Civiltà del Lavoro, n. 2/2024

11 Civiltà del Lavoro | marzo • aprile 2024 PRIMO PIANO Di solito, quando – ed è il caso della costituenda federazione europea – storicamente esistono prima gli stati sovrani e poi si forma la federazione, resta inteso che la federazione acquista poteri sovrani solo rispetto a quei compiti od oggetti che furono esplicitamente trasferiti alla federazione; e tutti gli altri poteri rimangono di spettanza dei singoli stati, che, rispetto ad essi, rimangono sovrani perfetti. Così, ad esempio, quando la Comunità europea di difesa fosse costituita, l’Italia, alla pari degli altri paesi federati, non potrebbe più legiferare ed amministrare l’esercito comune; ma tutte le altre faccende di cui lo Stato italiano si occupa adesso o vorrà occuparsi in avvenire, continueranno ad essere da esso esclusivamente regolate; anche, per citare un caso tipico, gli affari relativi ai carabinieri, alla polizia e simili. L’ente nuovo chiamato “Comunità europea di difesa” diventa sovrano per quel che riguarda l’esercito comune, e lo Stato italiano resta sovrano per tutto il resto. La federazione, un passo alla volta Ci sono tante specie di federazioni vere e proprie, con trasferimento di sovranità. Durante le recenti discussioni sono venuti di moda, da coloro che vogliono fare un passo alla volta, i tipi “funzionali” di federazione. C’è qualcosa di vero nella preferenza e nel far le cose un po’ per volta. Ma il vero deve essere veramente tale ed essere innocuo; cosa non facile. Abbiamo da tempo in atto parecchi casi di unioni internazionali funzionanti con buoni risultati. La unione internazionale della Croce Rossa limita la sovranità degli stati belligeranti, imponendo regole comuni per le cure dei feriti, amici e nemici, per il trattamento dei prigionieri, la loro restituzione, vietando offese agli ospedali chiaramente contrassegnati ecc. I vincoli alla sovranità bellica sono stati ritenuti vantaggiosi da tutti gli stati civili, salvo ché, fin dal tempo zarista e per ragioni inesplicabili, dalla Russia; e, pur essendo indubbiamente una limitazione al potere di quegli stati i quali volessero farla finita con i feriti ed i malati, o ridurre in schiavitù i prigionieri, il vincolo fu accettato perché in realtà qualunque stato si reputa più civile e sostanzialmente più forte quando si obbliga ad astenersi da atti moralmente riprovevoli ed offensivi della propria umanità, oltreché atti a provocare crudeli ritorsioni contro i propri connazionali. Federazione vera non esiste se gli stati che si uniscono non rinunciano ad una parte della loro sovranità

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