17 Civiltà del Lavoro | marzo • aprile 2023 PRIMO PIANO binieri per la Tutela Agroalimentare Forestale e Parchi, la Guardia di Finanza, il Reparto Pesca, Agea e l’Agenzia delle Dogane. L’obiettivo del Tavolo è quello di assicurare controlli più efficaci e capillari a garanzia dei cittadini e dei produttori che tengono alto il nome del made in Italy. Dall’altro lato, stiamo potenziando la nostra azione sui mercati esteri, sostenendo le imprese italiane. Il Comitato per il made in Italy nel mondo (Cimim), un organo voluto dal governo Meloni, consentirà di elaborare, condividere e attuare strategie promozionali mirate dei prodotti italiani. La recente candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale Unesco è un’altra scelta che va in questa direzione”. In tema di contraffazione, il ministero ha recentemente rinnovato l’accordo col grande portale di e-commerce cinese Alibaba stipulato nel 2016: sinora il 98% delle segnalazioni dei nostri ispettori di prodotti alimentari contraffatti sono state rimosse dal portale, che collega oltre 40 milioni di buyer professionali nel mondo. IL PROBLEMA DELLA SICCITÀ La sfida più urgente per la nostra agricoltura è il rischio siccità. “Paghiamo le conseguenze – ha spiegato il ministro – di una mancata visione, combinata a primati negativi nella dispersione di acqua, giunta al 40% di media nazionale con punte anche del 50%, a un recupero di acque piovane che non supera l’11% e a criticità nell’utilizzo delle acque reflue, lontano dal livello auspicato dall’Ue e dallo straordinario 77% raggiunto da Israele. Servono fondi, ma ancor più interventi immediati per disboscare quella sovrapposizione di enti, consorzi, competenze e legislazione che crea i prodromi del problema. Penso, ad esempio, alle dighe. Ne abbiamo oltre 500, la cui capienza non è però sfruttata per un terzo per l’accumulo di detriti, il cui smaltimento è frenato dalle procedure: se vi mettessimo mano, sarebbe come costruire 150 dighe nuove. Puntiamo poi a una strategia basata su piccoli bacini per l’agricoltura, sulla scelta di colture meno idro-esigenti, su desalinizzatori da realizzare nel medio periodo, oggi a costi più abbordabili grazie alle nuove tecnologie”. PASSI AVANTI NEL PNRR Anche l’agricoltura può utilizzare i fondi del Pnrr per innovare e migliorare la propria produttività. “Tutti i target e milestone del mio ministero – ha detto Lollobrigida – fissati dalla Commissione Ue per il Pnrr al 31 dicembre 2022 e l’interim step previsto per il 31 marzo 2023, sono stati raggiunti”. Il ministero è titolare di quattro misure: sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo; Parco Agrisolare; innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo ed alimentare; investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo. Gli interventi ammontano complessivamente a 3,68 miliardi, che arrivano a 4,88 miliardi col Piano nazionale complementare (Pnc). Fino ad oggi sono stati pubblicati bandi per oltre 3 miliardi e sono stati individuati migliaia di soggetti. In particolare, in tema di sostenibilità e decarbonizzazione, nel quadro della misura Parco Agrisolare il ministro ha adottato il 19 aprile scorso un decreto per promuovere la realizzazione di impianti fotovoltaici sui tetti dei fabbricati agricoli. A dicembre 2022 era già stato emanato un primo bando attraverso il quale sono stati assegnati 500 milioni di euro ad oltre 7mila imprese. “Col Parco Agrisolare – ha commentato Lollobrigida – realizziamo un obiettivo particolarmente importante nella direzione della sempre maggiore sostenibilità dell’intero comparto agricolo. Non solo perché consente di Abbiamo oltre 500 dighe, la cui capienza non è però sfruttata per un terzo per l’accumulo di detriti, il cui smaltimento è frenato dalle procedure: se vi mettessimo mano, sarebbe come costruire 150 dighe nuove Foto nadianb © 123RF.com
RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=