Quali sono le principali sfide normative su cui dovrete confrontarvi prossimamente a livello europeo? Dopo i difficili anni della pandemia, cui ha fatto seguito lo shortage di molte materie prime essenziali per le nostre produzioni e la crisi energetica, la nostra industria dovrà affrontare un altro nodo cruciale, rappresentato proprio dalla revisione della normativa europea sulle sostanze chimiche, che sarà pubblicata nel 2023. Sappiamo già che i due pilastri normativi fondamentali per noi, i regolamenti Reach, che si riferisce alla registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche, e il CLP che riguarda la classificazione, l’etichettatura e l’imballaggio delle sostanze chimiche, saranno profondamente rivisti secondo criteri più stringenti, con tutta probabilità. Ciò comporterà certamente nuove sfide e nuovi oneri, non solo economici, che potrebbero mettere a dura prova la competitività del settore a livello globale. L’impatto di queste normative sarà ovviamente proporzionato al dettato normativo ed è dunque ancora da valutare, ma sappiamo che con tutta probabilità rappresenteranno un altro complesso banco di prova per le nostre imprese. La Commissione europea lavora a una proposta di regolamento che privilegia il riutilizzo degli imballaggi per alimenti e bevande a scapito del riciclo dei prodotti, che in Italia può contare su una filiera ben consolidata. Qual è la vostra opinione? La proposta preoccupa moltissimo noi come tutte le componenti produttive: la riforma, così come è stata proposta, avrebbe ripercussioni pesantissime su numerose filiere strategiche in cui il nostro Paese vanta primati assoluti, in termini tecnologici, di produzione e di export, a livello europeo e mondiale, con conseguenze incalcolabili sulla sicurezza degli approvvigionamenti e sulle catene di distribuzione. Ci auguriamo che questo testo, nell’attuale stesura* potenzialmente paralizzante per interi settori della nostra economia, possa essere rivisto in un’ottica realistica e non offuscata da scelte ideologiche e prive di fondamenti scientifici. (S.T.) (intervista realizzata il 30 novembre 2022) 55 FOCUS Civiltà del Lavoro novembre • dicembre 2022 Foto dmitrimaruta © 123RF.com Paolo Lamberti è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2007. È presidente di Lamberti, impresa produttrice di ausiliari chimici vari per l’industria. Ha sviluppato l’azienda in Italia e all'estero, puntando sull'innovazione, investendo in ricerca e sviluppo con un portafoglio di oltre 100 brevetti. Da giugno 2017 è presidente di Federchimica
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