Civiltà del Lavoro, n. 6/2022

94 Civiltà del Lavoro novembre • dicembre 2022 Da artigiani a leader mondiali IORI: SVOLTA ELETTRICA? SFIDA DA VINCERE H Un terzo episodio risale al 2006, quando aprimmo il primo stabilimento di produzione fuori dall’Italia, in Messico. Infine ricordo altri due momenti: nel 2014, quando diventammo il primo produttore a livello mondiale di statori e rotori per motori elettrici e generatori e, quinta tappa di questo ideale percorso, nel 2016 quando acquisimmo il primo ordine per veicoli full electric da un importantissimo cliente in Usa. In pochi sanno che mezzo mondo fa la fila per avere la vostra tecnologia prodotta a Baranzate, un piccolo comune a nord del capoluogo lombardo. Quanto conta il radicamento sul territorio anche per una realtà fortemente internazionalizzata come la Sua? Anche per i nostri dipendenti, circa 700 solo a Baranzate, area dove siamo nati, è motivo di orgoglio constatare e vivere la crescita di quella piccola azienda del 1967. Oggi tra noi ci sono molti collaboratori con 30-35 anni di anzianità, che si ricordano cosa eravamo in passato e vedono che nonostante si sia investito molto all’estero, non ci siamo dimenticati di crescere anche in Italia. Questa loro fierezza di provenire da una zona che ci ha visto nascere, ci ha aiutato anche in momenti non facili. a trasformato una piccola realtà con appena sei operai in un’impresa leader mondiale. Quali sono i momenti più significativi del suo percorso imprenditoriale? Un primo momento, nel maggio 1967, risale a quando mi fu offerto di gestire una attività artigiana, sei operai nel settore metalmeccanico, per conto di parenti che, commercianti di nastro d’acciaio dovevano recuperare un credito da un loro cliente debitore. Loro acquisirono il 50% delle attività ed io rappresentavo la loro quota come responsabile commerciale. Un secondo episodio fu quando, ormai diventati una realtà di 50 dipendenti, fui affiancato da due cugini che nel frattempo condividevano con me le responsabilità. I nostri rappresentanti acquisirono il 100% delle attività, e noi tre cugini chiedemmo a loro di poter essere aiutati a rilevare il 51% della società. Così, negli anni ’70, da dirigente diventai imprenditore. SERGIO IORI Industria componentistica - Lombardia

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