Civiltà del Lavoro, n. 3/2024

21 FOCUS Civiltà del Lavoro | maggio • giugno • luglio 2024 di circa 526mila miglia nautiche di collegamenti marittimi brevi nell’area dello Stretto e dei trasferimenti modali in favore della ferrovia, nell’arco temporale 2024-2063 si sti- ma una riduzione di circa 12,8 milioni di tonnellate di C0 2 . Cosa risponde a chi sostiene che servirebbero ben al- tre infrastrutture? Che il ben altro è già in corso e che il ponte sta già agendo da attrattore di nuove strade e ferrovie. Ad oggi, infatti, l’opera si inserisce in un contesto di sviluppo infrastruttu- rale più ampio, che mira a potenziare la rete dei trasporti. Gli investimenti del governo al 2030, in corso di attuazio- ne sulla rete stradale e ferroviaria in Sicilia e Calabria, am- montano a circa 70 miliardi di euro. Sottolineo inoltre che il progetto del ponte comprende 40 chilometri di raccordi stradali e ferroviari di colle- gamento al territorio. Verranno realizzate tre fermate ferroviarie in sotterraneo (Papardo, Annunziata, Euro- pa) che, unite alle stazioni di Messina, Villa S. Giovanni e Reggio, daranno concretezza al sistema metropolita- no interregionale tra Messina e Reggio Calabria, al ser- vizio degli oltre 400mila abitanti dell’area dello Stretto. È un’opera del territorio per il territorio, con un impat- to positivo per l’intero Paese, che unisce due regioni del Mezzogiorno con oltre sette milioni di abitanti. La Società Stretto di Messina è impegnata a risponde- re alle 239 richieste di chiarimenti sul progetto avan- zate della commissione Via/Vas del Ministero dell’Am- biente e della Sicurezza energetica. Quali sono i temi principali? Nell’ambito della procedura in corso di valutazione di impatto ambientale, di concerto con il Contraente Ge- nerale Eurolink, siamo impegnati nel fornire puntuali ed esaurienti risposte alle richieste di integrazioni e chia- rimenti sugli elaborati tecnici del progetto definitivo. Alcuni approfondimenti prevedono indagini di campo, come ulteriori rilievi faunistici terrestri, batimetrici e su- bacquei, ai quali la società sta dedicando la massima at- tenzione. La società ha da sempre investito sull’ambiente e anche in questa fase di ripresa del progetto sarà pro- fuso ogni sforzo per ridurre al minimo gli impatti dell’o- pera e per garantire che la stessa sia occasione di valo- rizzazione dei territori e delle componenti ambientali. Il Ponte sarebbe il più lungo al mondo a campata unica, oltre 3mila metri. Attualmente il più lungo, il giappone- se Akashi Kaikyo (di 3.900 metri totali) ha una campa- ta unica di 1.991 metri. Quindi il nostro sarebbe di ol- tre mille metri più lungo. Che problemi ingegneristici pone un’opera così ardita? Recentemente è stato inaugurato il Canakkale Bridge sullo Stretto dei Dardanelli, che con i suoi 2.023 me- tri ha superato quel primato. Nel corso dell’ultimo se- colo e inizio dell’attuale, le costruzioni hanno raggiun- to traguardi sempre più ambiziosi. Nel caso dei ponti sospesi, con l’aumentare della campata unica, diventa sempre più importante il comportamento aerodinami- co degli impalcati. Il ponte di Messina adotta un impalcato multicassone di tipo alare, che presenta le migliori performance rispet- to all’azione del vento. Questa tipologia di impalcato ala- re, nota a livello internazionale come Messina Style, è già stata adottata da molti ponti sospesi già in esercizio. Ponte Akashi Kaikyo a Kobe, in Giappone Foto sepavo © 123RF.com

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