Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2023

Federazione Nazionale Cavalieri del Lavoro numero 4-5 - agosto • settembre • ottobre 2023 Periodico della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro anno LXVIII - bimestrale I CAVALIERI DEL LAVORO IN QUESTO NUMERO: Oreste Brero, Fabrizio Di Amato, Maurizio Focchi, Marco Nocivelli, Maurizio Sella, Pier Luigi Streparava INDUSTRIA AGILE LA RESISTENZA DEL MADE IN ITALY A colloquio con Emilio Paolucci e Alessandro Fontana Le testimonianze dei Cavalieri del Lavoro COME INVERTIRE IL CALO DELLE NASCITE Contributi di Alessandro Rosina e Giancarlo Blangiardo LA CERIMONIA IN QUIRINALE Sergio Mattarella: Imprese dettano il senso di marcia Maurizio Sella: Agiamo per il capitale sociale del Paese

Un museo. Quattro sedi. Milano | Napoli | Torino | Vicenza Dove la cultura è dialogo tra arte e società.

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Civiltà del Lavoro | agosto • settembre • ottobre 2023 7 EDITORIALE Un ancoraggio nella bufera PRIMO PIANO | Cerimonia al Quirinale 10 Futuro di crescita e coesione di Sergio MATTARELLA 13 Agire per il capitale sociale della Repubblica di Maurizio SELLA 15 Imprese seminatrici di benessere di Adolfo URSO 18 Gli Alfieri del Lavoro 2023 Interviste a cura di Silvia Tartamella Anno LXVIII - n. 4-5 Civiltà del Lavoro Periodico della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro Direttore Cavaliere del Lavoro Maurizio Sella Comitato Editoriale Presidente: Cavaliere del Lavoro Francesco Rosario Averna Cavalieri del Lavoro: Alessandro Bastagli, Daniela Gennaro Guadalupi, Paolo Gentilini, Maria Luigia Lacatena, Clara Maddalena, Sebastiano Messina, Guido Ottolenghi, Debora Paglieri, Emmanuele Romanengo, Olga Urbani Hanno collaborato a questo numero i Cavalieri del Lavoro: Oreste Brero, Fabrizio Di Amato, Maurizio Focchi, Marco Nocivelli, Pier Luigi Streparava Direttore responsabile ai fini della legge della stampa Paolo Mazzanti Direttore editoriale Franco Caramazza Coordinamento per le attività istituzionali Carlo Quintino Sella Coordinamento editoriale Cristian Fuschetto Coordinamento redazionale Paola Centi Redazione Flaminia Berrettini, Clara Danieli, Cristian Fuschetto, Brunella Giugliano, Giovanni Papa, Silvia Tartamella Progetto grafico Marco Neugebauer e Roberto Randi (thesymbol.it) Impaginazione Emmegi Group Srl Via F. Confalonieri 36 - 20124 Milano Concessionaria Pubblicità Confindustria Servizi SpA Viale Pasteur, 6 – 00144 Roma Tel. 06 5903263 [email protected] Stampa Arti Grafiche Boccia SpA Via Tiberio Claudio Felice, 7 – 84131 Salerno Foto 123RF, AGF, Stefano Guidoni, Shutterstock Foto di copertina: Gorodenkoff @ Shutterstock Gli inserzionisti di questo numero Banca Intesa Sanpaolo, Birra Forst, Brunello Cucinelli, Cartiere Carrara, Ferrari F.lli Lunelli, Fiasconaro, Gewiss, Inaz, Pastificio De Cecco, Scavolini, Stevanato Group Autorizzazione Tribunale di Roma n. 4845 del 28-9-1955 Autorizzazione per il web Tribunale di Roma n. 294/2013 Finito di stampare il 6 novembre 2023 [email protected] CIVILTÀ DEL LAVORO 4-5 - 2023 Federazione Nazionale Cavalieri del Lavoro numero 4-5 - agosto • settembre • ottobre 2023 Periodico della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro anno LXVIII - bimestrale I CAVALIERI DEL LAVORO IN QUESTO NUMERO: Oreste Brero, Fabrizio Di Amato, Maurizio Focchi, Marco Nocivelli, Maurizio Sella, Pier Luigi Streparava INDUSTRIA AGILE LA RESISTENZA DEL MADE IN ITALY A colloquio con Emilio Paolucci e Alessandro Fontana Le testimonianze dei Cavalieri del Lavoro COME INVERTIRE IL CALO DELLE NASCITE Contributi di Alessandro Rosina e Giancarlo Blangiardo LA CERIMONIA IN QUIRINALE Sergio Mattarella: Imprese dettano il senso di marcia Maurizio Sella: Agiamo per il capitale sociale del Paese [email protected] 8 06/11/23 17:09

Civiltà del Lavoro | agosto • settembre • ottobre 2023 FOCUS 1 | L’industria agile 25 Uomini e tecnologie per creare valore sostenibile A colloquio con Emilio PAOLUCCI di Paolo Mazzanti 30 Le imprese fra shock e opportunità Intervista ad Alessandro FONTANA di Silvia Tartamella 34 Filiere italiane, una marcia in più di Oreste BRERO 36 L’impronta artigianale a Paddington Square di Maurizio FOCCHI 38 Tecnologie e assistenza a misura di mercato di Marco NOCIVELLI 40 Soluzioni meccatroniche fuori dagli standard di Pier Luigi STREPARAVA FOCUS 2 | Crisi demografica, invertire la tendenza 45 Punto di non ritorno? A colloquio con Alessandro ROSINA 49 Misure contro il declino di Gian Carlo BLANGIARDO FONDAZIONI / LIBRI 52 Tutto torna. L’arte reinventa gli scarti 56 Federico Marchetti Le avventure di un innovatore VITA ASSOCIATIVA 57 Valorizzare i Cavalieri del Lavoro. I programmi della Federazione 60 Merito e comunità. La presentazione del Collegio ai neo Cavalieri del Lavoro

