100 Civiltà del Lavoro | novembre • dicembre 2023 consigliere delegato di Italmobiliare, holding di partecipazioni industriali. Ha gestito la cessione di Italcementi, azienda di famiglia attiva nel settore cementiero, e reinvestito ampia parte del ricavato nella diversificazione del portafoglio di Italmobiliare con l’acquisizione di partecipazioni stabili in società manifatturiere. Come è cambiato negli anni il mestiere dell’imprenditore? È indubbiamente aumentata la complessità, a tutti i livelli. E questa è una sfida per gli imprenditori, che devono essere flessibili e avere competenze multidisciplinari, che vanno dalla finanza alla gestione operativa. La competizione si svolge su mercati sempre più globali e dinamici, con prodotti, tecniche di produzione e canali di vendita in continua evoluzione e un flusso incessante di innovazioni tecnologiche. Assume inoltre sempre maggiore importanza la mitigazione del rischio come strumento per adattarsi alle sfide, sfruttare le opportunità emergenti e mantenere la fiducia degli stakeholder. Rischi che, in un mercato globale e in rapida evoluzione, sono sempre più frequenti e sempre più difficili da mitigare. E talvolta anche imprevedibili, come lo è stato il Covid. È infine aumentata enormemente l’attenzione nei confronti della sostenibilità, che oggi non è più solo conformità normativa ma una leva strategica di sviluppo. In questo ambito, ci tengo a sottolinearlo, Italmobiliare è stata pioniera, strutturando già dagli anni Novanta ambiziosi programmi ESG nelle principali partecipazioni industriali. Ed è proprio per interpretare al meglio questi cambiamenti e le sfide del nostro tempo che, dopo la cessione di Italcementi, ho deciso di ridisegnare Italmobiliare come una moderna holding che investe nelle eccellenze italiane e le accompagna in un percorso di crescita improntato alla creazione non solo di valore ma anche di valori. Ha spesso affermato che l’Italia è una miniera di eccellenze. A cosa si riferisce? Il nostro tessuto industriale è un’eccellenza riconosciuta a livello globale, caratterizzato da una combinazione unica di tradizione artigianale, innovazione e qualità che dà vita a prodotti eccezionali in una vasta gamma di settori. Lo testimoniano la notorietà e l’apprezzamento del made in Italy a livello globale e la grande attenzione degli investitori internazionali nei confronti delle nostre imprese. D’altra parte, molte aziende italiane sono di piccola-media dimensione, e questo spesso rappresenta un limite in termini di capacità di accesso al capitale, attrazione di talenti, investimenti, ricerca e sviluppo, govÈ L’arte di investire in eccellenze PESENTI: PUNTIAMO SUI GIOVANI CARLO PESENTI Terziario, servizi finanziari
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