Civiltà del Lavoro, n. 3/2024

47 FOCUS Civiltà del Lavoro | maggio • giugno • luglio 2024 l Future of Jobs Report del World Economic Forum prevede che, entro il 2025, l’automazione e l’intelligenza artificiale sostituiranno circa 85 milioni di posti di lavoro. Una cifra impressio- nate, anche se è da considerare che lo stesso rapporto indica anche che l’Ia sarà responsabile della creazione di 97 milioni di nuovi posti di lavoro entro lo stesso anno. Non si tratta più di chiedersi se le nuove tecnologie, a cominciare dall’ l’Intelligenza artificiale, avranno un im- patto sul mondo del lavoro, ma di comprendere come le aziende possano implementarle efficacemente per sup- portare, anziché rimpiazzare, i lavoratori umani. L’Ia po- trà infatti aiutare le persone a lavorare in modo più ra- pido, efficiente e produttivo. Detto questo, numerosi interrogativi rimangono aperti. Come evitare il rischio di polarizzazione nella domanda di lavoro tra gli impieghi ad alto livello di istruzione e mag- gior reddito e quelli collocati all’estremo opposto? Quale impatto può produrre lo sviluppo di nuove tecnologie in settori chiave come l’energia e i trasporti sull’andamen- to della transizione ecologica e sulla creazione di nuovi profili professionali? Quali azioni intraprendere per far sì che la diffusione delle nuove tecnologie includa pie- namente anche le piccole e medie imprese? Ne hanno discusso in occasione del secondo appunta- mento dei workshop preparatori al Convegno Nazionale “Il Futuro del Lavoro”, tenuto lo scorso 13 maggio, Mau- rizio Sella, presidente della Federazione, Carlo Pontecor- vo, presidente Gruppo del Mezzogiorno, i Cavalieri del Lavoro Domenico Favuzzi, presidente e amministratore delegato Exprivia, Marco Boglione, presidente BasicNet, Umberto Paolucci, già vice presidente Microsoft Euro- pa Medio Oriente e Africa presidente UP Invest, Angelo Michele Vinci, presidente Masmec. A introdurre il tema Gianluigi Castelli, associate professor of Practice di In- formation Systems, Sda Bocconi School of Management. “Sono ottimista – ha sottolineato il presidente Sella – perché vedo la capacità della nostra classe produttiva e dei Cavalieri del Lavoro, che ne sono l’eccellenza, di fare gli investimenti necessari per tradurre queste innovazio- ni in vantaggi per le proprie imprese e per i territori. In tutte le precedenti rivoluzioni industriali, nonostante i timori spesso legittimi, le innovazioni hanno comportato un aumento della ricchezza, dei bisogni e dei consumi. La capacità di godere di questi investimenti ha sempre portato un aumento della popolazione lavorante e non a una sua diminuzione. Non vediamo nessun motivo per- ché ciò non avvenga nuovamente”. Dello stesso tenore le considerazioni di Carlo Pontecorvo, numero uno dei I IL SECONDO WORKSHOP PREPARATORIO AL CONVEGNO NAZIONALE INNOVAZIONE creatrice Sella: In tutte le precedenti rivoluzioni industriali, le innovazioni hanno comportato un aumento della ricchezza, dei bisogni e dei consumi. La capacità di godere di questi investimenti ha sempre portato un aumento della popolazione lavorante e non a una sua diminuzione TECNOLOGIA

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