41 Civiltà del Lavoro | novembre • dicembre 2023 PRIMO PIANO Ma l’aspetto più dirompente dell’IA è il suo ingresso nel mondo fisico. A bordo delle macchine e non mi riferisco solo ai veicoli a guida autonoma. Penso a oggetti intelligenti in grado di muoversi, volare, su ruote o su gambe robotiche, e di interagire con lo spazio che li circonda. Attualmente li stiamo applicando in contesti chiusi, come fabbriche e magazzini, ma domani agiranno in contesti sempre più aperti e complessi da governare. Nei nostri laboratori, si possono già vedere alcuni esempi: avere un robot che interagisce nel mondo fisico nei prossimi dieci, vent’anni, non è certamente un sogno. E in questo contesto, il Metaverso, pronto a vivere un’altra fase di hype il prossimo anno con l’arrivo dei visori di nuova generazione, è destinato a giocare un ruolo centrale. È infatti alla base della creazione dei digital twin. Quando si realizzerà un gemello digitale del mondo, questo ci aiuterà a gestire gli oggetti connessi nello spazio fisico e testare e capire come si comporteranno i sistemi e i prodotti che si vogliono realizzare in un’ampia varietà di ambienti, usando lo spazio virtuale e la simulazione avanzata. Il settore che subirà la più grande trasformazione da qui ai prossimi anni è sicuramente quello dell’informatica e della tecnologia in generale. L’Intelligenza artificiale generale sarà con ogni probabilità l’ultima grande invenzione dell’umanità. Poi saranno gli algoritmi a scrivere i codici dei software e a inventare i prossimi capitoli della tecnologia. Spaventarsi o provare a frenare l’IA è inutile. L’unica risposta concreta è investire tantissimo per stare a monte di queste tecnologie e non solo a valle come utilizzatori. L’obiettivo è diventare degli assemblatori di Intelligenze artificiali. A Torino, nei nostri laboratori, lavoriamo già su algoritmi generativi, utilizzando diverse piattaforme che poi danno vita a tante tipologie di prodotti: dagli assistenti virtuali per l’automotive fino agli umani digitali, passanArea42, laboratorio di sperimentazione di Reply, Torino Spaventarsi o provare a frenare l’IA è inutile. L’unica risposta concreta è investire tantissimo per stare a monte di queste tecnologie e non solo a valle come utilizzatori. L’obiettivo è diventare degli assemblatori di intelligenze artificiali
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