Civiltà del Lavoro, n. 3/2024

51 FOCUS Civiltà del Lavoro | maggio • giugno • luglio 2024 Lavoro e stavo pensando adesso che è proprio questa la sfida che abbiamo davanti: ricreare, su scenari così diver- si, una nuova civiltà del lavoro. La definirei proprio in que- sti termini la sfida perché il lavoro cambia e ci vorranno nuove regole per una nuova coesistenza pacifica fra i pro- tagonisti del lavoro virtuoso. Una nuova civiltà del lavoro”. “Nonostante la mia lunga esperienza nelle Ict, devo dire pe- rò che il potenziale di cambiamento, di impatto così forte, così veloce come quello che l’Intelligenza artificiale ci sta mettendo davanti, non l’ho mai visto. Il tema ora non è so- lamente quello di rendere l’azienda più efficiente, più pro- duttiva, più competitiva, ma è quello di garantirle un futuro. Credo sia arrivato il momento di pensare a una struttura, magari virtuale, che faccia capo al chief executive o a un consigliere di amministrazione, che abbia l’obiettivo di gui- dare e capire quali sono i campi nei quali bisogna cambiare delle cose, quali sono gli ambiti, quali sono i tempi possibili, quali sono le modalità, quali processi sono cambiati, e guar- dare bene i possibili casi d’uso da impattare con dei cam- biamenti grazie all’Intelligenza artificiale. Questo significa andare a toccare tutto, produzione, qualità, finanza, mar- keting, sicurezza, formazione, tutto”. Paolucci ha poi sottolineato l’importanza di garantire sem- pre una dimensione etica. “L’Intelligenza artificiale deve essere disegnata mettendo al centro l’uomo. Quello che abbiamo di fronte è un tema etico. Ricordo quando ero negli anni di Microsoft, facevamo pagelle di valutazione semestrale del raggiungimento degli obbiettivi di busi- ness, che non era business in senso stretto ma era anche ed è ancora, aderenza ai valori aziendali. Mai come in un momento di così grande cambiamento, dove può non es- sere chiaro quello che è vero, quello che non lo è, credo che si debba sempre di più insistere su quello che serve per le nostre persone, i nostri figli, i nostri collaborato- ri, i nostri amici, occorre dare loro una metodologia per- ché possano distinguere il vero dal falso. La nuova civiltà del lavoro che dobbiamo cercare di costruire e alla quale dobbiamo tendere con le nostre forze, deve essere una civiltà nella quale l’etica ha un ruolo centrale”. VINCI: “Collaborazioni con università essenziali” Angelo Vinci ha illustrato le tec- nologie adottate dalla propria azienda, Masmec, specializzata nella progettazione e sviluppo di soluzioni nei settori dell’au- tomazione, dei software e del biomedicale. “Noi siamo parti- ti negli anni ’80 – ha ricordato Vinci – quando si utilizza- vano ancora le automazioni con relè, poi siamo passati ai computer, poi ai sistemi di Tlc e adesso siamo nell’epo- ca digitale, della realtà immersiva. Ora siamo in grado di sviluppare simulatori digitali che permettono di vedere ai nostri clienti una nuova linea di produzione prima an- cora di costruirla. Questo è utilissimo sia a noi che ai no- stri clienti perché ci si rende conto degli spazi, dei tempi di esecuzione e di eventuali anomalie”. Le tecnologie di realtà immersiva acquistano un ruolo molto importante anche nel supporto alla manutenzio- ne delle macchine. “Lavoriamo in tutto il mondo, quan- do abbiamo una linea in Cina o in Messico e il cliente ha bisogno di sapere immediatamente come risolvere un problema, noi possiamo assisterlo e verificare in tempo reale se serve fare un intervento di manutenzione”. Ba- sta un tablet e scattare una foto alla macchina per for- nire tutta la documentazione, dai manuali di istruzio- ne fino ai disegni esecutivi e intervenire direttamente. Di particolare impatto sono state le immagini mostrate da Vinci sulle tecnologie sviluppate nel settore biome- dicale. Tra esse anche delle macchine che consentono ai medici di “navigare” in modo assistito nel corpo del pa- ziente. “Così come il navigatore ci aiuta a orientarci e ci fornisce la posizione esatta nella quale ci troviamo, così i nostri sistemi di automazione per la biologia molecola- re consentono ai medici di capire esattamente dove de- vono intervenire. In questi casi le mappe sono costituite dalle immagini di risonanza magnetica o di Tac, vengono sovrapposti gli utensili, l’ago di una biopsia o il trapano nel caso di stabilizzazione spinale, vengono visti dalle te- lecamere, sovrapposte le immagini e quindi il medico è facilitato nell’individuazione del target”. Vinci ha infine messo in evidenza l’importanza della col- laborazione tra impresa e università. “Sarebbe impensa- bile realizzare tutto questo da soli, ecco perché abbiamo una rete di collegamenti tra le università, tra cui il Poli- tecnico di Milano, l’Università di Bari, la Scuola Sant’An- na di Pisa, e numerosi centri di competenza. Da soli non si riesce a fare molto, mentre con una rete di collega- menti, hai la possibilità di interfacciarti e raggiungere il meglio che puoi fare”. (C.F.) Vinci: È fondamentale la collaborazione con università e centri di ricerca. Da soli non si cresce TECNOLOGIA

RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=