Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2023

I neo Cavalieri del Lavoro al Collegio Universitario "Lamaro Pozzani" U n luogo speciale, una comunità, una casa in cui i Cavalieri del Lavoro contribuiscono a formare parte della futura classe dirigente del nostro Paese. Nel suo intervento di apertura in occasione della cerimonia di presentazione del Collegio Lamaro Pozzani ai neo Cavalieri del Lavoro, il 17 ottobre, il presidente Maurizio Sella si avvale di tre definizioni, calzanti tutte e tre per esprimere la particolarità dell’istituzione fondata dalla Federazione ormai più di cinquant’anni fa. Gli allievi del Collegio si distinguono per brillanti carriere nel mondo delle imprese, delle professioni, della Pubblica amministrazione e dell’Università, si evince da un’indagine condotta sui destini professionali di circa 600 laureati tra il 1974 e il 2020 e ricordata da Sella durante il suo discorso, e uno degli aspetti più interessanti che contraddistingue la formazione di questi giovani è sicuramente l’interdisciplinarietà. In un tempo in cui si fa fatica a trovare le competenze sul mercato del lavoro e molti Cavalieri istituiscono Acad- emy interne per mantenere e trasferire il sapere maturato nel tempo in azienda, “il Collegio universitario Lamaro Pozzani rappresenta la nostra Academy, l’Academy della Federazione – spiega il presidente – il luogo in cui non ci si forma solo in questa o quella disciplina specifica, ma prima e più di tutto si impara ad imparare”. Luigi Abete, presidente della Commissione per le attività di formazione della Federazione, da parte sua sottolinea il concetto di “leadership collettiva” e ricorda ai giovani allievi di tenere sempre un atteggiamento inclusivo nel corso della propria carriera professionale, altrimenti “non si è ceto dirigente”. Mantenere la mente aperta, ricordarsi che “nella vita bisogna sapere fare tutto” sono alcune delle “pillole” di saggezza che il presidente Abete dispensa a una platea numerosa, attenta e che alla fine del suo intervento gli tributa un lungo e caloroso applauso. Sulla centralità del merito verte, l’intervento del professore Sebastiano Maffettone, coordinatore del Comitato scientifico del Collegio, che lo descrive come un luogo dove “persone che hanno meritato passano il testimone a chi meriterà”. Per questo motivo invita i nuovi Cavalieri del Lavoro presenti in sala a trascorrere del tempo tra le aule del Collegio e a conoscere i giovani che lo frequentano. “Parlare con loro è un’esperienza incredibile – afferma Maffettone –, la conversazione è interdisciplinare” e il senso di comunità è chiaramente palpabile. Nel concludere l’intervento Maffettone fa una rapida disamina delle attività e dei nuovi progetti, fra cui il seminario sull’innovazione digitale intitolato “Concetti e pratiche del nuovo vivere virtuale”, dedicato al Metaverso e realizzato in collaborazione con il Cavaliere del Lavoro Ettore Forieri. Il pomeriggio si conclude con la premiazione dei laureati del Collegio, cui vengono consegnati medaglie e diplomi, e con la premiazione degli Alfieri del Lavoro. (S.T.) 60 VITA ASSOCIATIVA Civiltà del Lavoro | agosto • settembre • ottobre 2023 La presentazione del Collegio Lamaro Pozzani ai neo Cavalieri del Lavoro MERITO E COMUNITÀ

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