Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2022
32 Civiltà del Lavoro settembre • ottobre 2022 CONVEGNO NAZIONALE 1,5 2,0 2,5 3,0 1,0 0,5 0,0 0,5 -1,0 1880 1890 1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960 1970 1980 1990 2000 2010 2020 2030 610 609 604 591 596 588 758 Variazione temperatura, rispetto alla media 1880-1909 (°C) - INCREMENTO DELLE TEMPERATURE GLOBALI Fonte: IPCC ANDAMENTO DELLE TEMPERATURE ITALIANE E GLOBALI (scostamento rispetto alla media del periodo 1880 - 1909 Fonte: Sella Financial Research su dati ISAC-CNR e IPCC 1 1,2 0,8 0,6 0,4 0,2 0 1866 1891 1916 1941 1966 1994 2016 610 609 604 591 596 588 758 Temperatura superficie terrestre globale scostamento vs 1850-1900 1970: +0,24 +1,1 °C Questo è un rischio da non correre, meglio avere molte fonti diverse di energie. Nell’ambito delle molti fonti, e quindi facendo scendere decisamente il gas, dobbiamo evitare un secondo rischio, quello relativo ai fornitori. È molto meglio la situazione odierna, cambiata in poco tempo dal presidente Draghi, di molti fornitori di gas, che basarci su un fornitore solo. Poi ci sono le tecnologie e l’innovazione. Il terzo rischio è di concentrare la fornitura di soluzioni, materie prime o prodotti su pochi fornitori. Pensiamo ai microchip, for- niti soprattutto da Taiwan, o anche al solare, dove le for- niture dei pannelli è soprattutto di derivazione cinese. Bisogna ritornare a produzioni nazionali. Va dunque incoraggiata la diversificazione di fonti, for- nitori e tecnologie. Per quel che riguarda le tecnologie rinnovabili (solare, eolico, idroelettrico, biomasse, ge- otermico, maree, onde, correnti sottomarine, per cita- re solo le principali), dobbiamo tenere in conto che per tutte le tecnologie rinnovabili lo sviluppo sarà portato dal mercato. E io sono totalmente d’accordo con chi ha detto “non sia il governo a orientare le tecnologie, la- sciamo fare al mercato”. E vincerà il migliore. ALLE SOGLIE DI UNA NUOVA PRIMAVERA Altro aspetto da tenere in grande considerazione, dal mio punto di vista, è quello dei costi. Abbiamo visto co- me, nel corso degli ultimi dieci anni, sia stata significati- va la discesa dei costi del solare e dell’eolico. Se questa discesa continuerà anche nei prossimi dieci o venti anni alla stessa velocità degli anni precedenti, cambieranno anche le relazioni e i rapporti. Determinate fonti energe- tiche potranno non essere più convenienti, sia di nuovo o sia di vecchio stampo. Quindi anche negli investimenti che ciascuno di voi farà nelle rinnovabili è importante il problema dell’evoluzione del costo e, quindi, del prezzo. Nel settore energetico sta accadendo quello che a metà del secolo scorso è accaduto in quello informatico. Il potenziamento esponenziale delle tecnologie informa- tiche (legge di Moore) è stato il motore dell’innovazio- ne che ha cambiato le nostre vite, il nostro modo di fa- re impresa. Cambierà in modo analogo anche il nostro modo di produrre energia. VERSO UNA NUOVA CONSAPEVOLEZZA Stiamo passando da una produzione centralizzata dell’e- nergia a una produzione decentralizzata, questo vuol di- re che a giocare un ruolo sempre più decisivo saranno anche i singoli operatori, le piccole imprese, le famiglie. E proprio per questo, credo ci siano buone ragioni per essere ottimisti. Il coinvolgimento crescente dei citta- dini nel processo di transizione energetica si accompa- gna a una altrettanto crescente sensibilizzazione del- la cultura. Sono gli investitori i primi a informarsi sulla sostenibilità di un’azienda, sono i clienti i primi a voler conoscere l’impatto ambientale dei prodotti finanzia- ri che acquistano. Sono sempre di più gli ingegneri che nelle nostre aziende sono chiamati a occuparsi di tec- nologie per la transizione energetica. Questa crescente consapevolezza culturale incide pro- fondamente sul mercato e sui processi industriali, apre scenari e prospettive nuove che non dobbiamo temere ma, anzi, incoraggiare. Negli ultimi dieci anni la questione climatica ed energe- tica riguarda soprattutto le soluzioni. Se siamo qui oggi
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