Civiltà del Lavoro, n. 2/2024

45 FOCUS Civiltà del Lavoro | marzo • aprile 2024 costituire un ostacolo molto difficile da affrontare. Avevamo accolto con grande interesse la proposta che ci fossero “tutor” a disposizione degli studenti, ma non esiste ancora quasi da nessuna parte. Così come non esistono o quasi sportelli di aiuto per i problemi di mental health che, come è noto, stanno crescendo rapidamente nella popolazione giovanile della Generazione Z, anche come conseguenza della pandemia di Covid-19. Negli Usa, ma anche in altri Continenti, invece, questi servizi sono molto presenti e ben curati. Infine, anche l’orientamento al mondo del lavoro è poco sviluppato nelle maggior parte delle Università. Sono consapevole che si tratta di temi che hanno bisogno di investimenti economici cospicui per essere risolti, ma se non si investe sulla formazione dei giovani, si rischia di assistere alla fuga dei migliori verso altri Paesi, fenomeno sempre più in aumento, e il conseguente impoverimento del capitale umano del Paese. Quali feedback ha ricevuto dagli studenti riguardo la formazione complementare offerta nei collegi di EucA? Sempre molto positivi: agli studenti interessano moltissimo le attività internazionali, perché li aiutano a maturare più in fretta, a creare un network internazionale di contatti che serviranno per il futuro, a prepararsi meglio per entrare nel mondo del lavoro. Sono ulteriori ore dedicate alla loro formazione, ma le apprezzano molto e non si dispiacciono di sacrificare tempo libero da dedicare ad altro. Ci sono progetti o iniziative che EucA sta pianificando per il prossimo anno? Come ogni anno EucA pianifica attività ricorrenti: study visit in grandi città europee per visitare le grandi aziende (Microsoft, LinkedIn, P&G, Kpmg), visite alle istituzioni europee (Parlamento, Commissione) e alle città sedi delle principali Istituzioni internazionali (Oms a Ginevra, Bce a Francoforte, Bei in Lussemburgo). Da un’indagine svolta sui destini professionali dei laureati del Collegio Lamaro Pozzani, i tempi di inserimento sono risultati straordinariamente brevi: in meno di un mese, 6 neolaureati del Collegio su 10 hanno già un lavoro. Sono dati in linea con quelli degli altri Collegi Europei? Non abbiamo dati così accurati su tutti i nostri membri. Ma la media dei Collegi italiani di Merito, dei quali il 90% è membro di EucA, è in linea con il dato riportato. Secondo l’indagine realizzata tre anni fa da European House of Ambrosetti per la rete italiana dei Collegi di Merito-Ccum, il 97,5% degli studenti trova lavoro entro un anno e di questi un’alta percentuale entro 3 mesi, oltretutto proprio nel campo relativo agli studi realizzati. Questi ultimi, va anche evidenziato, sono completati da oltre il 90% degli studenti nei tempi previsti (la media nazionale è del 30%). Foto dizanna © 123RF.com

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