Gian Luigi Tosato (a destra) e Marco Inglessis quali è intervenuta la disciplina europea e che ha investito il tema dei diritti individuali; si è rafforzato il contemporaneo processo che ha portato diritti diversi a imporsi a legislazioni nazionali riottose. “La sensazione che l’Europa metta il naso in molteplici aspetti, che vanno ben al di là di quelli che ci aspettavamo, nasce – ha avvertito Giuliano Amato – dal fatto che essa sta facendo crescere una cittadinanza europea con un’identità forte che tutti riconoscono”. A CHE PUNTO SIAMO? A che punto siamo? “Oggi – ricorda Amato – abbiamo un Trattato che stabilisce come l’Unione europea, all’articolo 2, si fondi sui valori di libertà, di tutela dei diritti, di eguaglianza, di non discriminazione delle minoranze, di democrazia, di rispetto della rule of law, che sono comuni a tutti gli Stati membri. Poi c’è un altro articolo, l’articolo 4, che ci impone di rispettare le identità nazionali”. Sulla base di questo articolo è capitato, sempre più in anni recenti, che singoli Stati facciano prevalere proprie normative su quelle europee anche su temi fondamentali, inerenti l’articolo 2. Sul crinale teso tra questi due articoli, si potrebbe dire, sono oggi chiamate le Corti a gestire situazioni complesse anche grazie a un espediente inventato “saggiamente” dalla Corte di Strasburgo: il “margine di apprezzamento” che, nell’attuare principi comuni, ciascun parlamento deve poter avere. Amato fa l’esempio della normativa sulle coppie omosessuali. Uno Stato può ritenere di riconoscere il matrimonio tra omosessuali, un altro può non riconoscerlo ma deve, però, almeno riconoscere la loro unione come un’unione stabile, generatrice di diritti e di doveri, anche se diversa dal matrimonio. Questione di “margine di apprezzamento”. “Siamo a questo punto oggi in Europa, quindi vedete chiaramente che sono culture nazionali che vanno cambiando e, in qualche modo, le corti seguono e assecondano il cambiamento senza forzarlo”. EMERGENZA CLIMATICA E FINE DEGLI ISOLAZIONISMI Giuliano Amato termina la sua prolusione facendo riferimento all’emergenza climatica. “Davanti a noi, oggi, c’è la natura, a cui le nostre azioni non cooperative hanno fatto un grandissimo male. Potremmo affidarci alla speranza che sia essa a spingerci oggi alla concordia. Le tentazioni isolazioniste termineranno per la semplice ragione che ben presto diventerà a tutti evidente che non si tratta di custodire questo o quell’interesse nazionale, ma si tratta di tutelare e custodire il genere umano, la cui esistenza è sempre più a rischio a causa dell’emergenza climatica. L’Europa, in questo scenario, appare come il minimo livello decisionale per agire su questo fronte”. (C.F.) PREMIO PICCININI TOSATO A MICHELANGELO CASERTA Nel corso della cerimonia di inaugurazione del nuovo anno accademico del Collegio Universitario dei Cavalieri del Lavoro “Lamaro Pozzani” è stato consegnato il Premio “Paola Piccinini Tosato”, promosso dall’omonima impresa sociale, assegnato ogni anno a un laureato o a una laureata del Collegio Universitario che si sia distinto per l’impegno in attività finalizzate a scopi di solidarietà e utilità sociale. Ad aggiudicarsi il riconoscimento è stato quest’anno Michelangelo Caserta, volontario dell’Associazione “Energie per i diritti umani Onlus” per un progetto destinato a sostenere le scuole d’infanzia rurali gestite dall’associazione nella regione di Thies, in Senegal. A ritirare il premio è stato Marco Inglessis, Presidente della Onlus “Energia per i diritti umani” in cui opera Caserta, che non ha potuto presenziare perché impegnato in missione. “Grazie a questo premio – ha detto Inglessis – continueremo le nostre attività in Senegal, in particolare su due settori di intervento: quello dell’educazione, siamo dei costruttori di scuole materne, ne abbiamo costruite già una decina; e quello sulla malaria. Sapete che, probabilmente, la malaria è la causa principale di morte dei bambini sotto ai cinque anni e delle donne in gravidanza. C’è bisogno tantissimo di sensibilizzare, formare e insegnare la prevenzione della malaria”. 43 COLLEGIO Civiltà del Lavoro novembre • dicembre 2022
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