Civiltà del Lavoro, n. 1/2023

Tutto questo non solo in Africa, naturalmente: non c’è paese al mondo che sia davvero al riparo, al sicuro dal bisogno e da una costante lotta per sopravvivere e progredire. In Asia e in America Latina, ma anche nella stessa Europa, le zone d’ombra e moltitudini di poveri confinano con la ricchezza di pochi. Incontriamo le contraddizioni della società e non possiamo ignorarle: il mondo chiama con una voce silenziosa ma assordante. Per descrivere il potere dell’acqua ho negli occhi due immagini: una ha come sfondo le terre più aride del Medio Oriente, un terreno riarso e in apparenza avaro: bastano però anche le poche gocce che vi cadono a far letteralmente fiorire il deserto. L’altra immagine è del Bangladesh, terra in cui l’acqua abbonda ma va incanalata e ordinata: ci chiesero di avere una piccola pompa poco costosa per movimentare l’acqua tra le risaie. La progettammo e i raccolti passarono da due a tre l’anno. Un’impresa competitiva deve essere anche consapevole e protagonista del cambiamento. Oggi le emergenze più importanti e minacciose sono l’acqua e l’energia. Negli stabilimenti, così come conteniamo i consumi e riutilizziamo l’acqua, con il fotovoltaico l’autosufficienza energetica è più vicina, e introducendo macchine e processi produttivi efficienti e a basso consumo già oggi stiamo risparmiando fino al 40% di energia. Del resto per un imprenditore essere sostenibile richiede una visione più ampia, proprio come far progredire l’azienda: l’obiettivo è preservare il pianeta per le future generazioni, salvaguardarne le risorse, assicurare a tutti migliori condizioni di lavoro, vita e sviluppo, diffondere cultura e istruzione in azienda come nella società, favorire ovunque sviluppo e progresso. In questo cammino l’acqua è la risorsa più preziosa, ma la Terra ne ha sempre meno e più inquinata. Tanto che per controllarne le fonti presto potrebbero scatenarsi guerre devastanti. Oggi si riconosce finalmente la portata dell’emergenza climatica, fin qui minimizzata come una generica crisi da riscaldamento globale: è la più grave minaccia per la Terra. La temperatura continuerà a crescere e nei prossimi decenni un aumento di 1,5 gradi porterà gravi impatti, di cui alcuni ormai irreversibili. Le ondate di calore, la siccità alternata alle inondazioni, i nubifragi e gli uragani anche in zone temperate sono già causa di deforestazione, innalzamento del livello dei mari, frane ed eventi meteorologici estremi, piante e animali sempre più a rischio. Tra le conseguenze, l’insicurezza idrica e alimentare è già una drammatica realtà nei continenti e per le popolazioni più esposte. Per errori e rischi a lungo sottovalutati anche l’Europa e il Mediterraneo vanno incontro a minor produzione agricola e scarsità di acqua. Vale soprattutto per l’acqua: dobbiamo averne cura e amministrarla, proteggerla e non sprecarla. Perché se finisce, non ci sarà un futuro nemmeno per noi. 45 FOCUS Civiltà del Lavoro gennaio • febbraio 2023 Silvano Pedrollo è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2013. È presidente di Pedrollo, azienda fondata nel 1974 e produttrice di elettropompe. Oggi sotto la sua guida il gruppo opera in 160 paesi nei cinque continenti, mantenendo sempre a Verona il cuore della progettazione e della produzione. È tra i leader mondiali del settore grazie alla solida capacità produttiva, all’innovazione e alla forte presenza internazionale. Produce ogni anno oltre 3 milioni di elettropompe per uso domestico, agricolo e industriale, i dipendenti sono 1.200

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