Civiltà del Lavoro, n. 2/2024

34 FOCUS Civiltà del Lavoro | marzo • aprile 2024 uando si affronta il tema del turismo in Italia la suggestione che in primis si avverte è sempre quella della bellezza. Forse perché ci troviamo in un Paese come il nostro che, con tutta onestà, non credo abbia eguali nel mondo. Malgrado questa consapevolezza, chi opera nel settore avverte ogni giorno di più la necessità di trovare le giuste leve per mantenere viva tale suggestione nell’immaginario collettivo, tanto dei visitatori italiani quanto dei turisti stranieri. Si tratta di una responsabilità che ogni imprenditore del comparto sente profondamente come propria. L’ultima stima preliminare Istat sul Pil italiano è incoraggiante: si rivela una crescita nel primo trimestre 2024, con un aumento dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% rispetto al 2023. Si tratta di cifre che stanno a dimostrare una indubbia vitalità della nostra economia. Mi sento di poter dire che questa crescita sia stata generata anche e soprattutto dall’andamento del turismo, un comparto che diventa sempre più incisivo per la bilancia economica del Paese. Con questi presupposti lo scenario che si prospetta induce ad una certa dose di ottimismo. In termini di movimento turistico interno, tra le festività pasquali e i ponti di primavera, le aspettative sono state rispettate e tutto lascia pensare che l’estate 2024 produrrà un’ottima performance. Ci si dovrebbe sentire al sicuro, ma alcune criticità persistono. Tra queste, l’incertezza che i conflitti internazionali possono generare nella progettazione di un viaggio. La sicurezza è un tema centrale per il turismo interno quanto per i visitatori stranieri, in particolare gli americani, che rappresentano per così dire il nostro mercato principale: amano l’Italia, progettano vacanze con largo anticipo nel nostro Paese, ma sono estremamente sensibili ad ogni minima eventualità di rischio. Inoltre, vi sono problematiche legate alla carenza di personale: è sempre più difficile per il nostro settore pianificare la funzionalità della propria impresa alberghiera con la certezza di avere garantite le forze necessarie. Una cosa va detta: nel post Covid siamo entrati in un’altra era. Molte cose sono cambiate, in particolare nel turismo dove, durante il periodo più buio della pandemia, vi è stato un blocco assoluto delle attività. Impossibile per noi dimenticarlo. Molti professionisti dediti al comparto, spaQ di Bernabò BOCCA Bernabò Bocca TECNOLOGIA E FORMAZIONE, così il settore cambia pelle

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