Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2022
57 Civiltà del Lavoro settembre • ottobre 2022 Gianfelice Rocca: “Il fracking ha cambiato la situazione del mondo e dell’energia, al punto che ha ridato agli Stati Uniti una leadership fondamentale” CONVEGNO NAZIONALE “Possiamo costruire tutti i mercati e le tecnologie del futuro – afferma – ma se oggi non diamo una risposta seria non serve a niente”. Una risposta che deve essere per forza europea – alla quale Confindustria contribu- isce con una proposta di riforma del mercato elettrico italiano, di cui Regina preannuncia la presentazione an- che in Europa nelle settimane successive. Per il presidente del Gruppo tecnico energia di Confin- dustria, questa risposta prevede il price cap sul gas per- ché “siamo in un’economia di guerra e nell’economia di guerra, pur essendo noi non amanti delle leggi non di mercato, ci sono dei momenti nella storia in cui biso- gna intervenire anche con misure che possono sembra- re di natura emergenziale. Lo possiamo fare in misura temporanea”. L’obiettivo di ultima istanza, rimarca Regina, è “preser- vare l’industria europea”. Le asimmetrie attualmente esistenti, infatti, non sono sostenibili. L’imprenditore fa un esempio: “Oggi come fa un’industria manifatturiera italiana che si trova alla frontiera della Francia a pagare il prezzo dell’energia quattro o cinque volte di più, no- nostante tutti gli aiuti che ha avuto, rispetto al collega francese che ha avuto in dotazione il rilascio di energia elettronucleare a 42 euro a megawattora?”. Se l’Europa è nata con l’obiettivo di “creare un merca- to comune europeo che sapesse muoversi con regole comuni e affrontare l’evoluzione del mondo globalizza- to”, oggi “rischia di morire sull’energia”, dichiara Regina, “perché se darà ancora luogo ad egoismi e a particolari- smi, noi rischiamo di rompere un meccanismo politico prima ancora che economico”. Gianfelice Rocca, presidente del Gruppo Techint, intro- duce il tema del legame fra energia e siderurgia, spie- gando che il mondo della siderurgia italiana ha una pro- duzione di CO 2 che è leggermente superiore all’Europa, quindi “quando noi responsabilmente ci poniamo il pro- blema di come percorrere un percorso di decarboniz- zazione, abbiamo gli stessi problemi che abbiamo in Eu- ropa quando vogliamo parlare di decarbonizzazione”. Il tema inoltre non è esente da implicazioni geopolitiche, dove gli Usa giocano un ruolo importante. “Gli americani hanno riaperto l’attività di perforazione petrolifera in fracking – spiega Rocca –. Il fracking ha cambiato la situazione del mondo e dell’energia, al punto che ha ridato agli Stati Uniti una leadership fondamen- tale che gli ha consentito di rivedere tutti i rapporti di dipendenza internazionale”. L’interesse verso le nuove frontiere tecnologiche è di- mostrato anche dal robusto piano di investimenti messo a punto dalla Casa Bianca, un pacchetto di 400 miliardi di finanziamento con l’obiettivo di diventare leader nel- la produzione di idrogeno. “La siderurgia – spiega ancora Rocca – ha bisogno di energia elettrica, di energia chimica, sostanzialmente, e con le tecnologie esistenti oggi è possibile produrre ac- ciaio senza emissione sostanziale di carbonio: si usa l’i- drogeno abbondantemente, si fa un impianto a riduzio- ne diretta, che usi invece gas idrogeno per la produzione di acciaio, e poi si usa idrogeno per l’energia chimica re- stante. Avanza un 7% di CO 2 che può essere catturato”. Le tecnologie adoperate variano anche da paese a paese e il presidente del Gruppo Techint illustra le esperienze in Brasile, Argentina e Stati Uniti. “Noi negli investimenti dobbiamo essere molto prudenti”, sottolinea il Cavalie- re del Lavoro. “Con la nostra società – aggiunge – ci sia- mo impegnati con la Borsa americana a ridurre del 30% entro il 2030. Siamo quindi su una roadmap molto defi- nita che usa le tecnologie esistenti”. Anche se alcuni paesi sono molto proiettati sulle energie rinnovabili – è il caso dell’Argentina dove Techint ha ac- quistato dei parchi eolici importanti – Rocca ritiene che i combustibili fossili saranno necessari ancora a lungo. “Siamo convinti che il gas rappresenterà un periodo in- termedio, che servirà per raggiungere quello che è il più avanzato uso dell’idrogeno”, afferma. Un ultimo aspetto sottolineato dal Cavaliere del Lavoro è la vitalità della ricerca. Grazie al lancio di un fondo di investimento da 150 milio- ni di euro per startup impegnate nella transizione ener- getica, Rocca ha potuto constatare un grande fermento in ambito accademico e non solo. Un’esperienza che lo porta ad affermare che anche sotto il profilo delle tec- nologie non bisogna mai dare nulla per scontato perché le cose potrebbero evolvere. “Per noi flessibilità e ap- proccio flessibile, anche nelle tecnologie, è quello che tendiamo a offrire sul mercato”. La testimonianza conclusiva è affidata a Ugo Salerno, presidente e amministratore delegato del Gruppo Rina, per il quale resta chiaro che “efficienza energetica ed economia circolare sono fondamentali per portare a un
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