Civiltà del Lavoro, n. 3/2024

11 Civiltà del Lavoro | maggio • giugno • luglio 2024 PRIMO PIANO Ritiene che l’instabilità politica di paesi come la Fran- cia e la Germania abbia un conseguente impatto sulla solidità dell’Ue? Le recenti elezioni del Parlamento europeo hanno fatto segnare un certo progresso di formazioni politiche di de- stra, spesso caratterizzate da piattaforme politiche non omogenee. Ma hanno confermato una sostanziale tenu- ta dei partiti tradizionali: i popolari, i socialisti e i libera- li. Non dovrebbero quindi esserci drammatiche soluzio- ni di continuità nella agenda della Ue. Hanno però anche evidenziato una caduta di consensi per gli esecutivi in ca- rica in Francia e in Germania. L’indebolimento di questi due paesi potrebbe effettivamente produrre un vuoto di leadership nella Ue. Quali sono le azioni da mettere immediatamente in campo? Nell’immediato la Commissione dovrà dare attuazione pratica alla nuove regole in materia di disciplina di bi- lancio definendo, in una rapporto di interlocuzione con i paesi membri, percorsi di riduzione del debito, che siano compatibili con l’esigenza di sostenere una cresci- ta sostenibile e inclusiva. Sotto questo profilo appaiono particolarmente rilevanti le richieste che la Commissio- ne farà ai paesi per i quali è stata avviata la procedura di infrazione per deficit eccessivo. Nei prossimi due anni si dovrà poi completare l’attuazione dei Piani Naziona- li di Ricostruzione e Resilienza adottati nell’ambito del NGEU. Il successo di questi Piani é la pre-condizione ne- cessaria se si vorrà riproporre l’utilizzo di fondi europei con ricorso a debito comune per il finanziamento di al- tri beni pubblici europei. Cosa serve per garantire una maggiore sicurezza eu- ropea? L’Europa dovrebbe essere in grado di garantire meglio e in modo più efficace la propria sicurezza, sia economica che militare. Sotto il primo profilo la Ue dovrebbe proseguire e rafforzare le politica già avviata che mira a ridurre le di- pendenze strategiche (sulle tecnologie abilitanti, sulle ma- terie prime rare e su minerali critici, sull’energia, ecc.) e a rafforzare le proprie capacità produttive in questi stes- si settori. Sul fronte della sicurezza militare la Ue e i suoi paesi membri dovranno porre la questione della difesa eu- ropea al centro dell’agenda per la prossima legislatura, con maggiori investimenti, più collaborazione fra le industrie nazionali della difesa, più cooperazione e interoperabilità fra forze armate nazionali al servizio di missioni comuni. E in un rapporto di collaborazione e complementarietà con la Nato, per rafforzare la componente europea dell’Allean- za Atlantica. In sintesi si tratta di dare concreta attuazione all’obiettivo dell’autonomia strategica per l’Europa. Guardando, più in generale, alla situazione geopoliti- ca internazionale, quali sono i pericoli più imminenti? Nell’immediato i pericoli maggiori per l’Europa vengono dai due conflitti in corso ai propri confini perché entram- bi costruiscono una minaccia per la sicurezza. Sullo sfon- do resta la questione di come gestire un rapporto com- plicato ma irrinunciabile con la Cina. E, in prospettiva, di come garantire la tenuta e la saldezza del partenariato transatlantico nel caso di un ritorno di Donald Trump al- la Casa Bianca. Infine l’Europa dovrebbe contribuire a re- cuperare un rapporto dell’Occidente con il Sud del mon- do, messo alla prova dalle divergenze registrate proprio sui due conflitti. Foto Saverio De Giglio @ Imagoeconomica Resta la questione di come gestire un rapporto complicato ma irrinunciabile con la Cina. E, in prospettiva, di come garantire la tenuta e la saldezza del partenariato transatlantico nel caso di un ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca

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