Civiltà del Lavoro, n. 2/2024

36 FOCUS Civiltà del Lavoro | marzo • aprile 2024 algrado le incertezze geopolitiche, l’aumento dei viaggiatori a livello globale è in continua crescita. Nuovi giovani e altre realtà sono destinati già nell’immediato futuro ad alimentare enormi flussi turistici. L’Italia è al centro di questo cambiamento in un quadro di opportunità crescenti. In questi ultimi due anni si parla molto di “resilienza”, termine con il quale si indica in generale la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà. Resilienza è anche la capacità di adattarsi al presente e a tutta una varietà di situazioni nuove e inaspettate. Questo concetto, declinato sul turismo, significa avere grande flessibilità e grande capacità di apertura verso necessità sempre nuove e questo deve avvenire nell’immediato. Ciò non significa improvvisazione o approssimazione, tutt’altro. Significa sensibilità e studio, significa avere cultura dell’ospite e studiare ciò che occorre e concorre a fare del suo soggiorno un’esperienza unica e che desidera ripetere. Noi dobbiamo sempre anteporre a tutto l’orgoglio di appartenere all’Italia e ciò vuol dire non soltanto valorizzare tutte le bellezze naturali e artistiche che abbiamo ma anche sottolineare la nostra unicità, che consiste nel made in Italy. La creatività dell’Italia si mostra nella cucina, nella moda, nella cultura, nello sport e nell’arte. Ed è da qui che nascono i turismi dell’accoglienza. In questa ricchezza di tesori artistici e di bellezze naturali, i borghi, il mare, le montagne non si finiscono mai di scoprire e tutto si apprezza maggiormente se si soggiorna in alberghi accoglienti, dove la professionalità della gestione porta il turista a ricercare esperienze di viaggio piene di emozioni e indimenticabili. Non esiste più l’albergo che può offrire il soggiorno desiderato a un solo tipo di turista ed è qui che intervengono la cultura, la capacità, la storia, di chi dirige, per offrire la “location” adatta al fruitore del momento, la cucina con le aspettative di cibo desiderate, i programmi che non lasciano spazi vuoti e che, oltre alla dinamicità, danno spazio alla fantasia e al ricordo, una volta tornati a casa. M PROMUOVERE la cultura dell’ospitalità di Paola MICHELACCI Paola Michelacci

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