Civiltà del Lavoro, n. 2/2023

42 FOCUS Civiltà del Lavoro | marzo • aprile 2023 re altri 15 litri d’acqua impiegati nelle prime fasi di lavorazione, in particolare nel lavaggio della lana sucida. Ciò significa che per un abito maschile di qualità occorrono 150 litri d’acqua. È una quantità sicuramente significativa, che tuttavia andrebbe rapportata ai consumi ad uso personale: ogni abitante europeo consuma ogni giorno fino a 250 litri di acqua dolce. Fin dagli anni ‘80 ci siamo dotati di un nostro impianto di depurazione, restituendo sempre all’ambiente acque con parametri inferiori a quanto richiesto dalla Legge Merli, che definisce i requisiti di accettabilità degli scarichi. Nel corso degli anni abbiamo aggiornato e potenziato l’impianto, che attualmente presenta quattro stadi di depurazione: un processo biologico, uno a carboni attivi, un trattamento all’ozono e, infine, un passaggio di purificazione a membrane. Grazie a questa tecnologia, oggi siamo in grado di riutilizzare in produzione il 30% dei reflui, ma stiamo lavorando a un ampliamento dell’impianto che ci consentirà di raggiungere il 60% di riuso. Abbiamo inoltre messo in atto altri accorgimenti, come il riutilizzo dei bagni di tintoria per i successivi cicli di produzione. Ove possibile, abbiamo attivato lavaggi in controcorrente spinta, in cui l’acqua pura viene utilizzata solamente nella parte terminale del processo. Queste pratiche ci permettono di ottenere un significativo risparmio di acqua. Prestiamo inoltre particolare attenzione alla selezione oculata dei prodotti che hanno un impatto sull’acqua. Mi riferisco ai componenti chimici, ma anche alle materie prime. Lavoriamo quasi esclusivamente fibre naturali, la lana in primis, i cui residui sono biodegradabili. QUALE FUTURO Per la salvaguardia di questa risorsa, c’è ancora molto da fare. In ambito industriale, io auspico un riuso totale delle acque tramite impianti di depurazione avanzati. È un obiettivo ambizioso, ma, a mio avviso, realizzabile già al giorno d’oggi. Applicando una tecnologia che consenta il recupero completo dell’acqua, sorge tuttavia il problema della salinità, che, a causa dei ripetuti ricicli, salirebbe a livelli incompatibili con le necessità produttive. Questo aspetto può essere risolto introducendo un successivo impianto di desalinizzazione, che sfrutta la tecnologia attualmente applicata all’acqua marina. La depurazione seguita dalla desalinizzazione porterebbe a un uso perpetuo della medesima acqua, annullando i prelievi dall’ambiente. Per contro, aumenterebbero i consumi di energia elettrica. Questa visione si realizza sul campo con un cambiamento che deve essere messo in atto fin da ora, affinché non una goccia d’acqua sia prelavata inutilmente. Dovranno essere introdotte tecnologie specifiche di depurazione e riuso anche se appaiono non convenienti dal punto di vista economico. Fondamentale è anche sensibilizzare il personale, in particolare i tecnici e i responsabili di reparto, affinché tutti siano consapevoli e si adoperino per un obiettivo comune. Credo che si debba arrivare presto a un cambiamento culturale che porti da un uso sfrenato dell’acqua, considerato un bene senza valore, a una visione condivisa che dà il giusto valore a un elemento così prezioso. La siccità inedita che affligge varie aree del nostro Paese in questo momento deve essere un campanello d’allarme che ci fa riflettere. Questa risorsa dal valore inestimabile è un dono della natura che dobbiamo gestire con responsabilità e il massimo rispetto, sia a livello aziendale, sia nella quotidianità di ciascuno di noi. Alberto Barberis Canonico è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2018. È amministratore delegato della holding “Lanificio Vitale Barberis Canonico”, azienda di famiglia fondata nel 1936 e oggi tra i leader mondiali nella lavorazione di lane pregiate. L’azienda, fortemente radicata nel territorio, realizza il 100% della produzione in Italia ed è presente in cento paesi con un export dell’80% e oltre mille clienti nel mondo Laghetto di raccolta dell'acqua depurata situato nel parco dell'azienda Vitale Barberis Canonico

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