Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2022

36 Civiltà del Lavoro settembre • ottobre 2022 CONVEGNO NAZIONALE quella di bandire in modo unilaterale la vendita di tutti i motori endotermici a partire dal 2035. Siamo sicuri che il governo provvederà a coadiuvare le imprese coinvol- te nella transizione di questo settore, così come prov- vederà a coadiuvare le imprese dei settori energivori. Il 2035 rimane, tuttavia, un orizzonte temporale fermo. Molti vedono in questa scelta solo criticità, ma come dicevo anche prima: viviamo un cambio di paradigma, i modelli che finora hanno generato ricchezza devono lasciare spazio a nuovi modelli, sostenibili e altrettanto gravidi di benessere. La decrescita felice, lo sappiamo bene, è solo una illusione ideologica utile a facili quan- to sterili populismi. TRARRE ISPIRAZIONE DAI GIOVANI Con il Pnrr l’Europa ha saputo dare una risposta adeguata a un’emergenza senza precedenti. Lo ha fatto pensando innanzitutto alle nuove generazioni, alla Next Generation Eu. La transizione energetica è una sfida enorme e noi, donne e uomini di impresa, non possiamo che guardare ai più giovani non solo per trovare il senso ultimo delle no- stre responsabilità, dobbiamo guardare ai giovani anche per trarre ispirazione dai loro comportamenti. “Contia- mo sui giovani – faccio qui mie le parole pronunciate da Draghi pochi giorni fa in occasione del “Youth4Climate”, a margine dell’assemblea generale dell’Onu a New York – affinché ci aiutino a raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e ad attuare l’Accordo di Parigi. La loro connessione con le comunità, la loro capacità di trovare soluzioni innovative, la loro determinazione a costruire società più sostenibili sono oggi più che mai necessarie”. Dai più giovani traiamo una spinta fortissima verso pro- duzioni, verso consumi e tecnologie sostenibili, verso un uso più responsabile delle risorse. Sono certo che, così come abbiamo sempre fatto in passato, noi Cava- lieri del Lavoro sapremo coltivare e favorire questo pas- saggio culturale. Sono certo continueremo a essere protagonisti del cam- biamento anche in futuro. Nell’interesse di tutti. Viviamo un cambio di paradigma, i modelli che finora hanno generato ricchezza devono lasciare spazio a nuovi modelli, sostenibili e altrettanto gravidi di benessere. La decrescita felice, lo sappiamo bene, è solo una illusione ideologica utile a facili quanto sterili populismi

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