Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2022

25 Civiltà del Lavoro settembre • ottobre 2022 PRIMO PIANO ZAKARIA GHOUIZA Ingegneria dell’Automazione - Politecnico di Milano C’è un ricordo che più di altri conservi della cerimo- nia in Quirinale? Sembrerà banale, ma il ricordo più bello che conservo è di quando ho sentito chiamare il mio nome e ho poi stretto la mano al Presidente della Repubblica, con cui ho scambiato due parole. Vedere riconosciuto il lavoro che ho fatto in questi anni è chiaramente una soddisfazione immensa. Alfiere del Lavoro, una nuova responsabilità? Voglio promettermi di mettere in tutto quello che farò lo stesso impegno che ho dimostrato fino adesso e spero infine di riuscire a rendere onore a questo titolo. Da dove nasce la tua passione per le materie scientifiche? La mia passione per le materie scientifiche nasce dal fatto che esse sono un mezzo di indagine della realtà, per cui la si osserva e si va alla ricerca di spiegazioni dei fenomeni che si verificano in essa. Inoltre, i problemi posti da queste discipline sono esemplificazioni dei problemi che affrontiamo ogni giorno e le conoscenze acquisite tramite esse sono effettivamente spendibili dalla vita lavorativa a quella quotidiana. Spesso si dice che l’Italia non sia un paese per giova- ni. Che ne pensi? Oggettivamente i giovani in Italia sono sempre di meno e sempre in più cercano di espatriare ed è chiaro che in questo modo si produce una minore crescita e poca spinta al cambiamento. I lavori disponibili per i giovani sono sempre più occasionali e precari, in più la tassazione è molto alta quindi è quasi impossibile per un giovane aprire una sua azienda. Una laurea non sempre ci porta a guadagnare meglio, in più tende a diventare spesso un ciclo accademico che si allontana dalla realtà lavorativa del nostro Paese. Tutto negativo? No, fortunatamente qualcosa negli ultimi anni si sta smuovendo. Si è registrato tra i giovani un aumento di consapevolezza delle proprie potenzialità e del fatto che più che aspettare che l’Italia restituisca ad essi un futuro, essi stessi stanno diventando protagonisti della costruzione di un futuro per il proprio Paese. Io, come il resto dei miei coetanei, spero si proceda in questa direzione e che tutti i giovani volonterosi trovino prima o poi un lavoro soddisfacente e consono alla loro preparazione culturale e professionale. GIACOMO CALOGERO Fisica - Scuola Normale Superiore di Pisa Cosa rappresenta per te questo riconoscimento? Il riconoscimento di Alfiere del Lavoro costituisce senza dubbio una delle più grandi gratificazioni ottenute nel corso della mia carriera scolastica e della mia vita. È una certificazione di impegno, che rappresenta sia il traguardo del percorso di studi svolto finora, sia il punto d’inizio verso l’avvenire. È stato un onore poter ricevere la medaglia di merito direttamente del Presidente della Repubblica e per questo mi sento di dover ringraziare tutte le persone che mi sono state vicino negli anni della mia formazione. Senti di essere un esempio per i ragazzi della tua età? “Esempio” mi sembra decisamente un onere troppo gravoso e preferisco non avere simili responsabilità. Durante il mio percorso di studi ho sempre cercato, nei limiti delle mie possibilità, di offrire un aiuto ai miei compagni di classe e a chiunque ne avesse bisogno. Invito tutti i miei coetanei e le future generazioni a dedicarsi a pieno per raggiungere i propri obiettivi, non per diventare esemplari agli occhi degli altri, ma per pura e genuina passione personale. Hai partecipato e ottenuto sempre le prime posizioni alle Olimpiadi di Chimica, Fisica e Matematica. Quan- do è nato il tuo interesse per la scienza? Sin da piccolo sono sempre stato molto curioso e interessato a scoprire i perché dei fenomeni che ci circondano, trovando nel rigore della scienza le risposte al le mie domande. Tappa fondamentale del la mia formazione è stata proprio la partecipazione alle varie competizioni scolastiche durante gli anni delle superiori. Non solo hanno aumentato la mia motivazione allo studio, che sicuramente avrei praticato in ogni caso, ma soprattutto mi hanno permesso di vivere bellissime esperienze in giro per il mondo – nonostante gli ovvi limiti imposti dal Covid – e conoscere tanti altri ragazzi con cui condividere le mie passioni. Hai superato l’ammissione alla Scuola Normale Su- periore di Pisa per Fisica, dove ti sei iscritto. Perché questa scelta? La Scuola Normale rappresenta senza dubbio uno dei migliori poli d’eccellenza in Italia e nel mondo per quanto riguarda le discipline pure, quindi è stata una grande gratificazione riuscire a entrarvi. Sino all’ultimo sono stato in dubbio su quale percorso di studi intraprendere, ma alla fine la passione per la fisica ha prevalso.

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