LE TENSIONI GEOPOLITICHE E IL RUOLO DELLE IMPRESE UN ANCORAGGIO nella bufera 7 ol Medio Oriente in fiamme dopo il brutale attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre e la guerra in Ucraina dopo l’aggressione russa che dura ormai da 22 mesi, i fattori di instabilità sono in forte aumento nel mondo. È un’instabilità geopolitica, gravida di orrori e lutti, col rischio che la guerra di Gaza si estenda e coinvolga anche Libano, Siria, Iran e altri Paesi arabi. Ma è anche un’instabilità economica, perché le tensioni geopolitiche possono rapidamente coinvolgere il petrolio, il gas e gli approvvigionamenti energetici, ridando fiato all’inflazione contro cui stiamo faticosamente combattendo. E l’inflazione, va ricordato, è la più iniqua delle tasse perché colpisce soprattutto i più deboli. Sulle tensioni geopolitiche il nostro Paese ha tenuto un atteggiamento ragionevole e prudente: conferma del sostegno all’Ucraina, condanna dei terroristi di Hamas, impegno per evitare l’estensione del conflitto, richiesta a Israele di applicare un criterio di “proporzionalità” alla sua inevitabile reazione, aiuti ai civili palestinesi di Gaza. Sotto il profilo economico, il governo Meloni sta cercando di mantenere la prudenza già mostrata nella legge di bilancio dello scorso anno. Ma più passa il tempo, più è difficile trascurare le promesse elettorali dei partiti di maggioranza su tasse e pensioni che, se rispettate, farebbero aumentare il debito. E questo rischia di esporci alla sfiducia dei mercati, mentre dal primo gennaio finirà la sospensione del Patto di stabilità europeo. E il nuovo Patto che si sta discutendo a Bruxelles prevederà comunque un percorso di riduzione del debito pubblico. In questo quadro occorre concentrarsi sull’attuazione del Pnrr, che con i 191,5 miliardi di euro provenienti dall’Unione europea e i 30 del piano complementare nazionale rappresenta l’unica vera opportunità di investimenti e crescita per i prossimi tre anni. Il sistema produttivo italiano, impegnato nella “doppia transizione” ambientale e digitale (di cui parliamo in questo numero di Civiltà del Lavoro) ha dato prova di grande capacità di adattamento e reazione alle crisi del Covid-19 e del gas. Il sistema produttivo deve proseguire in questo impegno quotidiano, investendo, riorganizzando le filiere, adattando il proprio export ai nuovi equilibri geopolitici. Come ha detto il Presidente Sergio Mattarella alla cerimonia di consegna delle insegne ai nuovi 25 Cavalieri del Lavoro il 18 ottobre scorso al Quirinale, le imprese “con il lavoro, le competenze, le tecnologie che valorizzano” concorrono a indicare il senso di marcia del Paese. Perché “muovono interessi e ne creano di nuovi; aprono frontiere, mettono in movimento persone, incidono su luoghi e territori”. Il sistema produttivo e le imprese dei Cavalieri del Lavoro che ne rappresentano l’eccellenza sono il vero grande patrimonio del Paese, una certezza nell’instabilità, un ancoraggio sicuro nella bufera che da più parti ci circonda. Lo dimostrano i dati dell’exploit dell’export, che evidenziano l’alto livello di competitività della manifattura italiana sui mercati internazionali. (P.M.) C Civiltà del Lavoro | agosto • settembre • ottobre 2023 EDITORIALE

PRIMO PIANO Civiltà del Lavoro | agosto • settembre • ottobre 2023 PRIMO PIANO 8 Cerimonia al QUIRINALE Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e il presidente della Federazione Maurizio Sella insieme ai 25 neo Cavalieri del Lavoro

9 Civiltà del Lavoro | agosto • settembre • ottobre 2023 “Riprendo un tema ricordato dal presidente Maurizio Sella: è il capitale sociale di un paese la prima fonte di energia. E le imprese - con il lavoro, le competenze, le tecnologie che valorizzano - ne sono parte rilevante”. Il Capo dello Stato ha sottolineato, in occasione della cerimonia del 18 ottobre in Quirinale, il ruolo primario delle imprese nella “dirigenza” del Paese. Seguono gli interventi del Presidente della Repubblica, del presidente della Federazione Maurizio Sella, del ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso. A completare la sezione i profili degli Alfieri del Lavoro e le interviste

10 PRIMO PIANO Civiltà del Lavoro | agosto • settembre • ottobre 2023 innovo le congratulazioni ai Cavalieri del Lavoro che hanno appena ricevuto le insegne e a coloro che hanno conseguito questo prestigioso riconoscimento venticinque anni addietro. Il messaggio che proviene, ogni anno, da questa cerimonia è strettamente connesso con il carattere della nostra Repubblica. Perché la Repubblica ha scelto di porre, solennemente, a suo fondamento - a fondamento della Costituzione - il lavoro. Esprimendo così una convinzione e una constatazione. Che il lavoro, nelle sue diverse e plurali declinazioni, sia l’attività che concorre al progresso materiale e spirituale della società. È tema che si connette, direttamente, a quello dell’essere cittadini, della cittadinanza. LAVORO, DIRITTO E DOVERE L’art. 4 della Costituzione è quello che descrive, meglio di ogni altro, ciò di cui parliamo. I cittadini sono titolari di diritti e di doveri. Tra questi il diritto al lavoro, e l’impegno costituzionale – sottolineato con un apposito articolo - chiama a promuovere le condizioni per renderlo effettivo. Titolarità di un diritto dunque e, insieme, attribuzione di un dovere: quello di svolgere un’attività o una funzione che, appunto, concorra alla crescita materiale o spirituale della società. Una simmetria tra diritti e doveri dell’essere cittadini che troviamo in molte parti della Carta - a partire dai doveri inderogabili di solidarietà politica, economica, sociale - sino all’art.53 sul dovere di ciascuno di concorrere alle spese pubbliche in ragione della sua capacità contributiva. Vi è un forte collegamento tra il carattere liberale e democratico della nostra Costituzione e la scelta di fondare la Repubblica sul lavoro. Il valore del lavoro - accanto ai numerosi articoli in cui viene richiamato - all’art. 41 ci indica come l’iniziativa economica privata sia libera, stabilendo, anche qui, un preciso collegamento e affermando il principio che, attraverso di essa, si esprime anche il diritto/dovere al lavoro, concorrendo al progresso della società. Ecco il fondamento del vostro essere qui stamane. TESTIMONI DI ECCELLENZA Voi siete tutti testimoni della capacità del Paese di raggiungere traguardi d’eccellenza, di saper innovare con creatività e coraggio, di competere sui mercati offrendo alta qualità, di creare lavoro, contribuendo alla crescita sociale. E la crescita, la coesione della società guarda al futuro. Mi congratulo anche con i giovani Alfieri. Hanno ottenuto nei loro percorsi di studi le valutazioni più elevate. Non bastano doti personali e l’impegno per conseguire alti traguardi: è necessaria anche la passione. Sentimento che - vi auguro - non vi abbandoni mai. Questa cerimonia – con la presenza degli Alfieri - reca il segno Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica R di Sergio MATTARELLA UN FUTURO di crescita e coesione

