Civiltà del Lavoro, n. 3/2024

33 FOCUS Civiltà del Lavoro | maggio • giugno • luglio 2024 procedure per l’esproprio dei terreni, ad assumere in- gegneri, (in certa misura arrivati dagli Stati Uniti al se- guito della Società di engineering Parson, la prima al mondo nella realizzazione di ponti sospesi), ad inizia- re la costruzione del raccordo di Cannitello, in Calabria, per consentire ai treni di “salire” sul ponte, nonché al- tre iniziative complementari. In una situazione delicata sotto il profilo economico per il Paese e in un clima sfavorevole verso il progetto, il go- verno Monti, nel 2013, ne decise l’affossamento, ergo la “caducazione” della società, procurando notevoli danni per le imprese coinvolte, per i contenziosi apertisi e per il forte nocumento alla credibilità del Paese, soprattut- to se si considera che nell’opera erano impegnati, come legittimi vincitori di una gara, alcune tra le principali im- prese di costruzione, a livello mondiale. Numerose am- basciate si mossero per protestare. L’attuale governo, con la spinta del Ministro Salvini, ha riproposto il progetto. La storia, però, sembra ripetersi dal momento che si vedono rialzare barriere politiche, camuffate sotto varie sembianze, e si ripropongono tanti luoghi comuni, che vanno dall’area ad alto rischio sismi- co – anche se l’ultimo terremoto degno di nota, in zo- na, risale al 1908 – a venti e correnti marine impetuose e distruttive, all’altezza del ponte sul mare per il passag- gio delle navi, al movimento della Sicilia che progressi- vamente si allontana dalla Calabria, alle infiltrazioni ma- fiose, al qualunquismo degli ambientalisti, alle opinioni di intellettuali che non sanno cosa significhi “visione”. A queste osservazioni, unitamente alle possibilità tec- niche di realizzazione e alle capacità finanziarie, rispon- de l’Ad Pietro Ciucci in maniera esaustiva, nell’intervista che appare sulle pagine della presente pubblicazione. Si arriverà questa volta alla conclusione? A distanza di più di dieci anni dalla precedente esperienza, la spinta del governo attuale, unita al coinvolgimento delle autorità politiche siciliane e calabresi, mi spingono ad essere leggermente fiducioso I PRIMI PASSI 1971 1990 1968 Concorso dell’Anas Nasce la spa “Stretto di Messina” a partecipazione pubblica Viene scelta la “campata unica” ACCELERAZIONE SdM presenta il progetto Il Consiglio superiore lavori pubblici dà parere favorevole Il Ponte è inserito tra le “opere strategiche” Il CIPE approva il progetto preliminare 1992 1997 2001 2003 Il consorzio Eurolink, guidato da Impregilo, vince il bando Il Governo Berlusconi vara il piano finanziario L’opera costa 6,16 MILIARDI COSÌ DIVISI 2,5 MLD mezzi propri 1,85 MLD DEbiti bancari 1,81 PRESTITI OBBLIGAZIONARI 2004 SI INIZIANO A FARE I CONTI TIRA E MOLLA 2011 2012 2008 Il Governo Prodi stoppa l’opera Il Governo Berlusconi la fa ripartire. SdM approva il progetto Il costo sale a 8,5 MILIARDI Il Governo Monti, col decreto 187, sospende i contratti LA RIPARTENZA 2022 2020 Il Mims insedia una commissione di esperti. Il rapporto rilancia il ponte a tre campate e con soli soldi pubblici Decreto del Mims affida a EFI 50 milioni in 3 anni per realizzare lo studio di fattibilità. La consegna slitta ad aprile 2024 IL GOVERNO APPROVA IL DECRETO 2023 Il Governo approva decreto per riprendere la realizzazione del progetto. L’inizio dei lavori è previsto per il 2025. IL PONTE SULLO STRETTO - LE TAPPE

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