Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2022

42 Civiltà del Lavoro settembre • ottobre 2022 CONVEGNO NAZIONALE l progresso tecnologico è tale da far- ci ritenere possibile una transizione energetica radicale verso una econo- mia globale a zero emissioni di carbo- nio entro la metà del secolo. Ma que- sto percorso presenta alcune enormi sfide. Sfide delle quali, naturalmente, quest’anno abbiamo piena coscien- za con l’invasione russa dell’Ucraina e con gli effetti che ha avuto sui prezzi dell’energia. Durante la conferenza COP26 a Glasgow dello scorso novembre, il mondo si è impegnato a limitare il riscalda- mento globale a 1,5 gradi centigradi sopra i livelli pre-in- dustriali, o per essere più precisi, di avere una probabi- lità del 50% di riuscirci, perché dobbiamo ricordare che tutti i modelli climatici sono probabilistici. Ma è assoluta- mente chiaro che, se vogliamo avere quel 50% di proba- bilità di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi cen- tigradi, dovremo ridurre le emissioni intorno al mondo a circa zero entro la metà del secolo. La conferenza COP26 di Glasgow dello scorso novem- bre ha stabilito una serie di impegni e accordi che aiu- teranno a limitare ulteriormente la crescita delle emis- sioni. Ma dobbiamo affrontare la dura verità che anche con questi impegni concordati a Glasgow, non siamo su un percorso rivolto a limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi centigradi. La International Energy Agency e al- tre fidate autorità hanno cercato di elaborare quale sa- rebbe l’impatto degli accordi di Glasgow. Nello scenario più ottimistico, quello in cui tutti gli impegni siano stati completamente conseguiti (inclusi alcuni ancora piut- tosto vaghi), saremmo su un percorso verso un riscal- damento di 1,8 gradi. Se prendiamo semplicemente gli impegni e obiettivi più forti e chiari, potremmo essere su un percorso verso 2,1 gradi centigradi. Se ci concen- triamo solo su ciò che hanno detto, ciò potrebbe essere conseguito entro il 2030. Poiché non penso di poter fare affidamento su questi obiettivi più ampi, potremmo es- sere su un percorso verso 2,4 gradi centigradi. Ma concentrandoci su temi sui quali le nazioni dispon- gono di politiche, cioè la regolazione dei prezzi del car- bone, che porteranno a tale cambiamento, le stime ci dicono che giungeremo comunque a un riscaldamento di 2,7 gradi centigradi. Gli impatti che abbiamo visto si- nora si sono verificati a un riscaldamento di 1,2 gradi, e peggioreranno ancora. C’è ancora tanto da fare. EOLICO, SOLARE: COSTI SEMPRE PIÙ BASSI È possibile in quest’anno di meteo estremo, e con la crisi energetica, essere un po’ pessimisti sul progresso della transizione energetica. Ma io credo che ci siano ragio- ni per essere ottimisti sul lungo termine. Al centro di quell’ottimismo sul lungo termine ci sono la tecnologia e l’innovazione perché abbiamo visto e continuiamo a ELETTRIFICARE l’economia di Jonathan ADAIR TURNER I Jonathan Adair Turner, Presidente della Commissione sulla Transizione Energetica, ex Presidente della Commissione Britannica sul cambiamento climatico

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