11 Civiltà del Lavoro | agosto • settembre • ottobre 2023 PRIMO PIANO di un’alleanza generazionale. Perché chi ottiene di più sa di dover avvertire su di sé una maggiore responsabilità nel promuovere il benessere complessivo della comunità in cui vive. IMPRESE INDICANO SENSO DI MARCIA L’avanzamento della società non è mai la risultante esclusiva di decisioni assunte dai governi pro-tempore, ai vari livelli istituzionali. A delineare il modello sociale e la concreta qualità del vivere, sono prima di tutto le soggettività e le forze che compongono la società, che animano la sua economia, che interpretano ed elaborano la sua cultura, la sua etica civile. Insomma – riprendo un tema ricordato dal presidente Maurizio Sella - è il capitale sociale di un paese la prima fonte di energia. E le imprese - con il lavoro, le competenze, le tecnologie che valorizzano - ne sono parte rilevante, partecipano a pieno titolo alla dirigenza di un paese. Concorrono a indicare il senso di marcia. Muovono interessi e ne creano di nuovi. Aprono frontiere, mettono in movimento persone, incidono su luoghi e territori. Il valore sociale dell’attività economica delle imprese, ha acquisito significati ancora più profondi in tempo di mercati globali e di interdipendenza. Il valore sociale passa – come prescrive la Costituzione - dal necessario rispetto della dignità del lavoro, della sua sicurezza, della tutela della salute, dell’ambiente, dell’insieme dei diritti sociali; e il valore che le imprese esprimono si amplia ulteriormente per il loro carattere di moltiplicatore delle opportunità, per le conoscenze che trasmettono, per le innovazioni che migliorano produzioni e prodotti, arricchiscono le condizioni di vita comune. ITALIA CONDUTTORE DEL TRENO EUROPEO Le imprese sanno bene come la sfida europea non sia altro da noi. Come l’Italia non sia un passeggero del treno Europa del quale controllare i titoli di viaggio, ma ne sia uno dei conduttori, un artefice insostituibile. La capacità di indirizzare le risorse verso obiettivi strategici comuni, il potenziamento delle filiere europee del valore sono fatti ed esperienze quotidiane dell’attività di governo e sono essenziali per affrontare le turbolenze, le sfide odierne che il Ministro Urso poc’anzi richiamava. Se l’Europa, talvolta, stenta a dispiegare la forza del suo insieme, la sua massa critica di risorse materiali e morali, di tecnologia e di creatività, di civiltà e di capacità, ciò è dovuto a una costruzione ancora incompleta, all’attardarsi in polemiche sterili sulla necessità di essere coesi e tempestivi, e non lenti e separati, a fronte dei problemi. Voi siete tutti testimoni della capacità del Paese di raggiungere traguardi d’eccellenza, di saper innovare con creatività e coraggio Sergio Mattarella con i Cavalieri del Lavoro che appartengono all'Ordine da 25 anni

12 PRIMO PIANO Civiltà del Lavoro | agosto • settembre • ottobre 2023 La storia ci chiama a un’ora di responsabilità. L’aggressione russa all’Ucraina, il barbaro attacco di Hamas contro Israele, la spirale di violenze che si è perseguita, la destabilizzazione che rischia di coinvolgere l’intero Medio Oriente - per restare soltanto nell’area del Mediterraneo allargato - reclamano un’Europa capace di esercitare la propria positiva influenza. Un Continente capace di testimoniare con convinzione i propri valori di pace, di cooperazione, di rispetto dei diritti delle persone e dei popoli. PRONTI ALLA SFIDA DELLA NEUTRALITÀ CLIMATICA L’Europa si è data traguardi ambiziosi, punta a divenire il Continente più verde, più sostenibile, più equo anche sul piano sociale, dandosi il 2050 come traguardo per la neutralità climatica. È una sfida che il sistema produttivo italiano ha già raccolto, consapevole che le ricadute positive riguarderanno tutti e ciascuno, con l’ambizione di essere alla testa dei processi di innovazione e non fra coloro che si attardano con lo sguardo rivolto all’indietro. Una recente indagine dell’Istat ha rilevato che, nel 2023, le pratiche e le azioni di sostenibilità, promosse dalle imprese, sono in crescita. Tanto sul piano della tutela ambientale e degli standard ecologici delle produzioni, quanto sul piano della responsabilità sociale, attraverso investimenti in sicurezza, in welfare aziendali, in miglioramento dei luoghi di lavoro. Segnali incoraggianti, che indicano una direzione. VERSO UN ORIZZONTE COMUNE EUROPEO Crescita, coesione sociale, equilibrio ambientale, qualità del lavoro sono tra loro strettamente connessi. Laddove crescessero diseguaglianze, emarginazioni, povertà, sarebbe l’intera società a fare un passo indietro. L’accelerazione tecnologica, il progresso digitale, la robotica, l’intelligenza artificiale stanno portando sfide nuove al lavoro. Ci saranno cambiamenti da affrontare. L’Unione europea si è posta il tema di rendere “giusta” la transizione con interventi pubblici adeguati, ma ha voluto anche dotarsi dell’ambizione di guardare all’innovazione traducendola in una solida base industriale. È il caso del Chips Act con cui si propone di portare la produzione di chip e semiconduttori al 20% di quella mondiale, con investimenti che puntano a oltre 100 miliardi di euro. Vi è bisogno di eccellenze quindi: aiutano il Paese. Ancora di più se riescono a fare sistema. Se l’Italia intermedia – territoriale, sociale, imprenditoriale – sa colmare i vuoti, cancellare le distanze, far marciare l’innovazione, l’integrazione, la sostenibilità. È il futuro da costruire insieme. L’orizzonte comune europeo. La Repubblica vi è riconoscente per quanto avete realizzato e per quanto continuerete a fare. Le esperienze positive che oggi celebriamo – le vostre – ci incoraggiano ad avere fiducia nel futuro dell’Italia. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella insieme gli Alfieri del Lavoro 2023

13 Civiltà del Lavoro | agosto • settembre • ottobre 2023 PRIMO PIANO ntendo prima di tutto rinnovare il mio plauso ai nuovi venticinque Cavalieri del Lavoro, donne e uomini che hanno contribuito con tenacia, visione e intraprendenza alla crescita del Paese e il cui impegno trova oggi solenne riconoscimento. Mi felicito con i nuovi venticinque Alfieri del Lavoro. Le vostre carriere scolastiche sono state eccellenti, così come sono esemplari gli interessi che molti di voi coltivano nella vita sociale e di comunità. Abbiate cura di tenere sempre acceso il lume della curiosità e della determinazione. Signor Presidente, Lei ha più volte messo in rilevo, anche di recente, le condizioni di disagio cui vanno incontro i giovani che si affacciano al mondo del lavoro, spesso originate da “condizioni di lavoro povero e precario”. Così come ha denunciato l’urgenza di interventi a sostegno dell’occupazione femminile. Nonostante un più alto livello di istruzione, infatti, il tasso di occupazione femminile è ancora significativamente più basso di quello maschile. Si tratta di fenomeni che meritano la massima attenzione, perché tale incertezza è spesso all’origine di un “impoverimento del capitale sociale della Repubblica”. PERSONE AL CENTRO DELLE IMPRESE Noi Cavalieri del Lavoro, sentiamo forte questa responsabilità e agiamo per contribuire ad accrescere il “capitale sociale” del nostro Paese perseguendo, innanzitutto, un buon lavoro. Buon lavoro significa valorizzare il merito attraverso prospettive di crescita professionale, offerte retributive adeguate, coinvolgimento attivo nella vita aziendale, sicurezza delle condizioni dei lavoratori. La ricchezza più grande di ogni impresa sono le persone, donne e uomini, senza le quali nessuna delle nostre imprese avrebbe mai potuto raggiungere i risultati che ha raggiunto. CAVALIERI DEL LAVORO TRAINO DELL’ECONOMIA NAZIONALE Come emerge da una recente indagine promossa dalla nostra Federazione, le aziende dei Cavalieri del Lavoro, Maurizio Sella, Presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro Agire per il capitale sociale DELLA REPUBBLICA I di Maurizio SELLA La ricchezza più grande di ogni impresa sono le persone, donne e uomini, senza le quali nessuna delle nostre imprese avrebbe mai potuto raggiungere i risultati che ha raggiunto

