Civiltà del Lavoro, n. 6/2022

21 Civiltà del Lavoro novembre • dicembre 2022 PRIMO PIANO di accelerare gli impianti da fonti rinnovabili, attraverso la definizione dei criteri per l’individuazione delle aree idonee all’installazione. È necessario garantire un quadro autorizzativo omogeneo e rapido che consenta lo sviluppo dei progetti in un arco temporale definito.Quest’anno le commissioni PNRR-PNIEC e VIA-VAS hanno superato la quota prevista di pareri positivi a progetti rinnovabili per oltre 7 gigawatt di potenza. Un risultato importante, maturato in condizioni difficili, che ovviamente già dal prossimo anno contiamo di incrementare in maniera consistente. Vogliamo sostenere le diverse forme di energia rinnovabile: sia il Piano nazionale di ripresa e resilienza che le politiche nazionali vanno proprio in questa direzione. Nei cinque anni di legislatura prevediamo di attivare 60 gigawatt di rinnovabili. C’è chi teme che l’emergenza energetica, che prevede anche l’utilizzo delle centrali a carbone, possa indebolire la decarbonizzazione e la lotta ai cambiamenti climatici. È una preoccupazione fondata? Non lo è. Il governo Meloni ha confermato gli obiettivi europei di decarbonizzazione, tra cui i target previsti dal Fit for 55. Approveremo rapidamente il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, che l’Italia attende da anni. Daremo forma in Italia al Piano di azione Ue “Verso l’inquinamento zero per l’aria, l’acqua e il suolo” varato nel 2021, guardando alla riforestazione delle aree urbane, alla tutela delle aree protette, alla rigenerazione degli habitat naturali. Vareremo una legge sul consumo di suolo, in conformità agli obiettivi europei, e già oggi in manovra c’è un Fondo per il contrasto al consumo di suolo, con 160 milioni per il 2023-2027. Rigenerazione urbana significa anche snellimento e facilitazioni procedurali per il recupero delle aree industriali dismesse, come l’aggiornamento e la semplificazione della disciplina sulle bonifiche dei siti contaminati. Conciliare crescita e tutela ambientale è possibile: di più, è la strada per il futuro. Alcuni settori produttivi europei, penso all’automotive, temono che norme ambientali europee più severe rispetto a quelle americane o asiatiche possano ridurre la competitività della nostra industria. Come evitare questo rischio? Con due strategie: neutralità tecnologica e sostegno alVogliamo sostenere le diverse forme di energia rinnovabile: sia il Piano nazionale di ripresa e resilienza che le politiche nazionali vanno proprio in questa direzione. Nei cinque anni di legislatura prevediamo di attivare 60 gigawatt di rinnovabili FotoWilliam Potter © Shutterstock

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