22 PRIMO PIANO Civiltà del Lavoro | marzo • aprile 2024 di Franco BERNABÈ l principale dossier che la prossima Commissione europea si troverà ad affrontare sarà quello degli interventi per la transizione energetica sui quali si era fortemente impegnata la Commissione guidata da Ursula von der Leyen. Alcuni interventi, tra i quali quelli relativi al settore agricolo, ma non solo quelli, hanno suscitato vivaci proteste e manifestazioni in molti paesi europei. C’è molta attesa, dunque, per vedere se la nuova Commissione confermerà gli indirizzi seguiti finora oppure se verranno introdotte delle modifiche per tenere conto delle reazioni che ci sono state. Per comprendere il contesto nel quale si collocano gli interventi europei è utile ricordare alcuni dati. Le emissioni di gas climalteranti sono aumentate a livello mondiale di circa il 68% tra il 1990 e il 2020, mentre nello stesso periodo in Europa sono diminuite del 34%, con una progressione di poco più dell’1% all’anno. Circa metà delle emissioni mondiali di CO2 sono in Asia e la Cina da sola ne genera circa un terzo. Gli Stati Uniti per parte loro contribuiscono per circa il 15%. I grandi paesi europei contribuiscono invece in misura marginale alle emissioni globali di CO2. La Germania produce il 2% delle emissioni globali, Francia, Italia, Regno Unito e Polonia circa l’1% ciascuno. La Spagna lo 0,7%. È evidente da questi dati che famiglie e imprese in Europa hanno dato un contributo rilevante alla mitigazione del problema a livello mondiale ed è altrettanto evidente che qualunque sforzo faccia l’Europa ha un impatto limitato. Nonostante questo, il pacchetto di norme che è stato presentato dalla Commissione nel 2021 denominato “Fit for 55” impone a imprese e famiglie di fare ogni anno il triplo di quanto fatto negli anni precedenti. Un obiettivo che non può essere raggiunto se non attraverso uno straordinario sforzo industriale e finanziario che richiede rilevanti contributi pubblici e deve vedere protagonisti innanzitutto i governi e le istituzioni europee. Mentre nella fissazione degli obiettivi l’Europa si è mossa velocemente, nell’individuazione degli strumenti l’azione europea è stata caratterizzata da una sistematica mancanza di tempestività. Mentre l’Europa produceva studi, leggi e regolamenti, la Cina e gli Stati Uniti si sono mossi con masI Franco Bernabè TRANSIZIONE ENERGETICA primo punto in agenda
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