PRIMO PIANO Civiltà del Lavoro | agosto • settembre • ottobre 2023 pur rappresentando il 3% del campione nazionale delle imprese con fatturato superiore ai 20 milioni di euro, sviluppano dal punto di vista occupazionale il 20% di addetti. È un dato di estremo rilievo. Dalle prime evidenze, nel 2022 le aziende dei Cavalieri del Lavoro hanno fatto registrare un tasso di occupazione in crescita di circa il 4% rispetto all’anno precedente, in controtendenza rispetto al dato storico nazionale, e hanno continuato a investire con un tasso di circa tre volte la media storica nazionale (3,6% vs 1,3% del fatturato). Operare nell’interesse dell’impresa e operare nell’interesse dei territori di nascita e di quelli in cui esse hanno saputo ampliarsi, sono due facce di una medesima medaglia. In ogni iniziativa industriale non c’è valore del successo economico se non c’è anche l’impegno nel progresso sociale. INNOVAZIONE CREA OPPORTUNITÀ. L’ESEMPIO DI MARCONI La storia ci insegna che cambiamenti tecnologici, anche radicali, come quelli che stiamo vivendo, hanno sempre svolto la funzione di abilitatori di nuove opportunità, di nuovi prodotti, di nuovi servizi, di nuovi mercati e di nuova occupazione. Nelle fasi di transizione occorre visione e coraggio ed essere anticipatori. Ricordo, ad esempio, qui la figura di Guglielmo Marconi. Un grande italiano, scienziato e imprenditore, tra i primi a essere nominato Cavaliere del Lavoro, di cui il prossimo anno cadrà il 150° dalla nascita. Marconi rese desuete le tecnologie in uso e ne inventò di nuove. Con la sua telegrafia senza fili anticipò il concetto di wireless e da imprenditore portò il nome dell’Italia nel mondo. SOSTENIBILITÀ FILO CONDUTTORE DELLE NOSTRE INIZIATIVE Alla doppia sfida della transizione digitale e ambientale abbiamo dedicato i nostri due ultimi convegni nazionali. Il filo conduttore è stato la sostenibilità. Al futuro del lavoro dedicheremo il prossimo, in programma a Bari nel maggio del 2024. Contiamo di offrire testimonianze concrete di come il cambiamento sia ricco di opportunità, e di come il sistema produttivo dei Cavalieri del Lavoro sappia esserne una guida. EUROPA PIÙ UNITA PER CONTRASTARE NAZIONALISMI Lei, Signor Presidente, ha affermato che “i nazionalismi esasperati creano mostri, scatenano guerre e calpestano i valori di libertà e pace. L’Europa nasce come grande progetto di pace, come visione di sviluppo”. Sono parole che ci fanno fortemente riflettere. Ci troviamo ad operare in un contesto geopolitico reso ulteriormente instabile da nuovi conflitti. Le notizie e le immagini che in questi giorni ci arrivano da Israele lasciano sgomenti. All’instabilità dello scenario globale dobbiamo rispondere con ancora maggiore impegno e visione europea. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è una prova essenziale della nostra credibilità internazionale. Si contribuisce alla forza dell’Europa onorando innanzitutto i nostri impegni, con la puntuale attuazione di questo generoso strumento di rilancio, ma anche con i grandi contributi allo sviluppo e all’innovazione di cui il nostro Paese è capace. Va parallelamente attuata una strategia di graduale riduzione del debito pubblico, che non deve condizionare le opportunità di crescita, sviluppo ed innovazione. Signor Presidente, l’esperienza, la voglia, la capacità di fare e di fare bene per contribuire al progresso del nostro Paese, sono valori che trovano oggi, nell’esempio dei Cavalieri del Lavoro e degli Alfieri del Lavoro che vengono premiati, ulteriore vigore. L’augurio di questa giornata è che il loro impegno sia motivo di ispirazione e di fiducia per continuare a costruire insieme un’Italia e un’Europa ancora più forti e ancora più unite. La storia ci insegna che cambiamenti tecnologici, anche radicali, hanno sempre svolto la funzione di abilitatori di nuove opportunità. Nelle fasi di transizione occorre visione e coraggio ed essere anticipatori 14

15 Civiltà del Lavoro | agosto • settembre • ottobre 2023 PRIMO PIANO artecipo con piacere a questa importante occasione che riconosce l’altissimo merito da voi guadagnato grazie ad anni di impegno, talento e storie straordinarie e premia i giovani Alfieri che si preparano a raggiungere gli stessi ambiziosi traguardi. Chi vi parla ha voluto cambiare il nome del Ministero, oggi delle Imprese e del made in Italy, proprio per focalizzare l’attenzione sulle “imprese”, motori dello sviluppo industriale, e sul “brand” reputazionale che ci rende orgogliosi nel mondo: il “made in Italy” appunto. Una denominazione istituzionale che racchiude in fondo l’essenza stessa delle straordinarie capacità e del fine ingegno dell’impresa e degli imprenditori ed imprenditrici italiani. REAGIRE ALLE INCERTEZZE Donne e uomini abituati a studiare, lavorare e produrre eccellenze che il mondo ci invidia e che apprezza oltre misura. Impegno e sforzo che non viene meno mai, neanche nei periodi di crisi più acuta come quelli che abbiamo attraversato e che pensavamo di aver finalmente lasciato alle spalle. Purtroppo non è così, perché dopo la pandemia e la sciagura della guerra in Ucraina ci troviamo, proprio in queste ore, di fronte ad altri drammatici accadimenti che portano lutti e tragedie e che potrebbero condurre ad una ulteriore escalation che noi tutti speriamo non si verifichi, lavoriamo perché non accada. Gli effetti combinati della guerra in Ucraina e degli eventi drammatici in Israele ed a Gaza, che si aggiungono a quelli del Sahel e dei Balcani, ci inducono ad essere cauti e responsabili, ben consapevoli degli scenari drammatici che circondano la nostra Europa e delle loro possibili conseguenze sui nostri assetti sociali ed economici. L’inflazione è tornata a correre, i mercati energetici sono in fibrillazione ed il sistema economico, commerciale e finanziario multilaterale appare inadeguato di fronte a queste terribili sfide. Ma dobbiamo reagire tutti insieme in Italia e in Europa, come abbiamo sempre fatto nei momenti più difficili. Per dirla con il poeta, “c’è una crepa in ogni cosa ed è da lì che passerà la luce” (Leonard Cohen). Una luce che può venire anche dalle nostre imprese perché da sempre in Italia esse sono espressione di responsabilità e coesione sociale, portatrici di ricchezza e occupazione e seminatrici di sviluppo e benessere. ITALIA, POTENZA MANIFATTURIERA DA SUPPORTARE Compito dei Governi, quindi, è quello di tutelare e supportare questo essenziale substrato della nostra civiltà. L’Italia resta oggi il secondo paese manifatturiero in Europa ed uno dei primi dieci al mondo. Ha un’economia differenziata e competitiva in ogni settore della vita produttiva con migliaia di imprese leader a livello globale in un sistema sociale in cui prevale il senso della coesione e della solidarietà. Dai giovani italiani ed europei si sente alto il bisogno di spingere i nostri Governi ad accelerare sulla via della tranAdolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy P di Adolfo URSO IMPRESE SEMINATRICI di benessere

