Civiltà del Lavoro, n. 2/2024

24 PRIMO PIANO Civiltà del Lavoro | marzo • aprile 2024 di Antonio D’AMATO iviamo una delle fasi più drammatiche dalla fine della Seconda guerra mondiale. Per la prima volta, la pace che davamo per un valore acquisito è minacciata in maniera sempre più grave. Abbiamo la guerra in casa nel nostro Continente e, alle porte di casa, nel Sud dell’Europa e nel Mediterraneo. Di fronte alle crescenti tensioni militari, geopolitiche ed economiche che caratterizzano lo scenario internazionale, abbiamo oggi bisogno di più Europa, ma di un’Europa diversa, che sappia essere più forte sul piano politico, più efficace e salda sul piano istituzionale, più competitiva sul piano economico e più equa sul piano sociale. Abbiamo cioè bisogno di un’Europa che possa contribuire a creare una governance globale più equilibrata, indispensabile per garantire pace e progresso. Per raggiungere questo obiettivo occorre ripensare radicalmente strategie e percorsi. Negli ultimi quindici anni ma, in particolare, nel corso della legislatura che si sta adesso chiudendo, si è andato sempre più rafforzando un vero e proprio processo di deindustrializzazione dell’Europa. Ci siamo illusi di poter essere i detentori dell’innovazione tecnologica, dell’intelligenza, di poter godere di livelli di welfare e di qualità della vita molto elevati senza dover produrre, anzi delocalizzando le nostre fabbriche nelle aree a più basso del costo del pianeta. Dimenticando, così, la più elementare delle regole dalla prima rivoluzione industriale ad oggi, e che cioè manifattura, sviluppo, ricerca e innovazione camminano di pari passo. E ci siamo così sempre più impoveriti di posti di lavoro, di intelligenza, di capacità di innovare e sviluppare. Negli ultimi cinque anni l’ideologia del Green deal ha fortemente accentuato questa deriva, perseguendo il mito della cosiddetta decrescita felice, minando la competitività del sistema economico e industriale europeo e mettendo a serio rischio sia la tenuta sociale sia la stessa sostenibilità ambientale. FILIERE INDUSTRIALI A RISCHIO Sono state portate avanti una vera e propria messe di iniziative legislative che, in assenza di ogni neutralità tecnologica e soprattutto prive di ogni validazione scientifica del loro imV Antonio D'Amato CONTINENTE AL BIVIO: o leadership o declino

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