Civiltà del Lavoro, n. 2/2024

27 Civiltà del Lavoro | marzo • aprile 2024 PRIMO PIANO Tutto ciò è indispensabile e urgente, ma non ancora sufficiente a dare nuova vitalità e iniziativa alla Ue e per rispondere alle tante richieste e anche alle critiche. Occorre, infatti, anche, ma non ultima, una nuova e assai importante fase di nuova codificazione europea. Necessita finalmente una nuova Costituzione europea che, una volta per tutte, sia una chiara norma comune e fondamentale, indispensabile per definire doveri e diritti di ciascuno, per rispondere ai tanti nuovi compiti che vengono richiesti alla Ue e che non possono essere affrontati appieno senza una legge fondamentale come una Costituzione. Parallelamente occorre che vengano elaborati veri e propri codici giuridici che completino innanzitutto l’Unione bancaria con identiche normative soprattutto in diritto bancario, finanziario e penale dell’economia. Le nuove codificazioni europee sono peraltro riforme che non costano, che non gravano sui bilanci, che implicano principalmente volontà, impegno e determinazione senza le quali la Ue rimarrebbe inevitabilmente con gli attuali limiti e lacune. Questo 2024 è l’anno decisivo per affrontare con maggior spinta queste fondamentali tematiche, col rinnovo del Parlamento europeo e della Commissione europea, organi che quotidianamente, da anni, hanno accresciuto le loro più ridotte originarie competenze, pur, ancora, senza l’indispensabile Costituzione. Comunque, a trattati invariati e senza una Costituzione, non si può realisticamente pensare che la Ue possa fare tutto ciò che le è ora richiesto anche di fronte a una situazione internazionale quanto mai tesa, che necessita di un salto di qualità, di ben maggiori responsabilità giuridiche nelle istituzioni dell’Unione europea. Le nuove codificazioni europee sono riforme che non costano, che non gravano sui bilanci, che implicano principalmente volontà, impegno e determinazione senza le quali la Ue rimarrebbe inevitabilmente con gli attuali limiti e lacune Antonio Patuelli è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2009. E’ presidente del Gruppo Bancario La Cassa di Ravenna presente a livello nazionale in 7 Regioni e 20 Provincie, sia attraverso 133 filiali bancarie, sia attraverso gli sportelli delle società controllate. Dal 2013 è presidente dell’Associazione Bancaria Italiana Foto yavdat1 © 123RF.com

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