17 Civiltà del Lavoro | agosto • settembre • ottobre 2023 PRIMO PIANO sizione climatica. È una giusta posizione che però deve essere ponderata con la necessità di assicurare una altrettanto giusta transizione industriale e digitale. Siamo orgogliosi della nostra storia millenaria, di ciò che ci ha lasciato e che ci identifica, anche nelle nostre peculiarità produttive, nell’arte creativa dei maestri del made in Italy. Ma non possiamo rassegnarci a diventare un museo all’aria aperta in un territorio contrassegnato dalla desertificazione industriale. Dobbiamo invece, tutti insieme, impegnarci per favorire quelle occasioni di sviluppo tecnologico e scientifico sostenibile che l’Italia ed il nostro Continente hanno saputo da secoli proporre al mondo intero come esempio virtuoso. ABBIAMO BISOGNO DI VOI Non posso dimenticare che voi siete stati nominati “Cavalieri ed Alfieri del Lavoro”. Il lavoro, quindi, che come ricorda il nostro beneamato Presidente è il fondamento della nostra Carta repubblicana e che, se ci pensiamo bene, dona dignità ad ogni essere umano. Ricordo che, nelle nostre vecchie Carte di identità, ogni persona veniva riconosciuta tale per il suo nome e cognome e per la sua professione. Abbiamo quindi bisogno di voi perché senza il vostro impegno e la vostra forza non riusciremo a dare un lavoro dignitoso e quindi gratificante ai tanti giovani e donne che sono ancora marginali nel processo produttivo, con gravi conseguenze anche per quanto riguarda il tasso di natalità e quindi anche la sostenibilità del nostro sistema previdenziale e sociale a cui non vogliamo assolutamente rinunciare. Con questa piena consapevolezza il Governo, sin dall’inizio della legislatura e anche in questa difficile manovra economica, ha concentrato le risorse a sostegno del lavoro e delle famiglie e quindi dell’occupazione femminile. Infine, desidero rivolgere un ringraziamento speciale ai Giovani Alfieri che oggi ricevono il loro ambito riconoscimento. Voi siete il presente ma soprattutto il futuro. Per questo non dovete mai abbassare il livello della vostra ambizione ma anzi premere sempre l’acceleratore sui vostri punti di forza: il Paese ed il mondo ha bisogno della vostra voglia di arrivare che ha spinto molti vostri coetanei del passato, illustri e meno noti, a costruire un’Italia che oggi, nonostante le molte difficoltà, riafferma il suo ruolo di grande attore politico, economico e sociale a livello globale. Abbiamo bisogno delle vostre idee, del vostro sapere e della vostra curiosità, aggiungo del vostro esempio che spero sia recepito dai vostri coetanei. Da parte nostra vi assicuro che vi sarà il massimo sostegno delle istituzioni pubbliche, che oggi qui rappresento, vi sarà il massimo impegno per supportare il vostro virtuoso percorso. Proprio in questi giorni il Parlamento sta esaminando il disegno di legge sul made in Italy, che ha recepito molte delle vostre proposte e richieste. Questa è la strada da seguire. IL “MIX FANTASTICO” DEL MADE IN ITALY Una strada che voi avete imboccato da tempo segnando il vostro successo oggi riconosciuto con questa onorificenza. Ricordo con particolare emozione i miei numerosi anni da Vice Ministro delegato al Commercio Estero: in oltre 300 missioni estere, con decine di migliaia di imprenditori, ho ammirato la forza, la costanza, l’inventiva e molto spesso la sobrietà. Un “mix” fantastico che ha dato origine ai mille e mille volti del nostro made in Italy, espressione della nostra cultura e della nostra storia che ci rende unici e riconoscibili ovunque nel mondo. Di questo vi ringrazio, Cavalieri del Lavoro e giovani Alfieri, per quello che avete fatto, fate e farete per il nostro meraviglioso Paese. Per dirla con il poeta, “c’è una crepa in ogni cosa ed è da lì che passerà la luce”. Una luce che può venire anche dalle nostre imprese perché da sempre in Italia esse sono espressione di responsabilità e coesione sociale

18 PRIMO PIANO Civiltà del Lavoro | agosto • settembre • ottobre 2023 Giada Bellelli Diploma Scientifico (Lode) - Liceo Scientifico “Fanti” di Carpi (MO) Media quadriennio: 9,93 Scelta: MEDTEC in Medicina e Ingegneria Biomedica Humanitas University e Politecnico di Milano Michele Bertoli Diploma Scientifico (Lode) - Liceo Scientifico “Marinelli” di Udine Media quadriennio: 9,98 Scelta: Informatica Università di Udine - Di Toppo Wassermann Scuola Superiore Universitaria di Udine Alessandro Burzacchini Diploma Scientifico (Lode) - Liceo “Rambaldi - Valeriani - Da Imola” di Imola (BO) Media quadriennio: 9,88 Scelta: Medicina e Chirurgia Alma Mater Studiorum Università di Bologna - Collegio Superiore dell’Università di Bologna Antonietta Anita Cacioppo Diploma Classico (Lode) - Istituto di Istruzione Superiore “Fazello” di Sciacca (AG) Media quadriennio: 10 Scelta: Lettere Classiche Università di Palermo Maria Cantillo Diploma Classico (Lode) - Liceo Classico “Tasso” di Salerno Media quadriennio: 9,93 Scelta: Medicina e Chirurgia Alma Mater Studiorum - Università di Bologna Veronica Capone Diploma Scientifico (Lode) - Liceo Scientifico “De Giorgi” di Lecce Media quadriennio: 10 Scelta: Economics Management and Computer Science Università Bocconi Milano Emanuele Giuseppe Capri Diploma Scientifico (Lode) - Istituto Paritario “Bonifacio VIII” di Anagni (FR) Media quadriennio: 10 Scelta: Ingegneria Informatica Politecnico di Torino Lorenzo Citterio Diploma Classico (Lode) - Istituto di Istruzione Superiore “Galilei - Tiziano” di Belluno Media quadriennio: 9,98 Scelta: Matematica Università “La Sapienza” di Roma Alessio Giuseppe Corvaia Diploma Scientifico (Lode) - Istituto di Istruzione Superiore “Majorana - Cascino” di Piazza Armerina (EN) Media quadriennio: 10 Scelta: Medicina e Chirurgia Università di Catania Giuseppe di Fazio Diploma Classico (Lode) - Istituto di Istruzione Superiore “Gobetti - De Libero” di Fondi (LT) Media quadriennio: 9,92 Scelta: Ingegneria Informatica Università “La Sapienza” di Roma Francesca Di Sabatino Diploma Scientifico (Lode) - Liceo Scientifico “Einstein” di Teramo Media quadriennio: 9,93 Scelta: Medicina e Chirurgia Università di Pavia Ogni anno insieme ai 25 neo Cavalieri del Lavoro vengono premiati al Quirinale dal Presidente della Repubblica anche i 25 migliori studenti d’Italia: sono gli Alfieri del Lavoro. Il Premio fu istituito dalla Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro nel 1961, in coincidenza del centenario dell’Unità d’Italia e del sessantenario dell’Ordine “al Merito del Lavoro”. Scelti, non più di uno per provincia, fra i migliori segnalati dai presidi delle scuole di tutta Italia, gli studenti devono avere avuto una votazione minima di 9/10 alla licenza media, almeno 8/10 di media per ciascuno dei primi quattro anni della scuola superiore e una votazione di 100/100 all’esame di Stato. Quest’anno hanno tutti concluso gli studi superiori con lode ALFIERI DEL LAVORO 2023

