimenti program- mati a cui stiamo dedicando molto delle nostre risorse: il percorso di decarbonizzazione passa attraverso la so- stituzione dei combustibili fossili con l’energia elettrica o con eventuali combustibili verdi; la riduzione dei con- sumi idrici si realizza attraverso il riciclo delle acque in- dustriali in impianti di recupero per essere reimmesse nel ciclo produttivo; l’efficientamento energetico si ot- tiene attraverso accurate indagini sui consumi reali, so- luzioni tecniche di risparmio e investendo in autoprodu- zione di energia elettrica. Di per sé i risultati ambientali delle Fonderie italiane sono influenzati dal forte caratte- re “circolare” dell’economia del comparto che potrebbe arrivare al 95% dei residui reimmessi nel ciclo produt- tivo. In questa logica ci impegniamo a seguire percorsi virtuosi in tutte le fasi di produzione. (B.G.) 52 FOCUS Civiltà del Lavoro giugno • luglio • agosto 2022 ANNA MARIA GRAZIA DOGLIONE è stata nominata Cavaliere del Lavoro nel 2020. È presidente di Fondalpress, azienda di famiglia attiva nella produzione di getti in leghe di alluminio per i settori automotive, tessile, elettromeccanico, idraulico ed energie rinnovabili. Dalla fine degli anni Novanta sviluppa la presenza dell’azienda sui mercati esteri
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