19 Civiltà del Lavoro | marzo • aprile 2024 PRIMO PIANO Di fronte ai rischi geopolitici e alle incertezze economiche, la Ue deve considerare la competitività come una priorità della nuova fase della politica europea A colloquio con Fredrik PERSSON di Paolo Mazzanti ffiancare al Green Deal un Industrial Deal perché solo con aziende più competitive si riuscirà a realizzare la transizione ecologica. È questo il fil rouge che emerge dal confronto con il presidente di BusinessEurope, lo svedese Fredrik Persson. Con lui abbiamo fatto il punto sulle principali questioni industriali ed economiche con cui si misureranno il prossimo Parlamento e la futura Commissione. Tra questi, ad esempio, il problema dell’approvvigionamento energetico, con l’obiettivo di ridurre il differenziale che il continente paga, dopo il periodo pre-Covid-19, rispetto agli Stati Uniti. Ma procediamo con ordine. Presidente Persson, quali sono le principali richieste di BusinessEurope, che rappresenta le imprese europee, al nuovo Parlamento europeo e alla futura Commissione? BusinessEurope ha lanciato recentemente la sua iniziativa per un cambiamento delle politiche europee nella nuova legislatura Ue con lo slogan “Reboot Europe” (“Rimettere in moto l’Europa”, ndr). Di fronte ai rischi geopolitici e alle incertezze economiche, la Ue deve considerare la competitività come una priorità della nuova fase della politica europea. Per raggiungere questo obiettivo la Ue deve ridurre il peso della regolamentazione che grava sulle imprese europee e spingere sull’innovazione, oltre a garantire energia a prezzi competitivi. La Ue deve anche completare la strategia del Mercato Unico per assicurare parità di condizioni alle imprese, rimuovere gli ostacoli al business attraverso le frontiere nazionali in tutti i settori e creare le condizioni per consentire la crescita delle startup europee. Occorre inoltre un’ambiziosa politica commerciale: con il 6% della popolazione mondiale, l’Europa sviluppa il 16,2% del commercio mondiale ed è il primo partner commerciale di 80 paesi del mondo, ma la sua quota di commercio mondiale si sta riducendo. A Fredrik Persson Più competitività e meno burocrazia: CHE COSA CHIEDONO LE IMPRESE
RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=