19 Civiltà del Lavoro | agosto • settembre • ottobre 2023 PRIMO PIANO Beatrice Gramegna Diploma Classico (Lode) - Liceo “Cassini” di Sanremo (IM) Media quadriennio: 10 Scelta: Medicina e Chirurgia Università di Pavia Antonio Iannarelli Diploma Scientifico (Lode) - Istituto Omnicomprensivo “Giordano” di Venafro (IS) Media quadriennio: 10 Scelta: Medicina e Chirurgia Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma Rosa Legramandi Diploma Scienze Umane (Lode) - Istituto Superiore “Don Milani” di Romano di Lombardia (BG) Media quadriennio: 9,90 Scelta: Medicina e Chirurgia Università di Milano Statale Samuele Mignogna Diploma Classico (Lode) - Istituto di Istruzione Superiore “Pagano” di Campobasso Media quadriennio: 9,93 Scelta: Medicina e Chirurgia Università di Pisa – Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa Ludovica Pantusa Diploma Scientifico (Lode) - Liceo Scientifico “Fermi” di Cosenza Media quadriennio: 10 Scelta: Medicina e Chirurgia Università “Magna Græcia” di Catanzaro Mariagrazia Razzano Diploma Scientifico (Lode) - Liceo Scientifico “Cortese” di Maddaloni (CE) Media quadriennio: 9,95 Scelta: Ingegneria Aerospaziale Università di Napoli “Federico II” Giulia Sartelli Diploma Scientifico (Lode) - Liceo “Leopardi” di Recanati (MC) Media quadriennio: 9,98 Scelta: Medicina e Chirurgia Alma Mater Studiorum - Università di Bologna Luigia Maria Semino Diploma Classico (Lode) - Liceo “Peano” di Tortona (AL) Media quadriennio: 9,95 Scelta: Giurisprudenza Università di Genova - IANUA Scuola Superiore dell’Università di Genova Marco Solesio Diploma Scientifico (Lode) - Liceo “Avogadro” di Biella Media quadriennio: 9,83 Scelta: Matematica Università di Trento Katharina Stieger Diploma Scientifico (Lode) - Liceo Scientifico “Einstein” di Merano (BZ) Media quadriennio: 9,91 Scelta: Medicina Università Ludwig Maximilian di Monaco Anna Toso Diploma Tecnico Economico (Lode) - Istituto di Istruzione Superiore “Minghetti” di Legnago (VR) Media quadriennio: 9,94 Scelta: Liberal Arts and Sciences - Global Challenges Leiden University College de L’Aia Lucrezia Valgimigli Diploma Scientifico - Istituto “Sacro Cuore di Gesù” di Siena Media quadriennio: 9,98 Scelta: Ingegneria Biomedica Università di Firenze Federica Venturelli Diploma Scientifico (Lode) - Liceo Scientifico “Aselli” di Cremona Media quadriennio: 9,89 Scelta: Farmacia Università di Brescia - Collegio Universitario “Luigi Lucchini” Emanuele Vita Diploma Scientifico (Lode) - Liceo Scientifico “Leo” di San Vito dei Normanni (BR) Media quadriennio: 10 Scelta: Ingegneria Elettronica e delle Tecnologie Internet Politecnico di Bari - Alta Scuola Internazionale Residenziale per Innovatori Digitali del Collegio IPE – Istituto per ricerche ed attività educative di Poggiolevante (BA)

