Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2022

immaginare il loro futuro. L’impresa diventa aula forma- tiva, con spazi “mani in pasta” dedicati alla pratica labo- ratoriale. Allo stesso tempo la formazione che offriamo è anche sulle soft skill: su come si gestisce e sviluppa un business, sull’importanza della relazione con il cliente, della comunicazione e della cultura d’impresa. Ad affian- carli, pronti a rispondere alle loro curiosità, oltre 50 dei nostri collaboratori, ma anche clienti e partner, a testi- monianza del fatto che la convergenza non è una paren- tesi, ma parte integrante della vita dell’impresa. Inizia così il Vivaio Loccioni, dove crescono i futuri col- laboratori e si sviluppa il lavoro per la persona, esplo- rando aspettative, orientamento, motivazioni. Un’espe- rienza che non si esaurisce nelle ore di alternanza, ma che si apre a varie possibilità, su misura per la persona: dallo stage all’esperienza estiva fino all’inizio dell’avven- tura lavorativa. Per chi continua nel percorso universitario sono diversi i progetti di collaborazione con gli atenei del territorio. Entriamo nelle aule e ospitiamo tirocini curriculari, tesi di laurea e dottorati. Ma soprattutto siamo un labora- torio di realtà per le università che possono sperimen- tare da noi innovazioni e metodi. Tra gli obiettivi con- divisi con gli atenei della regione, ma anche con quelli di Umbria e Abruzzo, c’è la volontà di trasformare il va- lore dei percorsi formativi, l’innovativa eccellenza del- le imprese e l’altissima qualità della vita di questa mera- vigliosa Italia di mezzo, in attrattività. Fare delle nostre valli una destinazione. Uno dei progetti che vanno in questa direzione è SITUM, la Scuola di Innovazione Tecnologica, Umanistica, Mana- geriale, con cui, per la prima volta insieme, gli atenei di Ancona, Perugia e L’Aquila progettano corsi di alta for- mazione su tematiche di grande attualità, come l’elettri- ficazione, la digitalizzazione e la transizione energetica e offrono agli studenti l’occasione di conoscere e vive- re le migliori imprese e opportunità del territorio pri- ma di laurearsi. Con lo stesso obiettivo nasce il progetto di Innovazione Rurale della Valle di San Clemente, che punta alla rivita- lizzazione di una vallata a pochi passi dalla nostra sede, che da bambino ricordo ricca di famiglie, di storie, di ri- sorse naturali e oggi quasi spopolata. Con una partner- ship pubblico-privato abbiamo accolto la responsabili- tà di valorizzare la meravigliosa Abbazia di Sant’Urbano e ci siamo lasciati inspirare dalla cultura benedettina, secondo la quale “la comunità è una scuola per tutti”. Abbiamo così riportato in vita una vecchia scuola rura- le, che in pochi mesi ha accolto i liceali di una summer school di preparazione alle olimpiadi della fisica, i ricer- catori di una scuola di geologia americana, gli ex alunni che frequentarono quella scuola elementare fino al 1970, i 30 ragazzi del progetto Smart Land dai 18 ai 35 anni, ai quali abbiamo offerto una formazione come operatori di comunità, in un percorso finalizzato a renderli parte- cipanti attivi dello sviluppo del loro territorio. Innescare connessioni, offrire, soprattutto ai giovani, esempi, metodi, motivi per restare, per tornare, per cre- scere, per fare impresa, è il senso della Scuola Loccioni. Credo che le imprese, come le persone, se fanno rete, si scambiano, condividono lo stesso obiettivo, lavorano insieme, diventano, come le api, impollinatori di buone pratiche, facilitatori di nuove attività, portatori di idee che generano idee. Tutto questo rende il territorio vi- brante di produttività e vitalità, brulicante di biodiver- sità e bellezza. Uno dei laboratori della Loccioni 69 FOCUS Civiltà del Lavoro settembre • ottobre 2022 Enrico Loccioni è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2015. Fondatore e presidente dell’omonimo Gruppo, leader a livello mondiale nella misura e nell’automazione per il controllo qualità e la sostenibilità di impianti industriali, con installazioni in oltre 40 paesi del mondo e sedi di rappresentanza in America, Germania e Asia