Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2022
15 Civiltà del Lavoro settembre • ottobre 2022 PRIMO PIANO EUROPA BERSAGLIO DELLA GUERRA L’Europa è un bersaglio di questa guerra. Ne sono sfida- ti i principi di civiltà, i valori che si sono affermati come risposta dei popoli alla barbarie della Seconda guerra mondiale e delle dittature che l’hanno provocata. Anche per questo l’Europa ha il dovere di una risposta unitaria e coerente. Ne è stata all’altezza con le sanzioni econo- miche alla Russia, con il sostegno alla resistenza dell’U- craina e ai bisogni materiali della sua popolazione. Vediamo, tuttavia, che la nostra Europa fatica a espri- mere una politica di solidarietà e di coesione sulle con- seguenze economiche e sociali di questa guerra. Assistiamo a un’impennata dei prezzi dell’energia che è attribuibile soltanto in parte a scarsità di approvvigiona- menti, ma trova radice in azioni speculative che minac- ciano la vita di migliaia di aziende e mettono in allarme tantissime famiglie. A questo va posto rimedio. Si palesano i rischi di emarginazione sociale, di recessio- ne, di inflazione, con impoverimento della base produt- tiva del Paese. Nel nostro, come in tutti i Paesi europei. L’Unione europea ha saputo rispondere con forti inizia- tive comuni alla pandemia e ai duri contraccolpi sociali ed economici che ne sono derivati. Lo ha fatto con scelte coraggiose, di portata e contenuti inediti. Si è trattato di una svolta maturata proprio nel segno della condivisio- ne dei rischi e delle politiche necessarie alla ripartenza. Questa scelta ha dato respiro all’Unione europea, ricon- ciliando anche le istituzioni con i suoi cittadini. Non c’e- ra stata analoga capacità durante le crisi finanziarie – di portata globale - degli anni Duemila. CRISI, SERVONO NUOVI STRUMENTI COMUNITARI Con la pandemia l’Europa ha dimostrato di saper impa- rare dai propri errori e di voler governare le condizioni difficili. Occorre proseguire con questo intento anche nell’attuale crisi. Le ragioni del mercato dell’energia sem- brano creare ostacoli, ma la responsabilità delle istitu- zioni è esattamente quella di rimuoverli. Soltanto l’Unione Europea ha la forza per farlo, interve- nendo sugli automatismi dei prezzi, sui rialzi sproposi- tati, sulle speculazioni intollerabili a danno dei cittadini: imprese e famiglie vanno protette nelle fasi più acute della crisi perché diversamente si pregiudica il domani. Come è avvenuto con la pandemia, vanno progettati fin d’ora, e messi in campo, gli strumenti per favorire la ri- presa. Il raffreddamento dei prezzi delle materie prime energetiche deve combinarsi con il potenziamento del Piano europeo per l’energia che, con il coinvolgimento della Banca Europea degli Investimenti, è stato messo in campo per affrontare la crisi. PNRR, SFIDA ESSENZIALE Comprendendo che l’illusione di risposte nazionali su questo terreno è destinata a restare tale, l’Europa ha deciso di adottare politiche straordinarie per accom- pagnare la ripartenza e per accelerare verso la sosteni- bilità e l’innovazione, in modo da rendere il Continente un’avanguardia dell’economia di domani. E ha puntato sull’Italia, alla quale è stato accordato il pacchetto finan- ziario più consistente nel finanziamento ai Piani naziona- li di ripresa e resilienza. Non possiamo perdere questa sfida. È stato compiuto il primo tratto del percorso, si deve proseguire rispettando tempi e impegni. Non possiamo dissipare questa opportunità di rinnova- mento e di sviluppo, che è utile per correggere storture antiche e accelerare le necessarie correzioni strutturali alla nostra economia. Ne va, anche, del nostro ruolo in Europa, che deve essere trainante. IMPRESE GENERANO BENESSERE Essere imprenditori di successo richiede di essere con- sapevoli del contesto in cui si opera. Oggi si celebra il lavoro, con lo sguardo all’impegno dei giovani. Con il la- voro vostro, e dei collaboratori che vi affiancano, avete generato opportunità e benessere. La qualità del nostro modello di vita è largamente pla- smata dal valore sociale delle imprese, elemento forte- mente sottolineato dalla nostra Costituzione. Istituzioni, imprese, corpi sociali: tutti hanno una fun- zione e una responsabilità nella ripartenza economica e sociale. Alle imprese il compito della innovazione della base produttiva, di dare corpo alla crescita. La Repub- blica riconosce e apprezza il loro ruolo. Dalla loro atti- vità dipendono in larga misura i progetti di vita delle fa- miglie italiane. Ci presentiamo con risultati straordinari di crescita del Prodotto interno lordo. Vi ha accenna- La nostra fiducia, la nostra speranza, sono poggiate sulle doti di ingegno e intelligenza e sulle grandi risorse umane e morali che ha il nostro popolo. Disponiamo di basi solide per pensare il futuro e per costruirlo insieme
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