20 PRIMO PIANO Civiltà del Lavoro | agosto • settembre • ottobre 2023 MICHELE BERTOLI Informatica Quali emozioni conserva della giornata al Quirinale? L’atmosfera solenne della cerimonia al Quirinale, oltre ad avermi lasciato la grande soddisfazione di aver stretto la mano al Presidente della Repubblica, ha rinnovato in me la consapevolezza che ogni nostra istituzione dovrebbe essere direttamente ispirata dai principi della Costituzione e basarsi dunque sul rispetto degli esseri umani in quanto tali. Essere Alfiere del Lavoro: una responsabilità, un onore o che cos’altro? Essere Alfiere del Lavoro è per me un grande onore e funge da ulteriore elemento motivante a continuare a impegnarsi sempre nello studio, nel lavoro e, più in generale, in ogni aspetto della vita. Perché ha scelto informatica? Ho scelto informatica perché in essa vedo un’applicazione della matematica, che mi piaceva fin da piccolo, e la possibilità, pur restando nelle scienze teoriche, di trattare anche aspetti più concreti e direttamente applicabili. Che lavoro vorrebbe fare “da grande”? Sebbene non sappia ancora di preciso che lavoro desideri fare, cercherò senza dubbio di sceglierne uno che mi piaccia, perché ritengo che la professione debba contribuire a rendere le persone felici e soddisfatte di sé. Attualmente mi incuriosiscono molto le intelligenze artificiali, ma lascio aperte anche altre porte. Dall’Italia tanti giovani vanno via per trovare impieghi più soddisfacenti. È una prospettiva che mette in conto? Sono molto affezionato alla mia città e mi trovo bene in Italia, non ho intenzione dunque di andare a lavorare all’estero, poiché penso di poter trovare lavori soddisfacenti anche nel mio Paese. A che cosa, per il lavoro, non sarebbe disposto a rinunciare? Nonostante sia consapevole che lavorare possa talvolta comportare alcuni sacrifici, non sarei disposto a rinunciare ai valori in cui credo, ai legami familiari e alle altre relazioni importanti, poiché ritengo siano da ricercare la felicità e la serenità, sviluppando così appieno l’essenza umana di animali sociali. EMANUELE GIUSEPPE CAPRI Ingegneria informatica Qual è stato il momento più bello della cerimonia al Quirinale? Penso che la cerimonia al Quirinale sia stata molto bella nella sua integrità, sia nei vari discorsi tenuti, sia nell’incontro di figure chiave del nostro Paese. Tuttavia, il momento della consegna dell’attestato di onore è stato probabilmente quello di maggior impatto, date le forti emozioni provate. Che effetto le fa essere un Alfiere del Lavoro? Di certo sono orgoglioso di aver ottenuto tale riconoscimento nei confronti della mia carriera scolastica, ma principalmente rappresenta per me uno stimolo affinché continui con tale impegno il mio percorso universitario e successivo. Perché ha scelto ingegneria informatica? Ha già in mente che lavoro vorrebbe fare? Ho deciso questo corso principalmente perché unisce le passioni che coltivo da quando ero piccolo e permette di intraprendere una carriera nel settore al quale sono attualmente interessato, ossia l’alta tecnologia. Inoltre, tale percorso di studi permette di aiutare lo sviluppo tecnologico in un ambito che ritengo molto importante nella società attuale. Da bambino ha vissuto due anni nella Guayana francese. Come ha influito questa esperienza nella sua formazione? I due anni vissuti in Guyana francese hanno dato un grande contributo alla mia formazione, sia da un punto di vista tecnico che culturale. In primo luogo, avendo frequentato scuole locali ho potuto apprendere il francese e un metodo di studio adatto a un sistema scolastico molto diverso da quello italiano, in quanto focalizzato sull’applicazione dei concetti studiati nei programmi delle varie materie. Inoltre, l’esperienza mi ha arricchito culturalmente in quanto ho potuto vivere in un ambiente diverso da quello italiano, sia da un punto di vista fisico che di usanze. Studio, informatica, musica. Che cos’altro non potrà mancare nella sua vita? Probabilmente, per la mia abitudine a viaggiare, nella mia vita vorrei che non mancassero dei momenti per aprirmi ad altri ambienti e lingue, ma più in generale vorrei continuare ad arricchire il mio bagaglio culturale anche da un punto di vista umanistico, nonostante la natura tecnico-scientifica della carriera che vorrei intraprendere. “PENSO DI POTER TROVARE LAVORI SODDISFACENTI ANCHE IN ITALIA” “UNO STIMOLO PER CONTINUARE IL MIO PERCORSO UNIVERSITARIO”

21 Civiltà del Lavoro | agosto • settembre • ottobre 2023 PRIMO PIANO ANNA TOSO Liberal Arts and Sciences Qual è il suo ricordo più vivido della cerimonia al Quirinale? Stringere la mano al Presidente Mattarella è il momento che più mi è rimasto impresso. Mi ha permesso di riflettere su quanto le autorità, spesso percepite distanti e irraggiungibili, siano esseri umani come tutti noi, con grandi responsabilità sulle spalle. Che cosa rappresenta per lei essere Alfiere del Lavoro? Tale riconoscimento rafforza il mio legame con la Repubblica Italiana. Questo Paese rappresenta le mie radici, grazie alle quali posso mettere in gioco i valori con cui sono cresciuta ogni qualvolta interagisca con persone di bagagli culturali diversi. È quando mentalità differenti si incontrano che si ottegono le migliori risposte alle sfide, locali e globali. Come è nata la scelta universitaria? L’interdisciplinarietà e la possibilità di interagire quotidianamente con studenti internazionali hanno guidato la mia scelta universitaria. In Italia non sono riuscita a trovare un corso che soddisfacesse entrambe, ho quindi concentrato le mie ricerche all’estero. Sono inoltre convinta che, oltre al valore accademico, l’esperienza di vita in un altro paese contribuisca alla crescita personale e allo sviluppo di una mentalità aperta. Che cosa le piacerebbe fare “da grande”? Nella mia futura carriera spero di poter lavorare nell’ambito delle relazioni internazionali, unendo i miei interessi per la diplomazia e l’economia politica. Risulta oggi evidente quanto la geopolitica domini lo scenario globale, spesso con effetti estremamente negativi. Vorrei poter dare il mio contributo nel cambiare queste dinamiche per il meglio. Lavorare all’estero è un’opzione che mette in campo? Sì, non chiudo nessuna porta a priori, dentro o fuori Italia. In generale, l’ambito in cui vorrei lavorare mi spinge a cercare opportunità all’estero. A ciò si aggiunge la mia curiosità verso ciò che non conosco ed è diverso dalle mie abitudini. A parte lo studio, quali sono le sue più grandi passioni e/o interessi? Amo viaggiare, leggere, la palestra e cogliere ogni opportunità per conoscere nuove persone e ambienti. FEDERICA VENTURELLI Farmacia Cosa l’ha emozionata di più della giornata al Quirinale? Il momento in cui ho stretto la mano al Presidente della Repubblica è stato quello che mi ha dato più gioia. Il Presidente Mattarella ha cercato di mettermi a mio agio e questo ha sciolto la tensione accumulata nei minuti precedenti aspettando che chiamassero il mio nome. In quella occasione ha conosciuto altri Alfieri. Cosa sente di avere in comune con loro, a parte gli ottimi risultati scolastici? Ciò che noi Alfieri abbiamo in comune è sicuramente la passione per lo studio che ci porta ad avere questi risultati senza farci pesare l’impegno che dedichiamo alla scuola. La condivisione dell’amore per la cultura ci ha permesso di fare amicizia molto velocemente e vivere tre giorni in un’atmosfera molto piacevole. Perché ha scelto Farmacia? Mi hanno sempre appassionato le materie scientifiche e Farmacia mi sembra una facoltà interessante, che permette di avere diversi sbocchi lavorativi: non solo diventare farmacista, ma anche trovare un’occupazione nel mondo della ricerca, indirizzo che mi incuriosisce e mi interesserebbe particolarmente intraprendere. Pratica ciclismo a livello agonistico. Ha mai pensato a una carriera da sportiva? Nel caso, sarebbe conciliabile con gli studi? Con i soddisfacenti risultati a livello internazionale che ho ottenuto negli scorsi due anni è stato impossibile non pensarci: dall’inizio del 2024 sarò infatti una ciclista professionista. L’impegno sportivo mi occuperà molto tempo e l’università di Farmacia richiede l’obbligo di frequenza, ma con tanta forza di volontà spero di riuscire a conciliare le mie due passioni come ho fatto durante gli anni del liceo. Sport e studio. C’è un “segreto” per ottenere risultati in tutti e due? Personalmente ritengo che lo sport insegni a mantenere la concentrazione quando serve, ad organizzarsi e ad essere precisi. Sono queste le caratteristiche che permettono di avere successo nello studio e, più in generale, anche nella vita. “VORREI LAVORARE NELL’AMBITO DELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI” “ALL’INIZIO DEL 2024 SARÒ UNA CICLISTA PROFESSIONISTA”

