Dopo una breve sosta presso l’azienda agricola Masseria delle Sorgenti – Ferrarelle, incastonata nel Parco Fonti di Riardo, la giornata è proseguita con la visita di un luogo dal duplice significato simbolico: il comprensorio industriale Olivetti di Pozzuoli. L’ex stabilimento di produzione della casa di Ivrea è infatti testimonianza del sempre vivo legame tra il passato scritto da menti illuminate, illustrato da Andrea Maglio, associato di Storia dell’Architettura presso l’Università “Federico II” di Napoli, e il presente che tesse perpetuo il suo futuro. Il comprensorio industriale, progettato su intuizione di Adriano Olivetti da Luigi Cosenza (padre, tra le altre cose, della celebre Villa Oro di Posillipo) con l’obiettivo di fondere il paesaggio e l’elemento antropico che lo anima, ospita oggi realtà imprenditoriali e scientifiche di spicco. Tra queste, una posizione di preminente prestigio è senz’altro quella occupata dal centro di ricerca Tigem - Telethon Institute of Genetics and Medicine. Una breve panoramica introduttiva sulle attività dell’Istituto ha preceduto la visita ai laboratori di ricerca durante la quale i collegiali hanno avuto modo di osservare da vicino il lavoro di équipe di ricercatori impegnati nella comprensione dei meccanismi molecolari che si celano dietro alcune rare patologie genetiche e nello sviluppo di terapie innovative. Le attività del centro gravitano intorno ai tre macro-temi della biologia della cellula, della medicina genomica e della terapia molecolare. Un momento della visita presso lo stabilimento Hitachi di Napoli Rail Sts 80 VITA ASSOCIATIVA Hitachi Rail e Laminazione Sottile: la concretezza dell’innovazione È la concretezza il termine che fa da fil rouge nella seconda giornata di full-immersion nel tessuto industriale campano, all’interno del ‘Seminario sulle economie territoriali di Napoli’. La giornata si apre con la visita agli stabilimenti di un’impresa di eccellenza come Hitachi Rail Sts. Azienda leader nel settore ferroviario, nei sistemi di segnalamento e nelle attività di Service & Maintenance, Hitachi vanta 11 stabilimenti produttivi al livello globale, oltre a offrire i propri prodotti e i propri servizi in ben 38 paesi. I numeri, tuttavia, dicono poco di ciò che l’azienda rappresenta per il tessuto industriale globale, e nella fattispecie per quello italiano o ancor di più, per il comparto industriale del Meridione. In un mondo in cui i trasporti sono una pedina sempre più centrale nello scacchiere dello sviluppo sostenibile, Hitachi propone un modello di business orientato verso un nuovo modo di concepire la mobilità del futuro: una mobilità in cui il trasporto pubblico sia confortevole, efficiente e soprattutto green. di Gian Maria Pepato 2 a GIORNATA La piena riuscita della “transizione verde” presenta un aspetto cruciale ma fin troppo spesso trascurato: l’opportunità di agire su più fronti, proponendo un ventaglio organico di soluzioni piuttosto che concentrarsi sull’esasperare singole monadi. Hitachi fa esattamente questo. Affascina lo statement che fin da subito i relatori aziendali, nella fattispecie il Chief Operating Officer Luca D’Aquila e il capo della business unit “Safety, Health, Environment, Quality” Ulderigo Zona, tengono a precisare: “Questa azienda ha bisogno di innovazione, di menti giovani e brillanti con cui dialogare e da cui imparare”. Queste parole hanno un valore profondo e sono emblema di uno dei fattori critici di successo di Hitachi, la capacità di valorizzare al massimo ogni occasione di scambio, ogni interazione con uno stakeholder, il tutto con un unico, grande fine: innovare. Tale aspetto non passa inosservato tantomeno all’interno del percorso di visita degli stabilimenti produttivi proposto dall’azienda agli studenti. Dal reparto di produzione di componenti ferroviarie sino all’hub tramviario, passando per il reparto di gestione informatica dei sistemi di segnalamento, il minimo comune denominatore rimane la grande attenzione alla componente tecnologica e all’età del personale: motivato e soprattutto Civiltà del Lavoro | marzo • aprile 2023
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