25 FOCUS Civiltà del Lavoro | agosto • settembre • ottobre 2023 A colloquio con Emilio PAOLUCCI di Paolo Mazzanti R allentamento della crescita, inflazione, rischi geopolitici, digitalizzazione e sostenibilità impongono un ridisegno degli obiettivi e delle funzioni aziendali. Ne abbiamo parlato con Emilio Paolucci, professore ordinario di ingegneria gestionale e della produzione al Politecnico di Torino. Dall’economia reale arrivano segnali contrastanti: rallentamento della crescita, ma anche aumento dell’occupazione e tenuta dell’export. In questo quadro congiunturale, quali sono le sfide maggiori per le imprese? Le imprese italiane si trovano ad affrontare scenari competitivi caratterizzati da crescente complessità a livello strategico. Pur essendo confermata la rilevanza di temi come innovazione e capacità di competere su qualità e prezzo, se ne aggiungono altri che devono essere considerati in processi decisionali e che richiedono scelte strutturalmente più complesse. L’apparenza è quella di avere segnali “contrastanti”; la realtà è quella di un “new normal” in cui il management delle imprese italiane dovrà tenere conto di molti fattori e del loro effetto congiunto di lungo periodo, sfida completamente nuova per il management delle imprese e per il loro processo decisionale. Ad alimentare parte di questa nuova complessità, vi è il ritorno prepotente di variabili macroeconomiche che erano state “dimenticate”, quali una crescente inflazione, l’aumento dei costi delle materie prime (e le crescenti difficoltà di approvvigionamento per alcune di esse), l’aumento del costo del denaro e i suoi effetti negativi sulle scelte di investimento, il rallentamento della crescita del Pil, etc. Il potenziale effetto negativo delle mutate condizioni macroeconomiche è chiaro, mentre lo sono molto meno le azioni necessarie per mitigarlo. Accanto alle variabili macroeconomiche vi è una molteplicità di fattori esterni, i cui effetti sono percepiti in modo contrastante – ovvero si presentano sotto una duplice visione di opportunità o di minaccia – con possibili effetti di blocco dei processi decisionali e di investimento delle imprese. Tali fattori hanno le loro radici nell’evoluzione tecnologica, nelle trasformazioni in atto della struttura dei settori industriali e delle filiere produttive, nelle mutate condizioni geopolitiche. La completa comprensione dei possibili effetti di tali fattori e dei loro trade-off richiede l’accesso a informazioni e conoscenze che spesso sono al di fuori della disponibilità della maggior parte delle imprese, con effetti negativi facilmente intuibili sulla loro capacità di anticipare i cambiamenti degli scenari competitivi e quindi di rivedere i propri obiettivi strategici. Emilio Paolucci, professore ordinario di ingegneria gestionale e della produzione al Politecnico di Torino Uomini e tecnologie per creare VALORE SOSTENIBILE
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