24 FOCUS 1 Civiltà del Lavoro | agosto • settembre • ottobre 2023 Capacità di adattamento, flessibilità, rapidità di risposta ai cambiamenti di scenari geopolitici, sono queste le peculiarità che hanno consentito al tessuto produttivo italiano di superare le molteplici crisi: finanziaria, energetica, pandemica e geopolitica. Quali i segreti dell’agilità delle aziende italiane? A seguire le interviste a Emilio Paolucci e Alessandro Fontana, e le testimonianze dei Cavalieri del Lavoro Oreste Brero, Maurizio Focchi, Marco Nocivelli e Pier Luigi Streparava Foto nikkytok © 123RF.com L’INDUSTRIA AGILE

25 FOCUS Civiltà del Lavoro | agosto • settembre • ottobre 2023 A colloquio con Emilio PAOLUCCI di Paolo Mazzanti R allentamento della crescita, inflazione, rischi geopolitici, digitalizzazione e sostenibilità impongono un ridisegno degli obiettivi e delle funzioni aziendali. Ne abbiamo parlato con Emilio Paolucci, professore ordinario di ingegneria gestionale e della produzione al Politecnico di Torino. Dall’economia reale arrivano segnali contrastanti: rallentamento della crescita, ma anche aumento dell’occupazione e tenuta dell’export. In questo quadro congiunturale, quali sono le sfide maggiori per le imprese? Le imprese italiane si trovano ad affrontare scenari competitivi caratterizzati da crescente complessità a livello strategico. Pur essendo confermata la rilevanza di temi come innovazione e capacità di competere su qualità e prezzo, se ne aggiungono altri che devono essere considerati in processi decisionali e che richiedono scelte strutturalmente più complesse. L’apparenza è quella di avere segnali “contrastanti”; la realtà è quella di un “new normal” in cui il management delle imprese italiane dovrà tenere conto di molti fattori e del loro effetto congiunto di lungo periodo, sfida completamente nuova per il management delle imprese e per il loro processo decisionale. Ad alimentare parte di questa nuova complessità, vi è il ritorno prepotente di variabili macroeconomiche che erano state “dimenticate”, quali una crescente inflazione, l’aumento dei costi delle materie prime (e le crescenti difficoltà di approvvigionamento per alcune di esse), l’aumento del costo del denaro e i suoi effetti negativi sulle scelte di investimento, il rallentamento della crescita del Pil, etc. Il potenziale effetto negativo delle mutate condizioni macroeconomiche è chiaro, mentre lo sono molto meno le azioni necessarie per mitigarlo. Accanto alle variabili macroeconomiche vi è una molteplicità di fattori esterni, i cui effetti sono percepiti in modo contrastante – ovvero si presentano sotto una duplice visione di opportunità o di minaccia – con possibili effetti di blocco dei processi decisionali e di investimento delle imprese. Tali fattori hanno le loro radici nell’evoluzione tecnologica, nelle trasformazioni in atto della struttura dei settori industriali e delle filiere produttive, nelle mutate condizioni geopolitiche. La completa comprensione dei possibili effetti di tali fattori e dei loro trade-off richiede l’accesso a informazioni e conoscenze che spesso sono al di fuori della disponibilità della maggior parte delle imprese, con effetti negativi facilmente intuibili sulla loro capacità di anticipare i cambiamenti degli scenari competitivi e quindi di rivedere i propri obiettivi strategici. Emilio Paolucci, professore ordinario di ingegneria gestionale e della produzione al Politecnico di Torino Uomini e tecnologie per creare VALORE SOSTENIBILE

26 FOCUS Civiltà del Lavoro | agosto • settembre • ottobre 2023 Anche all’interno dei settori la situazione è complessa… Esatto. A contribuire ai segnali contrastanti cui sono soggette le imprese vi sono le crescenti differenze nelle dinamiche dei settori economici, determinate in molti casi dal rapido cambio dei paradigmi tecnologici, con effetti differenziati in termini di volumi, prezzi, condizioni competitive, caratteristiche dei prodotti (si parla di “servitizzazione dei prodotti”), e competenze: l’automotive, con il passaggio dal motore endotermico al motore elettrico, è un chiaro esempio di questa dinamica. A ciò si aggiunga il fatto che i confini fra settori industriali sono sempre più sfumati e permeabili (questo modifica le condizioni di competizione e i reali concorrenti) e che all’interno di uno stesso settore si possono manifestare contemporaneamente ambiti con cicli con andamenti opposti. La progressiva riduzione della durata dei cicli di vita dei prodotti richiede alle imprese continui investimenti per ampliare il proprio bacino di competenze e tecnologie, necessario per poter rimanere agganciate ai mercati internazionali. Ne deriva una crescente complessità delle operations e della gestione della relazione con il cliente (sempre più basata su fiducia e trasparenza e non solo su dinamiche di prezzo), determinando una crescente necessità di azioni di marketing per raggiungere nuovi clienti e fidelizzare quelli esistenti, che tende ad aumentare i rischi strategici e finanziari. Come incidono in questo quadro la sfida ambientale e quella digitale? La direzione e velocità della cosiddetta “transizione ecologica”, oggi guidata dall’evoluzione normativa di crescente complessità e dalle richieste di alcuni segmenti di mercato è una delle sfide maggiori per le imprese. Tutto ciò impone la necessità di integrare le diverse dimensioni della sostenibilità nei loro modelli di business. Se da un lato la transizione ecologica comporta costi e rischi aggiuntivi, dall’altro potrebbe rappresentare una nuova di fonte di creazione di valore, capace di portare ad un vantaggio competitivo duraturo e difendibile. L’incertezza nel bilancio fra investimenti di breve e possibili ritorni di lungo periodo è l’elemento di forte criticità da gestire e la vera sfida in questo ambito. Anche la profondità e rapidità della trasformazione digitale sono ulteriori elementi critici sottovalutati da molte imprese italiane. La trasformazione digitale è appena agli inizi, è attesa una sua accelerazione a livello di filiere internazionali, ma parecchie imprese faticano a capirne portata e modalità e sono ancora convinte di poter aspettare e/o dilazionare gli investimenti in tal senso su persone, organizzazione e capitale fisico. La sua complessità e portata sono sottovalutate e ricondotte ad elementi di efficienza portate dalla “digitalizzazione” di alcune attività; viene quindi trascurata la parte di “trasformazione” dei meccanismi di creazione di valore, di competenze e di processi di lavoro, e l’importanza di comprendere quali siano le nuove dinamiche di interazione uomo/macchina. Anche il passaggio a processi decisionali più rapidi e strutturati – in cui approcci data driven si combinano con l’esperienza pregressa – è appena iniziato e caratterizza al momento solo i settori maggiormente concentrati e soggetti a competizione internazionale (es. automotive). La carenza di competenze e personale in ambito digitale/ Foto funtap © 123RF.com

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