Civiltà del Lavoro, n. 2/2024

28 PRIMO PIANO Civiltà del Lavoro | marzo • aprile 2024 di Enrico ZOBELE Europa è il nostro mercato di riferimento e l’Unione europea la dimensione naturale nella quale sviluppare le nostre strategie per la crescita e il benessere di cittadini e imprese. Infatti, oltre il 50% dell’export italiano è rivolto a paesi membri dell’Ue e le normative europee condizionano – direttamente o indirettamente – oltre il 70% della normativa di riferimento per le imprese. Pertanto, non è solo una questione di essere o non essere europeisti. Volenti o nolenti, la dimensione europea impatta significativamente e quotidianamente la vita di tutti noi in qualità di cittadini, imprenditori o lavoratori. Le sfide degli ultimi anni hanno messo a dura prova le imprese e stanno causando una trasformazione del sistema produttivo europeo: dalle guerre alla crisi energetica, dall’inflazione alla carenza di materie prime, dal calo demografico all’accelerazione dell’intelligenza artificiale. Le sfide sono globali, le risposte devono essere quantomeno europee. È impensabile che ogni Stato membro adotti una propria strategia in maniera autonoma. Vorrei richiamare l’attenzione in particolare su tre temi che ritengo cruciali per il futuro delle nostre imprese e dello stesso progetto europeo: doppia transizione, energia e formazione. Rispetto alla doppia transizione (cosiddetta “twin transition”) digitale e sostenibile, auspico innanzitutto un approccio più “business friendly” da parte della prossima Commissione europea. Negli ultimi anni gli interventi normativi, pur orientati a finalità nobili come la riduzione delle emissioni nocive e dei rifiuti, non hanno tenuto conto dei principi di neutralità tecnologica e di gradualità che sono indispensabili per non danneggiare l’industria europea, che è già alle prese con la concorrenza asiatica e con la rivoluzione tecnologica. Proposte normative come quella sui motori termici o sugli imballaggi, se portate avanti con un approccio ideologico, rischiano allo stesso tempo di non raggiungere gli obiettivi e di indebolire l’industria europea a vantaggio della concorrenza oltreoceano. La “twin transition”, invece, se impostata assecondando le vocazioni e le competenze del manifatturiero Ue, può contribuire a rilanciare l’economia del Vecchio Continente. Molte aziende stanno già affrontando con successo l’introduzione della digitalizzazione, che consente una maggiore efficienza dei processi produttivi, e della sostenibilità, indispensabile ridurre l’impatto delle produzioni sul pianeta. L’ Enrico Zobele Rispondere ALLE SFIDE GLOBALI

RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=